dunque:
Nessuno ci vede un amplesso? ....no, ho altre fantasie
Uno sciame di coccinelle? ....più di cavallette, quelle piccole
Una nebbia color porpora? ....si, a ben guardare
La cavalcata delle Walkirie? ....no, più quella delle amazzoni
Paperon de' Paperoni che nuota nelle monete d'oro? ....è lui
Il TGV Parigi-Lione? ....però al ritorno
Una rosa rossa un po' appassita? ....no la rosa no, mi spiace..
maddai Neocle, puoi non essere daccordo e va bene.. ma il sarcasmo, questo poi.. fa già caldo..
OK!
Aprite la mente!...
Nessuno ci vede un amplesso?
Uno sciame di coccinelle?
Una nebbia color porpora?
La cavalcata delle Walkirie?
Paperon de' Paperoni che nuota nelle monete d'oro?
Il TGV Parigi-Lione?
Una rosa rossa un po' appassita?...
credo che una foto seza titolo..è il massimo "regalo" che l'autore faccia all'osservatore......del tipo...vedi cio che vuoi..che ti possa mancare...va dove l'anima ti porta...non ti dico qual'è la strada...trovala..se ti va..scegli tu agli incroci.....altrimenti..tranquillo...passa oltre...non ti ci vedi?
...vuol dire che questo speccho..ha un argento diverso dal tuo..poco male la vita è bella perchè...siamo varii...
sono daccordo con Vincenzo...non è un capolavoro..ma lo metterei nel salotto lo stesso..-)
infine..ci sarà pure uno o piu motivi del fatto che piace a circa l cinquanta% di noi qui..e alll'altro 50..no....
in realta non è spiegabile con la conoscenza o meno della regola dei terz..o la qualita del nero....
a me piace parlare per esempi..che rimane sempre la cosa piu immediata da comprendere....
e dunque..a me piace..perche ..ci vedo l'emozione triste del mio pappagallo morto...ma senza che questa causa arrrivi alla coscienza....Vicenzo ci ..sente...un brano.... Carmina Burana.e si emoziona..anche lui senza avere una spigazione...almeno che non si analizzi....a altri che non piace....vale il discorso...che lo stesso pappagallo morto..lo vedrebbe...in un tronco d'albero..al crepuscolo..e non in questa strana e distorta foto surreale...forse e un carattere piu concreto..oppure odiava il pappagallo...non credo ci siano regole oggettive..di tipo psicologico...sicuramente si potrebbero scrivere...con studi su ampia scala......
questo è cio che penso...frutto di molte domande a cui negli anni ho cercato risposte x me stesso...
..cioe ci piace o non ci piace...dipende da cosa siamo
....ed un opera diventa un capolavoro..quando... c'è..un plebiscito..o quasi...perche tocca l'anima di tutti...perche tutti...in quell'opera ci vedono un emozione...non necessariamente ...la stessa
e questa rende grade l'autore..la sua capacita di...parlare.e far sentire.di qualcosa..che ..accomuna..questo è l'artista...anche.
è chiaro che in quest'utima cosa ci sono eccezioni...ma questa è un' altra storia..
ps. scusate il semplicismo..ma volevo essere assolutomente chiaro.
Visto che invece di parlare della foto in questione si sta sul generico facendo affermazioni perentorie, ecco la mia:
"un titolo è necessario a qualunque foto!"
sì
no
hai ragione
non è vero....
Non credo di capire, in quanto non sono per niente d'accordo.
Per me un'immagine dovrebbe parlare da sola senza bisogno di tanti arzigogoli nè di essere legata ad altre immagini. Forse avrebbe bisogno di un titolo per orientare il fruitore "fantozziano" come me a capire cosa l'autore ha voluto rappresentare.
Come già detto io ci vedo solo estremità inferiori di persone con inutili sfocature e l'ombra di un palo.
...appunto Neocle, una immagine ha bisogno di altre immagini per essere spiegata, come un libro, un quadro, un film,perchè tra tutto c'è contiguità, continuità, sta a noi trovare ( o inventarci) le "giuste" relazioni, nessuna immagine potrebbe vivere come unica,sola ed irripetibile, è l'intrigo delle relazioni il senso della nostra intelligenza...lo vedi che capisci ?...... mio caro Neocle.
Se proprio devi essere gentile, caro Vincenzo, chiamami caro e non cara.
Grazie.
Una fotografia che per essere compresa ha bisogno di altre immagini, evidentemente da sola non è in grado di spiegarsi...
Perchè tutti i quadri, tutti i romanzi, tutti i film, tutte le canzoni (da De Andrè alla più becera delle musiche da discoteca) hanno un titolo e una foto non deve averlo?
Forse l'autore stesso non vede nulla nella sua opera che meriti di essere descritto a parole?
Tu puoi provare tutto l'entusiasmo che vuoi per questa immagine, a me continua a non dire nulla. Si tratta di pareri personali: il tuo ed il mio, che evidentemente non hanno punti di incontro. Nessuno ancora, al di là delle proprie sensazioni personali a delle proprie interpretazioni psicologiche, ha ancora provato a spiegarmi cos'è che non riesco a vedere. Cosa c'è di bello (visibile, non "immaginabile") in questa immagine.
Mi chiedo: per che cosa ci stiamo “dividendo” ? per un mancato “capolavoro” o per una metodologia d’approccio all’immagine? Vogliamo provare, educatamente come fa Carlo, a mettere un po’ d’ordine tra le migliaia di parole spese a margine di questa fotografia?
Questa fotografia, senza titolo e senza autore, è forse un “capolavoro”? No, non lo è, ma è lavoro di chi, come diceva Pasquino, conosce e sa di fotografia ( certamente conosce la regola dei terzi e sa cos’è un nero in fotografia !). Perché a taluni piace ed ad altri no? C’entra solo la logica del “piacere” e del “gusto” o piuttosto la capacità di guardare le foto degli altri oltre ( e non attraverso) le proprie fotografie? Certo, questa è una foto molto più vicina all’immaginario fotografico mio, di Pasquino, Minichini, Fogazza, apparendo più lontana dal fotografico di Pollaci e Giordani. Mi chiedo: è questo il valore aggiunto della foto che stiamo guardando, ovvero “ci piace” perché parla di noi rimanendo muta per gli altri? Io credo che sia cosi’, consapevole del fatto che sperimentazioni non possono essere considerate tutte le foto che noi non facciamo. Certo che, come diceva Carmelo Bene, tutto già è stato scritto, fatto, detto e fotografato: non ci resta che lasciare che le stesse cose ritornino. Quindi per comprendere una fotografia non servono le parole, c’è bisogno di altre immagini. Ecco il mio vago riferimento a Giacomelli, senza pretendere di dare “ulteriore dignità” ad una foto che è un esercizio fotografico di grande intelligenza stilistica: quindi il “riferimento” è immaginario (ovvero per immagini) e non culturale. E poi, caro Carlo, qual è la “concretezza” di una fotografia come “L’ approdo”? E perché mai la “concretezza”del tuo fotografare si “scontra” con l’aleatorio di questa immagine senza titolo e senza autore? I tuoi ed i miei cassetti sono colmi di immagini mai “pubblicate” senza titolo, senza autore: le stesse cose ritornano! Il mio “entusiasmo” è solo per una foto “anonima”, mia cara Neocle: non c’è trucco, non c’è inganno, non c’è “amicizia”.
Nessun nostro gesto puo’ prescindere dalla tecnica, ma questa è niente senza il talento. Quando penso alla tecnica, mia cara Neocle, non immagino solo la “camera oscura digitale”, ma penso soprattutto al modo di utilizzare la macchina fotografica: come fosse una protesi o una fotocopiatrice, un matita piuttosto che un microscopio e qualcuno, qualche tempo fa, si portava dietro un pezzo di plastica come fosse “photoshop"
Neocle, ehm, la mia è in risposta allo scritto di Carlo Pollaci.. non mi sento capace di analizzare o 'decifrare' altro.. ciò che penso sulla foto è sopra scritto, se ritieni, leggilo.. se no, no
OT.
Carlo rigoglioso ha scritto;
"Ps
ma forse dato il periodo.......è in vacanza!"
E' probabile.
Ma se è così speriamo che torni presto perché io non ci dormo più la notte nel cercare di venirne a capo. C'è qualcuno che lo conosce e può dirgli di andare in un internet point.
Per favore, questo pensiero mi sta distruggendo.
Cavolo..... avevo detto che non sarei più intervenuto! :((
Che caldo mi sto liquefacendo.
Chiuso OT.
Il Giordani di cui sopra non conosce plug-in nè curve e livelli photoshoppici, e per questo è già stato tacciato di blasfemia, non solo qui, ma anche in famiglia.
Ma tutto questo che cosa ha ha che fare con l'analisi della foto in questione e dei suoi "messaggi" o "criptici linguaggi"?
political correct. è l'intervento di Carlo Pollaci, e lo appoggerei, forse, in ambito di estrema Accademia, ma non certo qui. sono e mi sento fotoamatore in una comunità di fotoamatori in cui il confronto, visivo e verbale, è una potente, forse unica, fonte di crescita..
..e a maggior valore in questa sezione, che del confronto ne fa manifesto.
chiedo: se non si pubblicano fra 'amici' i propri lavori, ancor più quelli sperimentali, dove si dovrebbero mettere, in quale bacheca?
ed ancora: le parole spese per la postproduzione sono, (e sono già state), infinite.. tutti fanno uso di preset o plug-in o chissà .. è vero, e allora?
(forse l'unico rimasto 'plug-in nograzie' è il Giordani, con le collezioni di foto che propone, almeno così sembra, ma potrei sbagliare),
alcuni fanno postproduzione in modo più 'evidente' di altri, tutto qui.. è un fatto d'educazione e cultura, non differente, in intensità, da quella dei '70 (in camera oscura si usavano cartoncini più o meno sagomati, filtri.. bagni ad hoc.. tempi personalizzati e provati in via di successive sperimentazioni, agitazioni in dolce vortice continuo o in veementi scosse temporizzate.. ecc ..insomma, non ne vedo una gran differenza se portata ad oggi con le varie possibilità che alcuni programmi consentono.. se non nei tempi d'esecuzione, qui più netti, e nella postpulizia, là per necessità altamente postinquinante..)
poi, non credo che le citazioni fatte si ponessero in eccesso di comparazione con la foto presentata.. ma in risposta ad un giudizio, che credo provocatorio, di Luca quantificante la percentuale di talento presente o necessaria.. ed a rafforzare un pensiero riguardante una possibile, seppur difficile (date alcune dichiarate premesse), 'apertura' alla comprensione di linguaggi diversi dai propri..
paolo pasquino 21/08/2011 16:13
dunque:Nessuno ci vede un amplesso? ....no, ho altre fantasie
Uno sciame di coccinelle? ....più di cavallette, quelle piccole
Una nebbia color porpora? ....si, a ben guardare
La cavalcata delle Walkirie? ....no, più quella delle amazzoni
Paperon de' Paperoni che nuota nelle monete d'oro? ....è lui
Il TGV Parigi-Lione? ....però al ritorno
Una rosa rossa un po' appassita? ....no la rosa no, mi spiace..
maddai Neocle, puoi non essere daccordo e va bene.. ma il sarcasmo, questo poi.. fa già caldo..
Neocle Giordani 21/08/2011 14:52
OK!Aprite la mente!...
Nessuno ci vede un amplesso?
Uno sciame di coccinelle?
Una nebbia color porpora?
La cavalcata delle Walkirie?
Paperon de' Paperoni che nuota nelle monete d'oro?
Il TGV Parigi-Lione?
Una rosa rossa un po' appassita?...
Andrea Minichini 21/08/2011 13:55
credo che una foto seza titolo..è il massimo "regalo" che l'autore faccia all'osservatore......del tipo...vedi cio che vuoi..che ti possa mancare...va dove l'anima ti porta...non ti dico qual'è la strada...trovala..se ti va..scegli tu agli incroci.....altrimenti..tranquillo...passa oltre...non ti ci vedi?...vuol dire che questo speccho..ha un argento diverso dal tuo..poco male la vita è bella perchè...siamo varii...
sono daccordo con Vincenzo...non è un capolavoro..ma lo metterei nel salotto lo stesso..-)
infine..ci sarà pure uno o piu motivi del fatto che piace a circa l cinquanta% di noi qui..e alll'altro 50..no....
in realta non è spiegabile con la conoscenza o meno della regola dei terz..o la qualita del nero....
a me piace parlare per esempi..che rimane sempre la cosa piu immediata da comprendere....
e dunque..a me piace..perche ..ci vedo l'emozione triste del mio pappagallo morto...ma senza che questa causa arrrivi alla coscienza....Vicenzo ci ..sente...un brano.... Carmina Burana.e si emoziona..anche lui senza avere una spigazione...almeno che non si analizzi....a altri che non piace....vale il discorso...che lo stesso pappagallo morto..lo vedrebbe...in un tronco d'albero..al crepuscolo..e non in questa strana e distorta foto surreale...forse e un carattere piu concreto..oppure odiava il pappagallo...non credo ci siano regole oggettive..di tipo psicologico...sicuramente si potrebbero scrivere...con studi su ampia scala......
questo è cio che penso...frutto di molte domande a cui negli anni ho cercato risposte x me stesso...
..cioe ci piace o non ci piace...dipende da cosa siamo
....ed un opera diventa un capolavoro..quando... c'è..un plebiscito..o quasi...perche tocca l'anima di tutti...perche tutti...in quell'opera ci vedono un emozione...non necessariamente ...la stessa
e questa rende grade l'autore..la sua capacita di...parlare.e far sentire.di qualcosa..che ..accomuna..questo è l'artista...anche.
è chiaro che in quest'utima cosa ci sono eccezioni...ma questa è un' altra storia..
ps. scusate il semplicismo..ma volevo essere assolutomente chiaro.
Neocle Giordani 21/08/2011 8:45
Visto che invece di parlare della foto in questione si sta sul generico facendo affermazioni perentorie, ecco la mia:"un titolo è necessario a qualunque foto!"
sì
no
hai ragione
non è vero....
e si può continuare così per secoli e secoli...
gigi cabiddu brau 21/08/2011 7:47
un titolo non toglie nulla ad una bella foto e non aggiunge nulla ad un brutta foto.Neocle Giordani 20/08/2011 20:00
Non credo di capire, in quanto non sono per niente d'accordo.Per me un'immagine dovrebbe parlare da sola senza bisogno di tanti arzigogoli nè di essere legata ad altre immagini. Forse avrebbe bisogno di un titolo per orientare il fruitore "fantozziano" come me a capire cosa l'autore ha voluto rappresentare.
Come già detto io ci vedo solo estremità inferiori di persone con inutili sfocature e l'ombra di un palo.
Vincenzo Galluccio 20/08/2011 19:35
...appunto Neocle, una immagine ha bisogno di altre immagini per essere spiegata, come un libro, un quadro, un film,perchè tra tutto c'è contiguità, continuità, sta a noi trovare ( o inventarci) le "giuste" relazioni, nessuna immagine potrebbe vivere come unica,sola ed irripetibile, è l'intrigo delle relazioni il senso della nostra intelligenza...lo vedi che capisci ?...... mio caro Neocle.Paolo Luxardo 20/08/2011 19:25
"L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità"(Ugo Foscolo)
Neocle Giordani 20/08/2011 19:20
Se proprio devi essere gentile, caro Vincenzo, chiamami caro e non cara.Grazie.
Una fotografia che per essere compresa ha bisogno di altre immagini, evidentemente da sola non è in grado di spiegarsi...
Perchè tutti i quadri, tutti i romanzi, tutti i film, tutte le canzoni (da De Andrè alla più becera delle musiche da discoteca) hanno un titolo e una foto non deve averlo?
Forse l'autore stesso non vede nulla nella sua opera che meriti di essere descritto a parole?
Tu puoi provare tutto l'entusiasmo che vuoi per questa immagine, a me continua a non dire nulla. Si tratta di pareri personali: il tuo ed il mio, che evidentemente non hanno punti di incontro. Nessuno ancora, al di là delle proprie sensazioni personali a delle proprie interpretazioni psicologiche, ha ancora provato a spiegarmi cos'è che non riesco a vedere. Cosa c'è di bello (visibile, non "immaginabile") in questa immagine.
Vincenzo Galluccio 20/08/2011 18:53
Mi chiedo: per che cosa ci stiamo “dividendo” ? per un mancato “capolavoro” o per una metodologia d’approccio all’immagine? Vogliamo provare, educatamente come fa Carlo, a mettere un po’ d’ordine tra le migliaia di parole spese a margine di questa fotografia?Questa fotografia, senza titolo e senza autore, è forse un “capolavoro”? No, non lo è, ma è lavoro di chi, come diceva Pasquino, conosce e sa di fotografia ( certamente conosce la regola dei terzi e sa cos’è un nero in fotografia !). Perché a taluni piace ed ad altri no? C’entra solo la logica del “piacere” e del “gusto” o piuttosto la capacità di guardare le foto degli altri oltre ( e non attraverso) le proprie fotografie? Certo, questa è una foto molto più vicina all’immaginario fotografico mio, di Pasquino, Minichini, Fogazza, apparendo più lontana dal fotografico di Pollaci e Giordani. Mi chiedo: è questo il valore aggiunto della foto che stiamo guardando, ovvero “ci piace” perché parla di noi rimanendo muta per gli altri? Io credo che sia cosi’, consapevole del fatto che sperimentazioni non possono essere considerate tutte le foto che noi non facciamo. Certo che, come diceva Carmelo Bene, tutto già è stato scritto, fatto, detto e fotografato: non ci resta che lasciare che le stesse cose ritornino. Quindi per comprendere una fotografia non servono le parole, c’è bisogno di altre immagini. Ecco il mio vago riferimento a Giacomelli, senza pretendere di dare “ulteriore dignità” ad una foto che è un esercizio fotografico di grande intelligenza stilistica: quindi il “riferimento” è immaginario (ovvero per immagini) e non culturale. E poi, caro Carlo, qual è la “concretezza” di una fotografia come “L’ approdo”? E perché mai la “concretezza”del tuo fotografare si “scontra” con l’aleatorio di questa immagine senza titolo e senza autore? I tuoi ed i miei cassetti sono colmi di immagini mai “pubblicate” senza titolo, senza autore: le stesse cose ritornano! Il mio “entusiasmo” è solo per una foto “anonima”, mia cara Neocle: non c’è trucco, non c’è inganno, non c’è “amicizia”.
Nessun nostro gesto puo’ prescindere dalla tecnica, ma questa è niente senza il talento. Quando penso alla tecnica, mia cara Neocle, non immagino solo la “camera oscura digitale”, ma penso soprattutto al modo di utilizzare la macchina fotografica: come fosse una protesi o una fotocopiatrice, un matita piuttosto che un microscopio e qualcuno, qualche tempo fa, si portava dietro un pezzo di plastica come fosse “photoshop"
paolo pasquino 20/08/2011 18:44
Neocle, ehm, la mia è in risposta allo scritto di Carlo Pollaci.. non mi sento capace di analizzare o 'decifrare' altro.. ciò che penso sulla foto è sopra scritto, se ritieni, leggilo.. se no, noFranco Del Conti 20/08/2011 17:24
OT.Carlo rigoglioso ha scritto;
"Ps
ma forse dato il periodo.......è in vacanza!"
E' probabile.
Ma se è così speriamo che torni presto perché io non ci dormo più la notte nel cercare di venirne a capo. C'è qualcuno che lo conosce e può dirgli di andare in un internet point.
Per favore, questo pensiero mi sta distruggendo.
Cavolo..... avevo detto che non sarei più intervenuto! :((
Che caldo mi sto liquefacendo.
Chiuso OT.
Neocle Giordani 20/08/2011 14:55
Il Giordani di cui sopra non conosce plug-in nè curve e livelli photoshoppici, e per questo è già stato tacciato di blasfemia, non solo qui, ma anche in famiglia.Ma tutto questo che cosa ha ha che fare con l'analisi della foto in questione e dei suoi "messaggi" o "criptici linguaggi"?
paolo pasquino 20/08/2011 13:42
political correct. è l'intervento di Carlo Pollaci, e lo appoggerei, forse, in ambito di estrema Accademia, ma non certo qui. sono e mi sento fotoamatore in una comunità di fotoamatori in cui il confronto, visivo e verbale, è una potente, forse unica, fonte di crescita....e a maggior valore in questa sezione, che del confronto ne fa manifesto.
chiedo: se non si pubblicano fra 'amici' i propri lavori, ancor più quelli sperimentali, dove si dovrebbero mettere, in quale bacheca?
ed ancora: le parole spese per la postproduzione sono, (e sono già state), infinite.. tutti fanno uso di preset o plug-in o chissà .. è vero, e allora?
(forse l'unico rimasto 'plug-in nograzie' è il Giordani, con le collezioni di foto che propone, almeno così sembra, ma potrei sbagliare),
alcuni fanno postproduzione in modo più 'evidente' di altri, tutto qui.. è un fatto d'educazione e cultura, non differente, in intensità, da quella dei '70 (in camera oscura si usavano cartoncini più o meno sagomati, filtri.. bagni ad hoc.. tempi personalizzati e provati in via di successive sperimentazioni, agitazioni in dolce vortice continuo o in veementi scosse temporizzate.. ecc ..insomma, non ne vedo una gran differenza se portata ad oggi con le varie possibilità che alcuni programmi consentono.. se non nei tempi d'esecuzione, qui più netti, e nella postpulizia, là per necessità altamente postinquinante..)
poi, non credo che le citazioni fatte si ponessero in eccesso di comparazione con la foto presentata.. ma in risposta ad un giudizio, che credo provocatorio, di Luca quantificante la percentuale di talento presente o necessaria.. ed a rafforzare un pensiero riguardante una possibile, seppur difficile (date alcune dichiarate premesse), 'apertura' alla comprensione di linguaggi diversi dai propri..
Neocle Giordani 20/08/2011 8:33
Finalmente qualcuno che sa dire pane al pane...Grazie, Carlo.