"Egregio Sig. Farina,
Ho letto il suo commento in merito alla mia foto “Infanzia Cruda” e mi sento in dovere di replicare, in quanto non l’ho trovato affatto pertinente all’immagine in oggetto, e in qualche parte anche offensivo.
Siamo in un Paese dove esiste libertà di parola e di
informazione, ho sempre accettato critiche costruttive e tecniche in ambito fotografico, ma non nei termini da Lei posti.
Come premessa, l’immagine di cui stiamo parlando non ha intenzione di denunciare nulla. Racconta la vita di tutti i giorni di due bambini rom e niente di più. Sono bambini che possono esistere a Milano, Roma, Bologna. Ovunque.
Perché è nella loro cultura, nelle loro tradizioni essere
ed esistere in questo modo. Non c’è alcun sottinteso a
riguardo, nessuno scopo nobile: non vedo quindi nel modo più assoluto motivazione di “ipocrisia” e “vergogna” nei miei confronti, che ritengo esagerata e oltremodo offensiva.
L’infanzia è spensieratezza, e va protetta e tutelata,
specialmente nei giorni nostri. Tuttavia, non c’è nessun
orrore nel volerla rappresentare per come è.
Semplicemente, la posa distrugge la veridicità di un
momento, e ritengo che una persona sia talmente più reale quando colta di sorpresa.
Inoltre, ci sono molti e diversi modi di fare e intendere
la fotografia. C’è la cronaca, l’informazione, lo studio,
la documentaristica, i nudi, è c’è la fotografia intesa
come attimo da cogliere. Come vita vissuta, vita reale.
Non è puntare un obiettivo come un’arma, mi dispiace Lei abbia inteso tutto questo come un fatto di cui provare ripugnanza.
Da qui, non vedo alcun motivo per cui parare in ambiti
come il cattolicesimo, elemosina, di adozioni, di turismo sessuale e via dicendo, dei quali non pongo commenti in quanto non reputo questo luogo adatto per parlare di religione, politica e affari sociali.
Sono stato molto sorpreso di aver scatenato tutto questo, e dell’arroganza con cui si è posto nei miei riguardi, ha travisato completamente il messaggio che mi ponevo di mostrare.
Spero con queste parole di essermi spiegato, non intendo assolutamente riprendere il discorso in quanto ritenevo soltanto di risponderle per chiarire la mia posizione come fotografo e il significato dell’immagine, nient’altro".
Splendido BW, intenso, vero, vissuto, esattamente come dovrebbe esssere sempre una foto di reportage, che racconti senza tanti fronzoli, in modo diretto, intenso.
Complimenti all'autore.
A qualcuno non piacerà il taglio dei piedi della bambina in primo piano ma personalmente me ne frego, qualcun altro ti suggerirà un aggiustamento in "postproduzione" personalmente non ho nulla da suggerirti, la foto mi piace cosi', perchè lo sguardo dei bambini e' sostenuto dalla sguardo del fotografo che, qui, e' entrato, ha bussato, si e' lasciato vedere donando a questi bambini un piccolo ricodo in forma di immagine.
Maricla Martiradonna 30/07/2009 17:27
RISPOSTA DELL'AUTORE A FRANCO FARINA:"Egregio Sig. Farina,
Ho letto il suo commento in merito alla mia foto “Infanzia Cruda” e mi sento in dovere di replicare, in quanto non l’ho trovato affatto pertinente all’immagine in oggetto, e in qualche parte anche offensivo.
Siamo in un Paese dove esiste libertà di parola e di
informazione, ho sempre accettato critiche costruttive e tecniche in ambito fotografico, ma non nei termini da Lei posti.
Come premessa, l’immagine di cui stiamo parlando non ha intenzione di denunciare nulla. Racconta la vita di tutti i giorni di due bambini rom e niente di più. Sono bambini che possono esistere a Milano, Roma, Bologna. Ovunque.
Perché è nella loro cultura, nelle loro tradizioni essere
ed esistere in questo modo. Non c’è alcun sottinteso a
riguardo, nessuno scopo nobile: non vedo quindi nel modo più assoluto motivazione di “ipocrisia” e “vergogna” nei miei confronti, che ritengo esagerata e oltremodo offensiva.
L’infanzia è spensieratezza, e va protetta e tutelata,
specialmente nei giorni nostri. Tuttavia, non c’è nessun
orrore nel volerla rappresentare per come è.
Semplicemente, la posa distrugge la veridicità di un
momento, e ritengo che una persona sia talmente più reale quando colta di sorpresa.
Inoltre, ci sono molti e diversi modi di fare e intendere
la fotografia. C’è la cronaca, l’informazione, lo studio,
la documentaristica, i nudi, è c’è la fotografia intesa
come attimo da cogliere. Come vita vissuta, vita reale.
Non è puntare un obiettivo come un’arma, mi dispiace Lei abbia inteso tutto questo come un fatto di cui provare ripugnanza.
Da qui, non vedo alcun motivo per cui parare in ambiti
come il cattolicesimo, elemosina, di adozioni, di turismo sessuale e via dicendo, dei quali non pongo commenti in quanto non reputo questo luogo adatto per parlare di religione, politica e affari sociali.
Sono stato molto sorpreso di aver scatenato tutto questo, e dell’arroganza con cui si è posto nei miei riguardi, ha travisato completamente il messaggio che mi ponevo di mostrare.
Spero con queste parole di essermi spiegato, non intendo assolutamente riprendere il discorso in quanto ritenevo soltanto di risponderle per chiarire la mia posizione come fotografo e il significato dell’immagine, nient’altro".
Carlo Atzori 28/07/2009 20:01
Splendido BW, intenso, vero, vissuto, esattamente come dovrebbe esssere sempre una foto di reportage, che racconti senza tanti fronzoli, in modo diretto, intenso.Complimenti all'autore.
Francesco Montingelli 28/07/2009 15:44
Ottima, anzi a me piace proprio così il tagòlio, conferisce dinamismo e la composizione di tutta la scena è ben gestita. Complimenti, a me piace.paolo pasquino 28/07/2009 0:33
.. complimenti sinceri ..Vincenzo Galluccio 27/07/2009 19:13
A qualcuno non piacerà il taglio dei piedi della bambina in primo piano ma personalmente me ne frego, qualcun altro ti suggerirà un aggiustamento in "postproduzione" personalmente non ho nulla da suggerirti, la foto mi piace cosi', perchè lo sguardo dei bambini e' sostenuto dalla sguardo del fotografo che, qui, e' entrato, ha bussato, si e' lasciato vedere donando a questi bambini un piccolo ricodo in forma di immagine.