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"Absolute loneliness" di Alberto Angelici

"Absolute loneliness" di Alberto Angelici

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"Absolute loneliness" di Alberto Angelici

di Alberto Angelici

Comentarios 8

  • Carlo Pollaci 02/07/2009 7:48

    E' la foto di un barbone in un ambiente alquanto squallido.
    A parte questo, non colgo alcun racconto fotografico.
  • Maricla Martiradonna 25/06/2009 14:41

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Per Eugenio Sinatra: grazie Eugenio, condivido la tua osservazione sulla scarsa utilità del titolo, troppe volte superfluo quando non fuorviante. Per quel che mi riguarda e limitatamente al contesto di FC, credo di aver intitolato la foto un po' per abitudine (tutte le
    foto che in questi anni ho mandato a FC hanno un titolo, per un fatto di identificabilità piu' agevole) ma quando partecipo a una mostra i miei scatti sono sempre sempre privi di titolo, proprio per lasciare il lettore libero di dare la propria interpretazione personale.
    Ora che ci penso, nel caso di questa foto in particolare, può essere che mi sia venuto istintivo metterle quel titolo in forza della suggestione che aveva suscitato in me.
    Come hai detto, in effetti una sola immagine rappresenta un tassello di un mosaico che è la mia personale visione delle cose, della società e che solo io conosco e che un'unica foto non può essere in grado di trasferire a voi.
    Sappi che apprezzo molto questa discussione, stimolante e utile, uno scambio di opinioni che vorrei tanto si creasse anche nelle normali sezioni al posto dei soliti, monosillabici commenti".
  • Vincenzo Galluccio 25/06/2009 12:26

    Leggendo il commento dell'autore mi viene da dire: "c'è del buono in Agorà". Nessuno di noi ha "verità" imponibili, ma semplici punti di vista che suggeriscono la personale esperienza fotografica, ovvero una capacità di stabilire relazioni tra cose e persone. L'altra sera sfogliavo un volume di fotografie fatte da Bresson a personaggi celebri del novecento ( Monroe, Sartre, Kennedy, Picasso etc....) ed a didasclaia di straordinarie foto che contestualizzavano i vari personaggi c'era solo la data di scatto ed il nome del soggetto ritratto, nient'altro, perchè nent'altro serve al racconto fotografico.
  • Maricla Martiradonna 25/06/2009 10:38

    INTERVENTO DELL'AUTORE:

    ""Ringrazio chi ha voluto commentare la foto, argomentando nel dettaglio e offrendomi l'opportunità di vedere con altri occhi, da altre angolazioni e prospettive. Questa è la ragione per cui ogni tanto mando una mia foto ad Agorà.
    In particolare sono grato a Ciro Prota che ha fatto una considerazione sull'opportunità di evitare certi scatti, ovvero quando essi non coinvolgono il soggetto, quando sono, come si dice appunto in questi casi, scatti rubati.
    Vorrei dire che su tale argomento ho molto riflettuto, dopo che una discussione nel web mi aveva portato in tale direzione. Fino a quel momento avevo sempre visto la street unicamente come l'opportunità di
    fermare attimi di quotidianità, atteggiamenti e situazioni che, inevitabilmente, l'intervento intrusivo del fotografo avrebbe dileguato. Su talune situazioni ancora la penso così, ma ora, solo ora, ritengo che ogni qualvolta sia possibile, colui il quale documenta deve cercare in tutti i modi di farsi coinvolgere, di creare un filo di collegamento con il o i protagonisti di ciò che va
    a documentare. Ripeto, credo che in molti casi ciò non sia possibile o richieda doti che forse io non possiedo ma sono convinto che occorre sempre tentare e ci sto lavorando sopra. Anche grazie a chi, come voi, mi ha portato a riflettere sull'argomento.
    Nel caso specifico di questa immagine posso solo dire che mi colpì, a torto o a ragione, il senso di solitudine estrema che mi trasmise quella figuretta barcollante, il bastone come puntello a un equilibrio precario, anche il particolare del giubbotto legato di traverso sulle spalle. Può essere che io sia stato suggestionato dal quadro generale e che, magari, quella persona stesse solo andando per i fatti suoi con animo giulivo: con quell'immagine ho solo voluto rappresentare ciò che essa a me suggeriva in quel momento. Grazie".
  • Ciro Prota 25/06/2009 1:26

    ...questa immagine ha avuto per me un gran pregio...aldila' della prosa del primo commento...dicevo,questa immagine ha avuto un gran valore per me...mi ha fatto scoprire che qualcuno ancora sa leggere una fotografia...mi riferisco ai tre commenti sopra...i quali descrivono in modo...direi...perfetto,la necessita' di non effettuare riprese e fotografie del genere.....certo tu hai postato in Agora' per avere critiche e ragguagli se necessario....ma credo sia bene postare immagini valide e magari le piu' belle che ciascuno possiede nel suo archivio......
    ...complimenti a paolo..Eugenio e Vincenzo.....
  • Vincenzo Galluccio 24/06/2009 18:25

    Paolo ed Eugenio hanno magistralmente sintetizzato il "vuoto fotografico" di questa immagine: in parole piu' semplici mi sembra il solito scatto rubato, di spalle, senza partecipazione emotiva vera da parte del fotografo, e tutto questo si sente, eccome se si sente. Bisogna entrare nel luogo dell'immagine per poterne raccontare la storia attraverso una foto,: questa "giusta distanza" ci allontana inesorabilmente da un racconto compiuto.
  • paolo pasquino 23/06/2009 19:06

    solitudine assoluta.. mi vien detto..
    cerco di spiegare perchè non la vedo:
    intanto il luogo.. raccolto, chiuso, con minuta via d'uscita a destra..:
    il percorso obbligato non mi porta a pensare di essere solo.. mi induce a seguire il percorso di altri.. quindi non in solitudine...almeno non assoluta..
    ma anche non fosse.. la figura di spalle non indica uno stato sociale definito.. potrebbe essere chiunque..anziano, si, ma tutto lì..
    perchè devo essere indotto a pensare ad una difficoltà diversa da quella motoria?
  • immasgobio 23/06/2009 17:06

    camminano incerti ,instabili,si poggiano sui loro bastoni per aver una stabilità,con i loro okki colmi di vita vissuta,con il cuore che perde colpi ma ke non molla,xkè hanno voglia di vivere e combattere,xkè hanno ancora cosi tanto da dare,e noi sciokki a non rendercene conto...
    ciao imma