Ciao Niccolò, ottimo scatto, vedo che il ns amico Ettore ha scritto anche a te, oggi sono stato criticato anch'io per una foto sicuramente ancor piu' dura della tua, mi consola il fatto che non sono il solo a vederla e pensarla allo stesso modo.
Ti seguo con attenzione e piacere.
Angelo
Ettore, mi aspettavo un commento come il tuo. Perchè è una riflessione intelligente e profonda. E dimostra che qui su FC non si guardano soltanto le foto, ma si ragiona insieme. Ed è una cosa meravigliosa!
Rispetto e apprezzo il tuo punto di vista.
Non ho pubblicato questa immagine "con leggerezza".
Una premessa: questa foto è stata scattata in una piazza centralissima di Torino, in un pomeriggio nel quale era affollata. Il ragazzo si stava riposando tra un giro e l'altro per chiedere una mano ai passanti. Non credo che NON volesse essere visto. Credo, al contrario, che sia roprio l'indifferenza della gente, il "girare la testa dall'altra parte" o addirittura il NON girare la testa ma NON vedere in ogni caso, che ferisce più di ogni altra cosa le persone in difficoltà.
Albert Schweitzer una volta rifiutò una generosa donazione per il suo lebbrosario di Lambarenè (donazione di cui aveva disperato bisogno) perchè la lettera che la accompagnava recitava "accetti questi soldi, purchè non mi spedisca mai più immagini inquietanti come quelle che ho ricevuto assieme alla sua richiesta di aiuto".
Schweitzer considerava, ancora più importante dei soldi la presa di coscienza delle cose, dei problemi della sofferenza.
Per carità, NON voglio in alcun modo paragonarmi a lui. NO davvero. Ma forse certe volte è meno irrispettoso guardare in faccia la realtà, le cose e le persone, piuttosto che NON guardarle.
Le persone in difficoltà, che stanno soffrendo, non sono (almeno non sempre) "colpevoli", non stanno "espiando qualche peccato". Per questo credo non sia giusto applicare sempre la filosofia Dantesca con la quale siamo stati un po' tutti allevati "Non ti curar di loro, ma guarda e passa" (dal terzo canto dell'inferno).
I miei due cents.
Adesso basta perchè sono certo di aver infranto il record del commento più lungo della storia di FC!
;-)
Nick
L'immagine è senza ombra di dubbio bella nella sua crudezza,ma il soggetto sarebbe stato d'accordo?E' successo anche a me una volta di fotografare un clochard su una panchina e un signore che aveva visto la scena mi si è avvicinato e con modi garbati mi fece capire che probabilmente quell'uomo non avrebbe voluto far sapere del suo stato.Capii e cancellai subito la foto.Non avertene a male Nik,ma è solo una riflessione.
Ciao,Ettore
Non sempre le foto devono trasmettere gioia o allegria, ma quando fanno riflettere, come questa, compiono una vera testimonianza di vita. Un saluto da Davide.
Niccolò, vorrebbe essere un reportage, ma le tue geometrie sono troppo perfette...... distraggono!!!
Ovvio che è un complimento, i reportage possono diventare banali, queste foto no!
Antonio.
Salvatore Contino 03/06/2006 8:33
eccellente fotoAngelo Barigazzi 03/06/2006 1:52
Ciao Niccolò, ottimo scatto, vedo che il ns amico Ettore ha scritto anche a te, oggi sono stato criticato anch'io per una foto sicuramente ancor piu' dura della tua, mi consola il fatto che non sono il solo a vederla e pensarla allo stesso modo.Ti seguo con attenzione e piacere.
Angelo
Jm. Disko. 03/06/2006 0:37
++Niccoló Bertoldi 03/06/2006 0:11
Ettore, mi aspettavo un commento come il tuo. Perchè è una riflessione intelligente e profonda. E dimostra che qui su FC non si guardano soltanto le foto, ma si ragiona insieme. Ed è una cosa meravigliosa!Rispetto e apprezzo il tuo punto di vista.
Non ho pubblicato questa immagine "con leggerezza".
Una premessa: questa foto è stata scattata in una piazza centralissima di Torino, in un pomeriggio nel quale era affollata. Il ragazzo si stava riposando tra un giro e l'altro per chiedere una mano ai passanti. Non credo che NON volesse essere visto. Credo, al contrario, che sia roprio l'indifferenza della gente, il "girare la testa dall'altra parte" o addirittura il NON girare la testa ma NON vedere in ogni caso, che ferisce più di ogni altra cosa le persone in difficoltà.
Albert Schweitzer una volta rifiutò una generosa donazione per il suo lebbrosario di Lambarenè (donazione di cui aveva disperato bisogno) perchè la lettera che la accompagnava recitava "accetti questi soldi, purchè non mi spedisca mai più immagini inquietanti come quelle che ho ricevuto assieme alla sua richiesta di aiuto".
Schweitzer considerava, ancora più importante dei soldi la presa di coscienza delle cose, dei problemi della sofferenza.
Per carità, NON voglio in alcun modo paragonarmi a lui. NO davvero. Ma forse certe volte è meno irrispettoso guardare in faccia la realtà, le cose e le persone, piuttosto che NON guardarle.
Le persone in difficoltà, che stanno soffrendo, non sono (almeno non sempre) "colpevoli", non stanno "espiando qualche peccato". Per questo credo non sia giusto applicare sempre la filosofia Dantesca con la quale siamo stati un po' tutti allevati "Non ti curar di loro, ma guarda e passa" (dal terzo canto dell'inferno).
I miei due cents.
Adesso basta perchè sono certo di aver infranto il record del commento più lungo della storia di FC!
;-)
Nick
Ettore Caio 02/06/2006 23:38
L'immagine è senza ombra di dubbio bella nella sua crudezza,ma il soggetto sarebbe stato d'accordo?E' successo anche a me una volta di fotografare un clochard su una panchina e un signore che aveva visto la scena mi si è avvicinato e con modi garbati mi fece capire che probabilmente quell'uomo non avrebbe voluto far sapere del suo stato.Capii e cancellai subito la foto.Non avertene a male Nik,ma è solo una riflessione.Ciao,Ettore
Davide VELLONIO 02/06/2006 22:58
Non sempre le foto devono trasmettere gioia o allegria, ma quando fanno riflettere, come questa, compiono una vera testimonianza di vita. Un saluto da Davide.F. Spalletti 02/06/2006 21:14
Complimenti ottima immagine !! forse in BN rendeva di piu'.Ciao Francesco
Antonio Saponaro 02/06/2006 21:13
Niccolò, vorrebbe essere un reportage, ma le tue geometrie sono troppo perfette...... distraggono!!!Ovvio che è un complimento, i reportage possono diventare banali, queste foto no!
Antonio.
Jacky Kobelt 02/06/2006 20:51
eh, eh, una opera d'arteveramente
applauso
Jacky