"Lo strappo" di Arnaldo Pettazzoni Imagen & Foto | agorà, agorà-discussioni interessanti, temi Fotos de fotocommunity
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INTERVENTO DELL'AUTORE:
"Anche da parte mia le critiche vengono accettate con il sorriso sulle labbra... se così non fosse non accetterei Agorà e non la frequenterei. Ritengo sia il senso di questa piazza: opinioni, apprezzamenti, critiche negative portano nel loro insieme spessore al giudizio analitico per la sincerità cristallina tipica dell'anonimato".
ho letto com piacere l'appassionate scambi di vedute sull'immagine.
dal punto di vita tecnico quindi scatto e post non rientra nei miei canoni personali quindi non esprimo commenti dal punto di vista emozionale a mio semplice e personale parere manca un qualcosa per trasmettermi un'emozione. Cosa manchi non saprei ben definirlo ma manca.
Ritengo anche non sia assolutamente facile produrre una foto minimal e trasmettere un'emozione
Raul
Francesco, i miei commenti, per quanto a volte "duri", sono sempre accompagnati dal sorriso sulle labbra, oltre che da profonda stima per lo sconosciuto Autore e per gli amici co-commentatori.
Pertanto accetto di buon grado la discussione. Però questa volta mi sembra di avere detto proprio tutto (grazie Laura per averlo confermato...!).
Non sono certo io quello che mette sempre e comunque la "tecnica" al primo posto. Tutt'altro (V. il recente forum sul foto-giornalismo).
In presenza di una foto giocata sul minimalismo, in assenza di particolare caratterizzazione, almeno l'aspetto tecnico deve essere impeccabile.
Per caratterizzazione intendo, p. es, con gli stessi elementi, un approccio "surrealista" (suggerisco uno sguardo a Magritte); ovvero "metafisico" (penso a Carlo Carrà); al limite anche un bn "drammatizzato" (magari con la classica/abusata vignettatura); ecc., sono tante le possibili soluzioni...
Ricambio saluti e stima,
Carlo
Ottima spiegazione Carlo.
Condivido quanto dici, ma la sposo con minor rigore...
Se leggi quanto da me scritto, questo scatto mi "diverte"...nel senso letterale e non va oltre.
Chiudo anche dicendo in sintesi che non trovo un contenuto, ma mi limito ad osservare il contenitore.
Forse ho utilizzato per il mio fine uno scatto non perfetto al 100% come fai notare tu, ma il mio principio spero resti valido pur avendo sfruttato una base non "solida" per teorizzare ed esternare quanto pensavo.
Vero è che le linee dei terzi non sono impallate con le linee presenti nello scatto, ma forse in questo periodo mi sento più buono e sono propenso a perdonare... ;o), a me quello che vedo non mi fa storcere il naso...ci trovo un buon posizionamento delle parti riprese nel rispetto della "buona distribuzione" nell'intero fotogramma: inconfutabile quanto dici che quando c'è veramente poco...il "buono" non basta, si dovrebbe pretendere il "perfetto"...
(ma si dovrebbe cominciare a tirare le orecchie al "mastro" che non ha tenuto a squadra le linee murarie da lui realizzate...se si metteva in orizzontale la parte superiore, sarebbe venuta inclinata la linea verticale)
Alla fine con il mio intervento volevo solo significare che una bella foto non deve per forza avere un messaggio, ma anche limitarsi a restare solo nel mero campo estetico. Se una cosa è bella, non è detto che deve avere anche un perchè....
Francesco, magari trovassimo il tempo per ripassarci qualcosa...
Tornando a noi, vediamo di trovare (al di la delle battute, che ho iniziato io!) dei punti di condivisione.
- L'Autore ha selezionato dall'universo mondo tre elementi (né uno di più né uno di meno): 1) muro - 2) porzione di apertura (forse porta, forse finestra, forse nicchia) - 3) pittura/intonaco scrostato;
- Come ha sottolineato Laura, l'impatto, il coinvolgimento emozionale, dipendono esclusivamente da come sono esposti (essendo altrimenti praticamente nullo;
- La foto poteva pertanto essere giocata su due livelli: uno afferente l'astrazione (e non è questo il caso: dal punto di vista emotivo, almeno a me, la foto non "comunica" nulla);
il secondo (ed è quello che a me pare l'evidente chiave di lettura della foto) è appunto quello del rigore compositivo. E in questo caso niente può essere lasciato al caso: non solo la foto deve essere "costruita con la squadretta", ma deve anche risultare tecnicamente impeccabile.
Se quanto sopra è vero:
- l'angolo formato dallo stipite e dall'architrave "deve" (per necessità fotografica) non rispettare "suppergiù" la "regola dei terzi" ma "coincidere" con le linee di tale griglia;
- l'architrave non può "pendere" ma deve risultare perfettamente orizzontale;
- la superficie del muro "spilli spilli" stride con lo "strappo" troppo che non presenta alcuna caratterizzazione nella superficie.
In definitiva la foto è rimasta inespressa. Se l'A. "crede" nella sua ricerca, una volta precisati meglio gli obiettivi che si propone (emozione? - nitore geometrico? - surrealismo? - metafisica? - altro?) converrà che deve fare leva sulla tecnica più appropriata (e, se del caso, non rifuggire la "mera" geometria).
Carlo ripasserò tutta l'estate le frazioni....pazienza...pensavo che 1/3 o 2/3 potessero andare bene in fotografia... ;o)
Spero che a settembre sarai magnanimo e mi promuoverai...heheheh
...condivido pienamente l'intervento di Carlo Pollaci...ed aggiungo...che personalmente trovo questa immagine un po' ambigua...la maggiore "pastosità" avrebbe dato alla foto un'atmosfera più emotiva (che ben poteva adattarsi alla screpolatura del muro)....mentre le linee ortogonali e l'esasperato contrasto...provocano, invece, una sensazione..."respingente"....accentuata dalla presenza della lieve pendenza a destra....
A mio parere le parole lusinghiere degli amici carlo e Francesco appaiono francamente esagerate.
Ad un "Minimal", il "minimo" richiesto è la perfezione compositiva. Provate a sovrapporre all'immagine la più classica delle regole: la griglia dei "terzi"...
Anche il bn è discutibile: la superficie del muro sarebbe risultata più gradevole con una maggiore "pastosità", mentre appare spappolata (granulosa) probabilmente per l'eccessiva maschera di contrasto.
Questo scatto mi diverte non poco.
Lo trovo una gradevole elaborazione e sopratutto una sintesi rappresentativa del principio fotografico: un'arte che nasce per mostrare o riprodurre qualcosa, un momento, un oggetto, una persona, un luogo o un evento della realtà.
Non per questo lo si deve rappresentare o riprodurre fedelmente. L'autore può piegarla o espanderla o, come in questo caso, limitarla per il suo fine.
Per inviare un messaggio... o per mero piacere di mostrarla e quindi condividerla con chi osserva.
La fotografia è una bella scatola che può contenere qualcosa di prezioso, così come esser vuota, ma anche in questo caso pur sempre bella da esporre ed ammirare.
Minimal di grande livello, ogni elemento è al posto giusto......l'unico piccolo difetto una leggera inclinatura innaturale sul rettangolo nero, ma si può facilmente correggere...
Direi un lavoro molto interessante, partendo dal titolo, lo strappo, ma si sarebbe arrivati comunque alla stessa conclusione guardando la foto, quindi in questo caso il titolo poteva anche non esserci, non avrebbe cambiato nulla.
Riuscito, quindi, il messaggio cercato, attraverso i vari elementi che formano il contenuto vero di questa foto...mi piace l'equilibrio e i toni dei grigi cercati e trovati.....complimenti all'autore/autrice, un lavoro d'autore.
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Maricla Martiradonna 01/07/2010 9:03
INTERVENTO DELL'AUTORE:"Anche da parte mia le critiche vengono accettate con il sorriso sulle labbra... se così non fosse non accetterei Agorà e non la frequenterei. Ritengo sia il senso di questa piazza: opinioni, apprezzamenti, critiche negative portano nel loro insieme spessore al giudizio analitico per la sincerità cristallina tipica dell'anonimato".
Raul Pitis 01/07/2010 6:55
ho letto com piacere l'appassionate scambi di vedute sull'immagine.dal punto di vita tecnico quindi scatto e post non rientra nei miei canoni personali quindi non esprimo commenti dal punto di vista emozionale a mio semplice e personale parere manca un qualcosa per trasmettermi un'emozione. Cosa manchi non saprei ben definirlo ma manca.
Ritengo anche non sia assolutamente facile produrre una foto minimal e trasmettere un'emozione
Raul
Carlo Pollaci 30/06/2010 20:37
Francesco, i miei commenti, per quanto a volte "duri", sono sempre accompagnati dal sorriso sulle labbra, oltre che da profonda stima per lo sconosciuto Autore e per gli amici co-commentatori.Pertanto accetto di buon grado la discussione. Però questa volta mi sembra di avere detto proprio tutto (grazie Laura per averlo confermato...!).
Non sono certo io quello che mette sempre e comunque la "tecnica" al primo posto. Tutt'altro (V. il recente forum sul foto-giornalismo).
In presenza di una foto giocata sul minimalismo, in assenza di particolare caratterizzazione, almeno l'aspetto tecnico deve essere impeccabile.
Per caratterizzazione intendo, p. es, con gli stessi elementi, un approccio "surrealista" (suggerisco uno sguardo a Magritte); ovvero "metafisico" (penso a Carlo Carrà); al limite anche un bn "drammatizzato" (magari con la classica/abusata vignettatura); ecc., sono tante le possibili soluzioni...
Ricambio saluti e stima,
Carlo
laura fogazza 30/06/2010 16:37
...torno a concordare e s a t t a m e n t e (e punto per punto) con Carlo Pollaci.....(meglio di così non si poteva esprimere!)laura :-)))
Francesco Torrisi 30/06/2010 12:18
Ottima spiegazione Carlo.Condivido quanto dici, ma la sposo con minor rigore...
Se leggi quanto da me scritto, questo scatto mi "diverte"...nel senso letterale e non va oltre.
Chiudo anche dicendo in sintesi che non trovo un contenuto, ma mi limito ad osservare il contenitore.
Forse ho utilizzato per il mio fine uno scatto non perfetto al 100% come fai notare tu, ma il mio principio spero resti valido pur avendo sfruttato una base non "solida" per teorizzare ed esternare quanto pensavo.
Vero è che le linee dei terzi non sono impallate con le linee presenti nello scatto, ma forse in questo periodo mi sento più buono e sono propenso a perdonare... ;o), a me quello che vedo non mi fa storcere il naso...ci trovo un buon posizionamento delle parti riprese nel rispetto della "buona distribuzione" nell'intero fotogramma: inconfutabile quanto dici che quando c'è veramente poco...il "buono" non basta, si dovrebbe pretendere il "perfetto"...
(ma si dovrebbe cominciare a tirare le orecchie al "mastro" che non ha tenuto a squadra le linee murarie da lui realizzate...se si metteva in orizzontale la parte superiore, sarebbe venuta inclinata la linea verticale)
Alla fine con il mio intervento volevo solo significare che una bella foto non deve per forza avere un messaggio, ma anche limitarsi a restare solo nel mero campo estetico. Se una cosa è bella, non è detto che deve avere anche un perchè....
Sempre con stima
Francesco
Carlo Pollaci 29/06/2010 16:58
Francesco, magari trovassimo il tempo per ripassarci qualcosa...Tornando a noi, vediamo di trovare (al di la delle battute, che ho iniziato io!) dei punti di condivisione.
- L'Autore ha selezionato dall'universo mondo tre elementi (né uno di più né uno di meno): 1) muro - 2) porzione di apertura (forse porta, forse finestra, forse nicchia) - 3) pittura/intonaco scrostato;
- Come ha sottolineato Laura, l'impatto, il coinvolgimento emozionale, dipendono esclusivamente da come sono esposti (essendo altrimenti praticamente nullo;
- La foto poteva pertanto essere giocata su due livelli: uno afferente l'astrazione (e non è questo il caso: dal punto di vista emotivo, almeno a me, la foto non "comunica" nulla);
il secondo (ed è quello che a me pare l'evidente chiave di lettura della foto) è appunto quello del rigore compositivo. E in questo caso niente può essere lasciato al caso: non solo la foto deve essere "costruita con la squadretta", ma deve anche risultare tecnicamente impeccabile.
Se quanto sopra è vero:
- l'angolo formato dallo stipite e dall'architrave "deve" (per necessità fotografica) non rispettare "suppergiù" la "regola dei terzi" ma "coincidere" con le linee di tale griglia;
- l'architrave non può "pendere" ma deve risultare perfettamente orizzontale;
- la superficie del muro "spilli spilli" stride con lo "strappo" troppo che non presenta alcuna caratterizzazione nella superficie.
In definitiva la foto è rimasta inespressa. Se l'A. "crede" nella sua ricerca, una volta precisati meglio gli obiettivi che si propone (emozione? - nitore geometrico? - surrealismo? - metafisica? - altro?) converrà che deve fare leva sulla tecnica più appropriata (e, se del caso, non rifuggire la "mera" geometria).
Francesco Torrisi 29/06/2010 16:30
Carlo ripasserò tutta l'estate le frazioni....pazienza...pensavo che 1/3 o 2/3 potessero andare bene in fotografia... ;o)Spero che a settembre sarai magnanimo e mi promuoverai...heheheh
laura fogazza 29/06/2010 16:08
...condivido pienamente l'intervento di Carlo Pollaci...ed aggiungo...che personalmente trovo questa immagine un po' ambigua...la maggiore "pastosità" avrebbe dato alla foto un'atmosfera più emotiva (che ben poteva adattarsi alla screpolatura del muro)....mentre le linee ortogonali e l'esasperato contrasto...provocano, invece, una sensazione..."respingente"....accentuata dalla presenza della lieve pendenza a destra.......il risultato...mi lascia perplessa...
laura
Carlo Pollaci 29/06/2010 15:21
Eh Francesco...>
hai dimostrato che (più o meno) non ci siamo...
Un caro saluto,
Carlo
Francesco Torrisi 29/06/2010 13:45
FATTO !!!...a me sembra che per i terzi più o meno ci siamo...
Il resto evidenziato da Carlo, c'è e si vede, ma rientrando nel gusto personale è indiscutibile almeno da parte mia.
Carlo Pollaci 29/06/2010 13:00
A mio parere le parole lusinghiere degli amici carlo e Francesco appaiono francamente esagerate.Ad un "Minimal", il "minimo" richiesto è la perfezione compositiva. Provate a sovrapporre all'immagine la più classica delle regole: la griglia dei "terzi"...
Anche il bn è discutibile: la superficie del muro sarebbe risultata più gradevole con una maggiore "pastosità", mentre appare spappolata (granulosa) probabilmente per l'eccessiva maschera di contrasto.
Francesco Torrisi 28/06/2010 20:19
Questo scatto mi diverte non poco.Lo trovo una gradevole elaborazione e sopratutto una sintesi rappresentativa del principio fotografico: un'arte che nasce per mostrare o riprodurre qualcosa, un momento, un oggetto, una persona, un luogo o un evento della realtà.
Non per questo lo si deve rappresentare o riprodurre fedelmente. L'autore può piegarla o espanderla o, come in questo caso, limitarla per il suo fine.
Per inviare un messaggio... o per mero piacere di mostrarla e quindi condividerla con chi osserva.
La fotografia è una bella scatola che può contenere qualcosa di prezioso, così come esser vuota, ma anche in questo caso pur sempre bella da esporre ed ammirare.
Carlo Atzori 28/06/2010 11:41
Minimal di grande livello, ogni elemento è al posto giusto......l'unico piccolo difetto una leggera inclinatura innaturale sul rettangolo nero, ma si può facilmente correggere...Direi un lavoro molto interessante, partendo dal titolo, lo strappo, ma si sarebbe arrivati comunque alla stessa conclusione guardando la foto, quindi in questo caso il titolo poteva anche non esserci, non avrebbe cambiato nulla.
Riuscito, quindi, il messaggio cercato, attraverso i vari elementi che formano il contenuto vero di questa foto...mi piace l'equilibrio e i toni dei grigi cercati e trovati.....complimenti all'autore/autrice, un lavoro d'autore.