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Sobre mi
Mi chiamo Marco Bentivoglio, sono nato nel 1979 nel cuore della splendida Maremma, dove attualmente vivo e lavoro.
La fotografia mi ha sempre attirato ma fino al 2008 si limitava solamente alla necessità di fermare nel tempo attimi di vita che meritavano di essere ricordati. Le cose sono cambiate quando, per una serie di coincidenze che non stò qui ad elencare, ho avuto la fortuna di acquistare la mia prima reflex, una Nikon D90. Con una macchina così diventa d'obbligo imparare il significato di apertura del diaframma, tempo d'esposizione, sensibilità ISO etc etc.. una volta capito ed acquisito dimestichezza con questi concetti, diventa naturale provare a "giocare" con queste variabili che, dosate e miscelate tra loro offrono la possibilità di ottenere i piu' svariati effetti artistici, comunicativi ed emotivi. Altro fattore che prima ignoravo è la composizione della scena, anch'essa con le sue regole, quella dei terzi, la sezione aurea... Grazie a questi fattori, che praticamente ti impongono uno studio preliminare del risultato finale che hai già in testa, ho incominciato a scattare con un minimo di cognizione di ciò che stavo facendo e, merito anche dei risultati che giorno dopo giorno mi soddisfacevano sempre di piu', la passione è cresciuta di conseguenza. Adesso è come se il mio occhio stesse guardando sempre dentro il mirino, qualsiasi cosa osservi, mentalmente compongo la scena come se dovessi scattare, solo adesso mi rendo conto che la fotografia mi ha insegnato ad osservare ed apprezzare a fondo ciò che prima mi limitavo solamente a guardare superficialmente o addirittura passava inosservato, esso sia un paesaggio, fermo lì a farsi ammirare, o uno sguardo, un'espressione di una persona che dura un lampo e và colta al volo.
La fotografia mi ha sempre attirato ma fino al 2008 si limitava solamente alla necessità di fermare nel tempo attimi di vita che meritavano di essere ricordati. Le cose sono cambiate quando, per una serie di coincidenze che non stò qui ad elencare, ho avuto la fortuna di acquistare la mia prima reflex, una Nikon D90. Con una macchina così diventa d'obbligo imparare il significato di apertura del diaframma, tempo d'esposizione, sensibilità ISO etc etc.. una volta capito ed acquisito dimestichezza con questi concetti, diventa naturale provare a "giocare" con queste variabili che, dosate e miscelate tra loro offrono la possibilità di ottenere i piu' svariati effetti artistici, comunicativi ed emotivi. Altro fattore che prima ignoravo è la composizione della scena, anch'essa con le sue regole, quella dei terzi, la sezione aurea... Grazie a questi fattori, che praticamente ti impongono uno studio preliminare del risultato finale che hai già in testa, ho incominciato a scattare con un minimo di cognizione di ciò che stavo facendo e, merito anche dei risultati che giorno dopo giorno mi soddisfacevano sempre di piu', la passione è cresciuta di conseguenza. Adesso è come se il mio occhio stesse guardando sempre dentro il mirino, qualsiasi cosa osservi, mentalmente compongo la scena come se dovessi scattare, solo adesso mi rendo conto che la fotografia mi ha insegnato ad osservare ed apprezzare a fondo ciò che prima mi limitavo solamente a guardare superficialmente o addirittura passava inosservato, esso sia un paesaggio, fermo lì a farsi ammirare, o uno sguardo, un'espressione di una persona che dura un lampo e và colta al volo.
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