l'alba del sei aprile
sei aprile 2009. è storia di oggi: la città dell'aquila è sconvolta da un terremoto di magnitudo pari a 5.9 gradi della scala richter.
le vittime sono più di trecento, i feriti ammontano a più di milleseicento, i danni alle abitazioni sono ingentissimi nell'aquilano e il sisma viene avvertito in gran parte della regione.
sono trascorsi trenta mesi da quei terribili giorni.
camarda, alle pendici del gran sasso, è una frazione dell'aquila, a est del capoluogo, localizzata tra assergi e paganica. il primo insediamento della comunità camardese risale all'incirca all'anno mille, camarda aveva il suo dialetto, le sue tradizioni, il suo centro urbano con i suoi emblematici monumenti: la torre in cima al paese, ormai demolita, la piazza del treo, con la caratteristica fontana e il palazzetto con l'angolo stondato e l'orologio, la piazza davanti alla chiesa grande, la strada principale del paese che scorre in salita tra balconi fioriti...... e dalle finestre di camarda il paesaggio è quello tipico dell'abruzzo appenninico: il gran sasso, le colline, le valli e tanta, tantissima luce......
camarda non verrà ricostruita, le case danneggiate non sono mai state messe in sicurezza, la zona rossa (nella quale è vietato l'accesso) corrisponde a una zona condannata alla definitiva distruzione, il suo dialetto rischia di andare perso, come pure le sue tradizioni. quel piccolo paese che vedeva il sorgere del sole sta crollando: nessuna volontà politica ha deciso di salvare dall'oblio quel piccolo gioiello d'italia, semplice, rustico e splendido.
dedico questo scatto, realizzato all'alba del sei aprile 2011, alla memoria di tutte quelle persone che in sèguito a quel terremoto hanno perso la vita, a tutti coloro che hanno perso la casa, e a tutta la comunità camardese, che per una superiore volontà politica rischia di perdere anche l'identità.
per non dimenticare.
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