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L'ARTE E' L'UNICA POSSIBILITà DI CAMBIARE IL MONDO

L'ARTE E' L'UNICA POSSIBILITà DI CAMBIARE IL MONDO

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L'ARTE E' L'UNICA POSSIBILITà DI CAMBIARE IL MONDO

OGNI UOMO E' UN ARTISTA

Carcere di Procida (oggi dismesso)
https://youtu.be/-uJ61jgFCMM

Comentarios 17

  • groc 27/01/2017 10:29

    Ecco!
    Arte è quello che vedo in questo bello scatto.
    Complimenti.
    Joan
  • Thomas Heartfelt 24/11/2016 13:12

    Una foto della pittura. Bellissimo : )
    Qualsiasi cambiamento inizia dentro di noi, il Dalai Lama.
    Ciao Thomas
  • ann mari cris aschieri 08/11/2016 20:07

    GRAZIE FOTOCOMMUNITY PER LA HOMEPAGE CONCESSA ALLA MIA FOTO.
    Non fosse altro che per lo spessore dei contributi ricevuti meriterebbe di entrare a far parte degli Annali del sito.
    Grazie Lucy, grazie ai partecipanti e ai soli semplici lettori (compreso Franz) CIAo!
  • gino lombardi 08/11/2016 16:14

    @ Aldo

    Penso che il discorso intorno alla “bellezza che salverà il mondo", non possa prescindere dal significato originario sanscrito della parola bellezza: Bet-El-Za che vuol dire: “il luogo dove Dio brilla,” E, dunque, parlare di bellezza salvifica significa parlare della bellezza di Dio, e cioè della bellezza divina che suscita amore ed armonia tra tutti gli esseri, facendo vedere tutti come fratelli da amare, come nel cantico delle creature da te citato. Che sia questa la “bellezza che salverà il mondo” ce lo dice proprio il principe Mynski, il quale per rispondere a Ipolit, che domanda in che modo la bellezza salverebbe il mondo, rimane, esso principe, pieno di amore e compassione, vicino ad un giovane agonizzante fino a che questi muore.
    Ed ecco chiarito che la bellezza che salverà il mondo altro non è che l’amore, quell’amore universale e cosmico che permette anche l’accettazione del dolore come parte di esso e in cui viene riassorbito.
    E allora, caro Aldo, non rompiamoci la testa intorno al concetto di bellezza come sinonimo di amore divino, si tratta di un concetto trito e ritrito e che ogni credente conosce alla perfezione. Se a te va bene così, massimo rispetto per la tua opinione, io, invece, preferisco affrontare il discorso da una angolazione più aderente alla realtà fenomenica, epperciò non posso che plaudire all’intervento di Cris, un intervento che – per come l’ho interpretato - risulta tranciante in quanto ci invita a riflettere su quella che appare storicamente come la verità, e cioè che non c’è un primo motore immobile, da cui tutto scaturisce ed a cui tutto è riconducibile, ma c’è la continua trasformazione, il continuo divenire del mondo, e, in questo continuo divenire, tutto, anche la bellezza, cambia, si modifica e si trasforma secondo il sentire del peculiare periodo storico. Se così non fosse, l’arte, che dovrebbe essere l’espressione di questa famosa bellezza che tutto permea, non si manifesterebbe in maniera diversificata nel tempo e "Les Demoiselles d’Avignon" , in cui P. Picasso rappresenta corpi e volti senza grazia e senza eleganza (e cioè senza bellezza) non dovrebbe essere arte; la Body Art, con corpi trasfigurati e lontanissimi da ogni canone di bellezza classica, non dovrebbe essere arte, ecc. E, sempre in quest’ottica, non vedo per quale motivo non dovrebbe essere artistica, e quindi bella, la bellezza ricercata per apparire, per stare meglio con se stessi e con gli altri, tanto, la bellezza universale e cosmica non appartiene a questo mondo, ma a quello che sta in cielo, per chi ci crede.

    Con il massimo ossequio

    G
  • Aldo Moglie2313 08/11/2016 1:22

    Ciao Gino, mi aspettavo l'intervento di Cris che puntualmente è arrivato e come sempre se l'è cavata alla grande.
    Io intanto mi ci proverò di rispondere alle tue osservazioni sul tema, cogliendone subito un punto fondamentale che forse diversifica nella sostanza il mio ragionamento dal tuo. Secondo il mio sentire la bellezza nella sua essenza non è da considerarsi come una costruzione originale del soggetto, come a dire che la bellezza preesiste al soggetto cioè a noi, è una proprietà del mondo,la bellezza in quanto armonia e intrinseca al mondo stesso e gli artisti la sanno prima sentire e poi esprimere,
    Oggi purtroppo il concetto di bellezza,è divenuto invece cosi soggettivo rispetto al primordiale, tanto da risultare che non è più bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace, o meglio quello che è più conveniente far passare per bello. Di fronte a questo non si può non avvertire un certo scetticismo pari al tuo sulla bellezza che salva, il medesimo che Dostoevskij esprime per menzione di un personaggio di un suo romanzo, il quale infiammato dal suo ateismo domanda con ironia al principe Miskin, quale bellezza a suo dire salverà il mondo.
    Il principe non da risposta, ma chi potrà salvare il mondo io credo possa essere, proprio quella stessa bellezza che ha fatto il mondo e di cui è fatto il mondo, quel principio che ha fatto si che scaturisse la bellezza naturale che è la vita. Un disegno che sale dal basso e che per questo produce anche tante tragedie, come guerre e sangue. Si dice che non possa esistere bellezza che non sia attraversata da una dolorosa frattura, questo però a mio avviso non impedisce che questo disegno venga avanti comunque e in chi lo percepisce produce quel sentimento che è la sorgente della creatività artistica, etica e spirituale.
    Un rispettoso saluto.
    Aldo
  • ann mari cris aschieri 06/11/2016 18:24

    Per prima cosa un grazie di cuore a tutti gli intervenuti.
    Un inchino però a GinoLom e Aldo Moglie, che lo meritano per i loro laboriosi interventi che ritengo essenziali e illuminanti per un trattamento esauriente della tesi da me posta ( che si deve a Joseph Beuys) e che mi auguro in molti abbiano a leggere, anche se impegnativi per un sito di fotografia.

    Aggiungo solo che sono sempre esistite almeno due linee di pensiero su tutto ciò che è esperienziale, e quindi ciò che può essere considerato artistico o spazzatura, bello piuttosto che ordinario, angelico invece che esecrabile. Il confine che delimita il positivo dal negativo è continuamente da ridefinire.
    Lo stesso Mancuso in uno dei suoi saggi più letti ammette che persino la Chiesa (giudicata infallibile fino a non molti anni fa) ha dovuto correggere ripetutamente i propri dogmi per la cui messa in dubbio molte persone erano finite al rogo nel corso della Storia.
    Stiamo vivendo in un mondo capovolto, un mondo dove non è più possibile orientarsi facendo affidamento sulle regole di quello che una volta era definito senso comune. Il pensiero è di per sè portato a rimettere continuamente in discussione le proprie conclusioni; oramai è tutto un susseguirsi di regole che possono essere mutate con la stessa leggerezza di certe abitudini e mode.
    Più che continuare a dissertare sulla parte filosofica dell'argomentazione, bisognerebbe forse avviare una riflessione anche sulle variabili di giudizio e di facoltà di discernimento che le esperienze di vita condizionano nell'uomo costantemente.
    Grazie ancora a tutti, un caro saluto CIAo!
  • Cosimo Gagliardi 06/11/2016 15:10

    Bellissima !!
  • gino lombardi 06/11/2016 11:47

    Per “bellezza salvifica” si intende la bellezza che involge la totalità degli esseri e li immerge in un mondo fatto di amore globale in quanto fuso con l’intero creato. In sostanza, si tratta di una bellezza che conduce all’abbattimento di ogni utilitarismo, ogni individualismo, ogni egoismo. E’ bella la bellezza che salverà il mondo, indubbiamente, ma credo che bisogna fare molta attenzione e distinguere il concetto nella sua formulazione teorica dal concetto nella sua attuazione pratica: l’idea della "bellezza salvifica", cioè, potrebbe essere un’utopia, e il tentativo di realizzare l’utopia potrebbe deviare le menti da quello che appare un fine sublime. Intanto, i canoni di bellezza devono necessariamente fare i conti col periodo storico, e così era bellissimo l’eroe greco che aveva sterminato l’esercito avversario, ed erano belle (almeno si facevano apparire tali) le architetture naziste, le parate militari, ecc., per non parlare del propagandato convincimento di quanto sarebbe stato bello il mondo senza le razze impure che meritavano, perciò, le camere a gas. Ciò significa che non essendoci un concetto di bellezza assoluto, e quello di cui si discute pare assolutamente chimerico, essa bellezza potrebbe essere utilizzata per trascinare le masse verso il male e le masse avrebbero la convinzione che non si tratta di male, ma di bontà perchè il male è stato presentato come bello. In secondo luogo, per quale motivo dev’esserci un concetto di bellezza universale entro cui non può esserci posto per il piacere estetico individuale? Perchè si dovrebbe per forza definire “narcisista” la ragazza che si sottopone ad un intervento di rinoplastica perchè ha il naso con la gobba? Prima che si realizzi l’utopia della “bellezza salvifica” (in cui tutti abbiamo una bellezza intrinseca), quella ragazza vivrebbe col suo complesso che gli distruggerebbe le relazioni individuali e la sua stessa esistenza. Certo, i motivi per i quali si cerca di meglio apparire non sono uguali per tutti, ma siamo o non siamo liberi di avere i nostri gusti? Siamo oppure no liberi di essere noi stessi? E noi stessi lo siamo solamente nell’arte: vero che l’arte può rappresentare il bello e il brutto, il bene e il male, ma è comunque l’espressione della nostra creatività e della nostra unicità.
  • marisa marcellini 06/11/2016 10:43

    Che dire in aggiunta? Mi piace!
  • Aldo Moglie2313 05/11/2016 23:31

    Ciao Cris.
    Parafrasandro il titolo della tua foto "l'Arte è l'unica possibilità di cambiare il mondo", si potrebbe anche dire per proprietà transitiva,ma correggimi se sbaglio, che cosi pure la bellezza è l'unica possibilità che può cambiare il mondo,ed è proprio per questo si dice che i migliori tra gli uomini da sempre hanno cercato il bello mediante le arti.
    Sostiene a tal proposito il filosofo Vito Mancuso, che l'arte oggi nelle sue molteplici espressioni al contrario della tradizione classica è diventata per lo più evasione dalla realtà, dall'oggettività naturale e sociale, e allora si chiede quale bellezza salverà il mondo? perché c'è una bellezza che conduce alla pienezza della vita, ma ce ne anche un'altra che conduce alla dissoluzione, c'è una bellezza che salva, c'è una bellezza che perde.
    Penso che ognuno di noi sin dalle prime esperienze di vita si rapporti con la bellezza come modello e come meta ideale a cui tendere.
    Qualche giorno fa ero al parco con la mia nipotina Caterina, che ha poco più di due anni,e mentre mi stava camminando a fianco ebbe questa esclamazione:" ma qui è bellissimo."
    Io penso si debba dire fortunato chi non spegne mai dentro di se lo spirito dell'infanzia, chi non interrompe mai la ricerca fiduciosa di questa bellezza magari proprio attraverso l'Arte, e se si vuole un esempio ancora più forte di questo sentimento globale,si pensi al Cantico delle creature di Francesco di Assisi.
    La tua foto ideata ed elaborata non a caso,come osservava giustamente Gino, con una sovrapposizione e contrapposizione di immagine cosi forte, credo che esprima a pieno quel significato, l'arte e la bellezza come unica possibilità, ad una condizione che l'arte riporti la mente al reale, quanto più ci avviciniamo alla verità, sostiene sempre Mancuso, tanto più scaturirà bellezza e tu stessa sarai bella.
    Un considerevole saluto e un a presto!
    Aldo
  • Angelo Aloisi 05/11/2016 16:56

    È proprio vero! È ciò che eleva l'uomo al di sopra delle altre specie viventi e del tempo.
    Bella la tua interpretazione ...hai elevato ad arte un luogo destinato a uomini che ne sono sprovvisti, ma che possono imparare!
    Ciao un caro saluto dagli Angeli!
  • Giorgio Montani 04/11/2016 23:41

    Mi piace come hai reso allegro e con ottima resa cromatica un luogo con una destinazione ben più triste.
  • gino lombardi 04/11/2016 10:57

    Titolo e didascalia che potevano andar bene per qualsiasi altra fotografia (in quanto espressione artistica), invece hai scelto un carcere dismesso, e non credo che sia un caso. Se è vero – ed è vero – che l’arte è l’espressione della nostra mente emozionale, è anche vero che nell’arte e con essa siamo liberi di percepire il mondo attraverso la nostra soggettiva visione, di creare al di là dei parametri oggettivi, siamo liberi di far vivere i sogni. Insomma, attraverso l’arte possiamo uscire dal carcere del mondo fenomenico e da quello convenzionale ed essere noi stessi, cioè uomini.
    Notevole, davvero notevole. Ciao
  • Kerschke 03/11/2016 23:30

    Magnifico!!! Saluti, Julia
  • lucy franco 03/11/2016 19:34

    Sottoscrivo le parole di Stefano, brava!

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