"Ti sparo" di Roberto Ballini
Fotografia facente parte di una serie relativa all'Inganno fotografico, concetto elaborato personalmente tramite una molteplicità di fattori visivi/emotivi che mi hanno portato all'unione del concetto poetico del Correlativo oggettivo, ovvero: "una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare", al modo personale di vivere determinate scene cercate, (eventualmente) attese ed infine vissute.
"Una fotografia è per me riconoscere simultaneamente, in una frazione di secondo, da un lato il significato di un fatto e dall'altro l'organizzazione rigorosa delle forme percepite visualmente che questo fatto esprimono": queste sono le parole nelle quali mi ritrovo e attraverso le quali Cartier-Bresson definiva, già 70-80 anni fa, un modus operandi innovativo ma soprattutto unico.
Dati di scatto: 50mm 1.8 @ f8, 1/320, Iso 100.
blueberry blues 19/03/2011 18:39
immagine carina con un bel bn...senza molto spessore però.Maria Barbagallo 16/03/2011 10:41
Concordo con le ultime righe scritte da F. TorrisiLa fotografia va guardata, interpretata emotivamente...non per forza capita (nel senso di doverci ritrovare un significato a tutti i costi).
Nella scala gerarchica degli "organi" da utilizzare in fotografia io metto al primo posto gli occhi, poi il cuore ed in fine la mente.
Questo scatto ne è un esempio emblematico.
Comunque Complimenti All Autore
paolo pasquino 15/03/2011 21:42
ecco.. meglio il contenuto dello scritto.. per me.. s'intende..Massimo Fiore 15/03/2011 21:28
Scatto di grande pregio ed interesse, come, d'altronde, lo scritto (o meglio, il contenuto dello).Carlo Pollaci 15/03/2011 15:30
Ottima ricerca fotografica e ottimo bn.Complimenti all'Autore!
Francesco Torrisi 13/03/2011 23:11
Sicuramente è uno scatto che ben rappresenta la "Fotografia" (almeno per il mio modo di intenderla)...sia come strumento di rappresentazione e quindi di replicazione della realtà...quanto strumento di fantasia, di forzatura della realtà per arrivare ad un fine particolare se non addirittura alla totale menzogna (come rappresentazione di una "realtà" inesistente)La fotografia va guardata, interpretata emotivamente...non per forza capita (nel senso di doverci ritrovare un significato a tutti i costi).
Nella scala gerarchica degli "organi" da utilizzare in fotografia io metto al primo posto gli occhi, poi il cuore ed in fine la mente.
Questo scatto ne è un esempio emblematico.
Maricla Martiradonna 13/03/2011 21:52
RISPOSTA DELL'AUTORE A TOMMASO VICOMANDI:"Con serie non intendevo propriamente una sequenza di immagini strettamente correlate - come potrebbero esser necessarie per raccontare una storia - bensì un "mio genere" che prende spunto dai generi conosciuti e, per come lo vivo io, ne mescola alcuni aspetti.
Grazie".
Tommaso Vicomandi 13/03/2011 21:43
ecco...questo è un classico esempio di come in Agorà, in alcuni casi, siano necessarie due-tre foto della serie per una lettura appropriata....
@ autore: magari se ne puoi inviare altre ... il discorso sembra interessante...
nel frattempo con questa hai centrato la Laura Fogazza .... e non è poco
:-)
laura fogazza 13/03/2011 21:11
...ed io muoio....davvero bella...laura