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QUANDO ERAMAMO UN PO' MENO POVERI

QUANDO ERAMAMO UN PO' MENO POVERI

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GIORGIO BORNACCINI


Free Account, Falconara Marittima ANCONA

QUANDO ERAMAMO UN PO' MENO POVERI

Negli anni 60, comincio' ad arrivare un po' di benessere,dettato dal boom di quei tempi.allora la cucina economica che scaldava solo una stanza,non era piu' sufficiente se una famiglia voleva un ambiente piu' caldo nelle altre satanze.ecco come per incanto,l'arrivo della stufa a carbone warm morning,che gia' per quei tempi era un lusso.era una stufa in ghisa di forma parallelepipeda.nella parte anteriore,in basso,era inserito uno sportello con maniglia incernierato sul lato e apribile per l'inserimento del carbone.sullo sportello era inserita una finestrella con sportello apribile.davanti allo sportello era presente una vaschetta in ferro per raccogliere eventuali fuoriuscite di carbone.sempre sulla parete frontale,nella parte superiore era presente un altro sportello,incernierato nella parte bassa ed apribile a compasso con finestrella scorrevole.allo sportello era appesa una maniglia in bachelite da tirare per l'apertura.nella parte superiore era inserito l'attacco per il tubo di scarico dei fumi della combustione.
a 13 anni avevo capito finalmente a cosa servivano quelle piccole aperture situate all'esterno e a livello stadale del caseggiato.il carretto che portava il carbone,lo scaricava proprio li' in corrispondenza della tua cantina,dove con un secchio andavi a prenderlo al bisogno.figura tipica ora scomparsa,era il cosiddetto carbonaio.
http://www.youtube.com/watch?v=rAfm0xzVB9A

Comentarios 6

  • carla ippoliti 29/02/2012 21:30

    però quella di mio nonno era tutta in ghisa... più vecchia della tua...
  • carla ippoliti 29/02/2012 9:11

    E' bellissimo il messaggio che trasmetti Giorgio... la riscoperta di usanze ed oggetti che davano senso e calore alla vita di chi ci ha dato la vita. Se la crisi portasse a questo potrebbe addirittura essere considerata utile. Dubito però che ciò possa mai accadere, ma questo è unmio pregiudizio, non stimo molto l'uomo cos' come è oggi. Credo che non possa neppure essere più usato il termine 'umanità', l'uomo è troppo cattivo, egoista, falso. Sia con i suoi simili che, peggio ancora, con ancor maggiore vigliaccheria, con gli animali e con le piante. Non ha più rispetto.

    A parte queste tristi considerazioni, la tua immagine è splendida. Anch'io ne ricordo una, a casa dei nonni in Osimo, era nello studio di nonno, nel piccolo studio con le finestre al piano terra da cui si intravedeva il giardino della villa. Nel piccolo studio dove erano la sua scrivania di legno con il piano di cuoio nero che tutt'ora utilizzo nel mio e le librerie. A dire il vero tutte le pareti erano ricoperte di librerie strapiene di libri di ogni genere, fisica, matematica, ornitologia, astronomia, letteratura, filosofia, religione appartenuti alla nostra famiglia dal '500 al '900i e che lui, quando non potè più vedere per l'età, mi chiedeva di leggergli. Erano momenti indimenticabili, la luce bassa della lampada di latta a parete, quella più tenue, colorata di quella da tavolo di vetro verde sull'angolo della scrivania, lui chino in avanti verso di me per non perdere neppure la più lieve sfumatura della voce...intorno, ad accogliere le nostre rispettose presenze il tiepido calore della stufa, che riscaldarva il calore degli affetti e della propria storia.
    Grazie Giorgio.... ti volevo chiedere una cosa... come si chiamava quel bricco grande di latta grigia (alto 60/70 cm) con il collo stretto e il becco con cui andavo a prendere il carbone di legna nella legnaia che era nelle grotte di casa? Ricordo l'odore delle scale, le due grandi rampe di pietra grigia con le volte a botte con gli affreschi sul pianerottolo che scendevano fino all'androne con il grande portone di ingresso e poi dietro la porticina sulla sinistra quelle strette di mattoni, intrise di umidità e muffe e con il tondino di ferro arrugginito per corrimano, che scendevano nel buio delle grotte. Lì dovevi portare una bugia in mano, che con la sua flebile luce, superata la legnaia e la carbonaia ti guidava attraverso uno stetto cunicolo fino alla fonte dell'epoca romana da cui fuoriusciva in una antichissima ciotola di terracotta rossa acqua dalle proprietà oftalmiche.
  • e pasquinelli 29/02/2012 7:58

    Buona spiegazione di un bel periodo del modo di vivere nella mia giovinezza. C'è un libro di Cesare Marchi che mi è piaciuto molto Titolo: Quando eravamo povera gente: Bravo!! Buono il brano di Guccini. Ciao Enzo.
  • davide canta 28/02/2012 22:49

    bellissima +++++++++++ ottima foto e si la crisi ci fa tornare con i piedi per terra
  • Giorgio Peracchio 28/02/2012 22:11

    Caro Giorgio, io invece mi scaldo solo con quella ed il metano Russo o Algerino sai dove se lo possono ficcare ???
    In qui giorni di freddo intenso, -22 la punta massima, io mi alzavo la notte per non fare spegnere il fuoco !!
    In casa mia 27° e se avevo caldo aprivo le finestre !!
    Ora accendo solo un paio d'ore al giorno !!
    Ho 55 anni quasi e sto benissimo alla facciaccia di tutti quelli che hanno solo delle balle !!
    Io non ho paura della crisi, ben venga e bella forte !!
    Io alla fine ci sarò ancora, garantisco !!
    Stia attenta la crisi, gli spacco la faccia !!
    Buona serata, Giorgio, Ciaooooo !!
  • Angelo Marveggio 28/02/2012 21:54

    Ciao Giorgio, io ce l'ho ancora funzionante e la uso tuttora nella mia baita in montagna, va benissimo anche con la legna.

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