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Progetto "Foto&Racconti": Il sogno (Berlendis-Torrisi)

Progetto "Foto&Racconti": Il sogno (Berlendis-Torrisi)

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Progetto "Foto&Racconti": Il sogno (Berlendis-Torrisi)

Il Sogno

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http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Berlendis_Torrisi_Il_sogno.pdf

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Fotografia di Angelo Berlendis
Racconto di Francesco Torrisi
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Quando l'incontrai la prima volta era in un sogno. Era una notte scura, una di quelle in cui non vorresti mai uscire dal letto. Io infatti non lo feci, rimasi tutta la notte nel mio, alzandomi perfino la coperta sopra le orecchie per non sentire quei fastidiosi rumori che fanno solitamente i sogni. Precauzione inutile, l'incontrai lo stesso. Fu un attimo, ma bastò perché la sua immagine si fissasse nelle mie pupille.
Non sapevo realmente chi fosse, ma nel fugace sguardo che gli rivolsi, riconobbi in lui una certa familiarità e questo mi turbò. Aveva le stesse fattezze e i modi di muoversi dell'immagine riflessa che vedevo ogni mattina di fronte a me lavandomi i denti. Mi domandai subito cosa ci facesse lui fuori a quell'ora, in quel buio pesto. Io non avrei mai avuto il coraggio di farlo, neanche se fossi stato sveglio.
Ma la sensazione di quell'incontro mi scosse forte, ed ancor più forte l'immagine che mi ero impressa di lui. Indefinita, ma nello stesso tempo perfettamente nitida nella mia mente. Chiusi ancor più forte gli occhi per guardarlo meglio. E mi arrivò netta la sensazione, quella sensazione che lui era lì non a caso. Lui aspettava proprio me. Lo intuii subito capendo che non sarebbe bastato far finta di svegliarsi per evitare la sua presenza. Anche alzarsi, con la scusa di una veloce incombenza da assolvere in bagno, non sarebbe servito a molto. Lui sarebbe comunque tornato per me. Se non subito, sicuramente la notte successiva.
Si dice che l'adrenalina sia l'unica droga lecita e benevola che il nostro corpo possa tollerare. E fu grazie a lei che mi si svelò il mistero. Non saprei dirvi se per l'eccitazione o per la paura, ma cominciai a sentirla in circolo. Prima come un semplice vuoto del mio cuore. Un'assenza di battito. Un colpo mancato, ma poi subito recuperato con incessanti e continue pulsazioni che sentivo rimbombare persino sotto le coperte. Quando mi arrivò al cervello sotto la spinta delle mie stesse pulsazioni, riuscii a districare le nebbie del mio sonno e vidi tutto. E capii.
Ritornai indietro. Ritornai nel mio passato. Ripercorsi le strade della mia vita. Lo vidi ad ogni incrocio. Lui era sempre lì presente. Qualunque scelta io prendessi, qualunque strada io decidessi di percorrere, lui era sempre lì ad osservarmi. Io non lo avevo mai notato prima di adesso, ma ora so che lui c'era avendone anche la certezza. Grazie adrenalina!
Quel “lui” ero io stesso, non quello che sceglievo di essere, ma l'altro. Quello che rifiutavo di essere con le mie scelte. Un pezzo di me che abbandonavo sulla strada che rifiutavo di percorrere.
Ora sono nel mio letto. Le luci sono spente e dalla mia memoria riporto alle mie pupille l'immagine che avevo indelebilmente fotografato la notte scorsa. La voglio, quell'immagine, pronta all'uso perché non vorrei sbagliarmi. Gli devo parlare e non mi vorrei proprio sbagliare. Devo essere sicuro, quando l'incontrerò, che sia lui e nessun altro. Devo assolutamente capire cosa sia lui, cos'è diventato in tutti questi anni. Perché della sua felicità dovrò piangere, perché della sua sventura dovrò gioire. Siamo strettamente collegati. Io e quell'altro “io” che non ho voluto essere.
Spero che questo incontro sia terrificante. Che lui non sia un persona per bene, anzi, che sia proprio una persona cattiva. Una di quelle che nessuno vuole incontrare e di cui nessuno sentirà mai la mancanza. Perché se, alla fine di tutto, saprò che lui non ha alcuna qualità che io possa rimpiangere, domattina potrò sorridere alla mia immagine riflessa nello specchio del mio bagno. Perché vorrà dire che le strade che ho scelto in questa mia vita erano quelle giuste.
Ho paura. Tremo e stento a chiudere gli occhi, ma poco importa se stanotte griderò nel sonno. Sarà comunque l'ultima notte che lo sognerò.

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Exif

Cámara E-P1
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Diafragma 5.4
Tiempo de exposición 1/40
Distancia focal 38.0 mm
ISO 640