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M17 - Nebulosa Omega

M17 - Nebulosa Omega

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Giancarlo Melis


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M17 - Nebulosa Omega

Visibile anche al binocolo, la nebulosa "Omega", catalogata da Charles Messier come M17, è una delle nebulose ad emissione più luminose osservabili. Situata nella costellazione del Sagittario, verso est-sud-est, alle mie latitudini raggiunge la sua massima elevazione di 34° circa alla fine di giugno, per poi ricalare nelle settimane successive, fino a diventare nuovamente inosservabile. La sua luminosità l'ha resa uno dei soggetti più fotografati in passato, tanto da avere spesso un posto nei classici libri di astronomia. Da bambino è sempre stato uno di quei soggetti nei quali mi perdevo, osservando le immagini stampate sui vecchi libri; M17 dista da noi circa 6.000 anni luce. L'immagine che vedete ora, è in realtà ciò che fu nel periodo in cui aveva inizio l'età del bronzo, fiorivano le prime civiltà urbane in Mesopotamia e in Egitto, e iniziava a diffondersi la scrittura con i primi geroglifici e le rappresentazioni cuneiformi. La nebulosa Omega, chiamata anche nebulosa Cigno, nebulosa Aragosta e nebulosa Ferro di cavallo, è una zona HII, ovvero una zona ricca di nubi interstellari di gas ionizzato, in questo caso parliamo di idrogeno i cui atomi, a causa delle radiazioni ultraviolette delle vicine stelle massicce, perdono l'unico elettrone, diventando protoni con elettrone libero (vengono appunto ionizzati). La lunghezza d'onda emessa in HII è tipicamente rossastra. Contrariamente a quanto si possa pensare, l'elevata luminosità di questa nebulosa non la rende facilmente fotografabile, poiché la differenza di intensità fra il nucleo e le flebili nebulosità esterne mette alla prova la gamma dinamica del sensore di ripresa, pertanto è molto facile bruciare il nucleo o perdere i dettagli dei filamenti esterni. L'immagine che ho caricato è stata ripresa con l'ormai collaudata strumentazione: astrografo Celestron RASA 8 (400mm f/2), la camera di ripresa ASI 183 MC-Pro e il filtro a doppia banda stretta IDAS NBZ. Questa immagine è il risultato dell'integrazione di 160 scatti da 2 minuti ciascuno in banda stretta (a f/2). Elaborazione in banda stretta.

Comentarios 1

Giancarlo Melis desea expresamente feedback constructivo para esta fotografía. Ayúdalo con consejos sobre la composición de la imagen, la técnica, el lenguaje de la imagen, etc. (Por favor, ¡ten en cuenta el código de conducta!).
  • lucy franco 21/10/2024 21:12

    Grazie per la spiegazione, affascinante finestra sullo spazio profondo sconosciuto e misterioso. Leggo che ciò che vediamo è ciò che fu, paradosso meraviglioso e terribile. I colori ricordano le venature di un marmo rosso, lucido, risultato che anche una profana come me non può che ammirare.