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Progetto "Foto&Racconti": E (Antonio Turi - Cristina Finotto)

Progetto "Foto&Racconti": E (Antonio Turi - Cristina Finotto)

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Progetto "Foto&Racconti": E (Antonio Turi - Cristina Finotto)

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http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Finotto_Turi_E.pdf



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Fotografia di
Racconto di
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E c’è un arco azzurro di terra a casa mia, la neve ne ha fatto un ricamo, un ricamo d’albero dove i fiori sono diventati parole, parole senza senso. E i prati hanno camminato sotto i miei piedi e il fiume ha navigato contro corrente. E c’è un ghiaccio nelle nostre menti che non ci fa pensare a volte e questa neve ha impoverito i pensieri, ha reso il recinto una porta senza cielo. E c’è una serratura in questo giardino di neve che si apre sull’inquietudine di Bernardo Soares dove la malinconia ha reso il suo lavoro una tragica routine al quartiere Baxia fra Praça do Rossio e il Tago. Una finestra che si apre sul fuori e sul dentro. E’stanco quest’uomo che butta tutte le sue poesie in un giardino di neve, che appallottola fogli di carta sopra foglie bianche di brina. E’davvero strano questo sentire altro,
questo immenso desiderio di parole senza senso, in una notte senza senso, in una notte dove i gatti festeggiano amori senza cioccolatini, dove una canzonetta avrà titoli sui giornali e la gente ha dolori ben diversi da sfogliare. E’strano tutto questo mio dire, forse non vale niente questo vaneggiamento notturno, questo soliloquio eterno di stelle tremanti di blu, quando sta per albeggiare il mondo mio d’isola. E allora appallottolerò il mio foglio e lo getterò nel vento, nello spazio, oltre il confine del recinto di nuvole, oltre la curva di neve, oltre l’infinito bianco delle terre tue lontane, oltre la parola stessa fine, oltre il mai, il se, guardando la mano tua nascosta dietro la schiena, quella che non chiede, quella che non dice, quella che sa dove andarsi a rifugiare. Quella che guarda al quaderno di lato, la penna a sfera di china nera, un rigo d’ottone e silenzio. Una firma soltanto d’aria, il rosso del papavero, il lilla del fiore del lampagione, il giallo della luce opaca sulla strada, il verde di quando eravamo ragazzi, il sogno della città perduta. Il sole tuo sul muro che canta il giorno nostro di braccia e incontro.

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