FIAT 500 JOLLY ELABORAZIONE LOCALA DEELLA GHIA
ealizzata sulla meccanica della Fiat Nuova 500 e in seguito anche su base Autobianchi Giardiniera, fu tra i primi progetti di Sergio Sartorelli, appena giunto alla direzione tecnica della Ghia, dopo la fuoriuscita di Giovanni Savonuzzi.
La vettura era piuttosto costosa (aveva un prezzo quasi doppio rispetto a una normale "500") ed è stata un oggetto cult, ambito e acquistato da molti VIP della finanza, dello spettacolo o della politica, come Aristotele Onassis, Yul Brynner, Enrico Berlinguer e Silvio Berlusconi, per essere imbarcate sui loro yacht o per l'utilizzo come "golf cart" e nelle loro proprietà immobiliari. Fra i possessori più famosi anche l'artista e pittore ligure Mario Berrino.
Sono state vendute negli Stati Uniti e in Italia e Europa tra il 1958 e il 1965.
Solo 416 esemplari prodotti
Le vetture includevano protezioni ai lati e parabrezza, come copertura avevano semplicemente un tendalino di protezione per il sole (anziché una più classica capote) appoggiato su un corpo di tubature cromate, le portiere erano totalmente assenti e sostituite da semplici catenelle. I colori disponibili erano: rosa, corallo, bianco, giallo pallido e cielo blu. La meccanica era rimasta quella originale della Fiat con il classico bicilindrico raffreddato ad aria.
Una versione "economica" è stata disponibile dal 1960 al 1965 con paraurti normale sprovvisto delle tubature cromate e con sedili in plastica posti in rilievo con un finto modello di vimini.
Le autovetture sono state costruite all'interno della sede Ghia fino al 1965.
Dal 1970 sono state costruite da carrozzieri in autonomia solo imitando specifiche originali. Queste imitazioni sono facilmente identificabili, soprattutto il parabrezza che è molto più grande.
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