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Mostra online di Arnaldo Pettazzoni "Il tempo dello zucchero" - 9. fotocommunity.it
Uno scatto che potrebbe far parte del periodo grigio di Scanavino. Uncini contorti, lamiere inclinate e forse pericolanti, grovigli metallici che sono anche quelli del nostro animo, spesso, troppo spesso senza luce.
Hai ripreso e raccontato in modo superbo una storia drammatica, una metafora esistenziale che, secondo me, va ben e molto olltre al titolo del progetto.
Hai raccontato uno spaccato di vita, una storia reale, certo, ma quante e quante volte potremmo ancora dire, oggi, "Era il tempo di..."? Dei valori oggi stravolti, delle piccole e grandi cose, della gente che migrava per aiutare le famiglie lontane, del sorriso e dell'angoscia, pur nelle grandi, profonde difficoltà., nelle guerre.
Ora l'evoluzione e la ricerca tecnologica hanno appiattito gli spiriti, la sfrenata corsa al successo, al denaro, alla competizione (costi quel che costi) ci hanno privato e ci privano di molti valori. Abbiamo intorno l'ambiente da salvaguardare, le specie da cui deriviamo ma anche in questo settore ci sono le rivoluzioni che "l'uomo" più o meno consciamente ha creato. Distruzione, stravolgimenti atmosferici, sempre più guerre, malattie, fame, egoismo, culto dell'ego... ecc. ecc.
Perdona queste lunghe disquisizioni, forse non tutte pertinenti al tema che hai trattato.
Il tuo eccezionale documentario mi ha creato una profonda, sconvolgente emozione che, unità alla tecnica con cui hai eseguito il reportage, lascerà in me un segno indelebile.
Grazie, con profonda stima ed ammirazione, Maria Luisa
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Maria Luisa Runti 02/11/2009 20:06
Uno scatto che potrebbe far parte del periodo grigio di Scanavino. Uncini contorti, lamiere inclinate e forse pericolanti, grovigli metallici che sono anche quelli del nostro animo, spesso, troppo spesso senza luce.Hai ripreso e raccontato in modo superbo una storia drammatica, una metafora esistenziale che, secondo me, va ben e molto olltre al titolo del progetto.
Hai raccontato uno spaccato di vita, una storia reale, certo, ma quante e quante volte potremmo ancora dire, oggi, "Era il tempo di..."? Dei valori oggi stravolti, delle piccole e grandi cose, della gente che migrava per aiutare le famiglie lontane, del sorriso e dell'angoscia, pur nelle grandi, profonde difficoltà., nelle guerre.
Ora l'evoluzione e la ricerca tecnologica hanno appiattito gli spiriti, la sfrenata corsa al successo, al denaro, alla competizione (costi quel che costi) ci hanno privato e ci privano di molti valori. Abbiamo intorno l'ambiente da salvaguardare, le specie da cui deriviamo ma anche in questo settore ci sono le rivoluzioni che "l'uomo" più o meno consciamente ha creato. Distruzione, stravolgimenti atmosferici, sempre più guerre, malattie, fame, egoismo, culto dell'ego... ecc. ecc.
Perdona queste lunghe disquisizioni, forse non tutte pertinenti al tema che hai trattato.
Il tuo eccezionale documentario mi ha creato una profonda, sconvolgente emozione che, unità alla tecnica con cui hai eseguito il reportage, lascerà in me un segno indelebile.
Grazie, con profonda stima ed ammirazione, Maria Luisa