11.907 89 Galería

Arc-en-ciel

Ex Pescheria Centrale di Trieste, ora Salone degli Incanti
Merci, Rebekka D. , pour cette proposition! :-)
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Ayrton08, 11.09.2009 alle 6:48
Alle volte basta guardare con occhi diversi e troviamo cose così. Buona giornata, Marco.

Bertolini Arturo, 11.09.2009 alle 15:30
Complimenti,davvero molto bella e interessante inquadratura. Ciao, Arturo.

rocco di ciommo, 11.09.2009 alle 16:40
si fanno delle belle foto a naso in sù, bravo !

Paolo Zappa, 11.09.2009 alle 21:18
Bella, mi piace molto!!!!!

Johann K und Ingrid ST, 11.09.2009 alle 21:52
+++ PERFECT +++
LG Ingrid und Hans

SempreGio, 6.09.2009 à 21:32 Heures
Un gioiello d'architettura ripreso splendidamente
un abbraccio e ben ritrovato Gio

carlo jacuzzi, 6.09.2009 à 21:41 Heures
Toh, chi l'avrebbe mai detto??? Ora ti interessi di architettura... bravo.
(ma detto tra noi, sotto quel bel tetto che c'era???). Ciao Carlo Jac

Carlo Pollaci, 6.09.2009 à 22:05 Heures
Rigorose geometrie, salvate da un restauro che appare ben eseguito.
Ben composta e con colori accattivanti.
Insolita rispetto al tuo intrigante repertorio. Un abbraccio,
Carlo

Carlo Schicchio, 6.09.2009 à 22:05 Heures
Condivido l' amico Carlo...pero' sei bravino anche in architettura.....complimenti di grande fascino taglio al top ciao Carlo

giancarlo abbati, 6.09.2009 à 22:05 Heures
belle geometrie e bei colori ,ben fatta ,e senza odore ormai .ciao

Rebekka D., 6.09.2009 à 22:25 Heures
Proprio bella la geometria e anche la luce ;o) Rebekka

Alessandro Russo, 6.09.2009 à 22:48 Heures
belle geometrie e luci. ciao Alessandro

Geo Portaluppi, 7.09.2009 à 2:02 Heures
Archi, volte, linee curve, cassettoni, aperture con la sommità a cupola, come le nicchie delle Terme arabe a Cefalà Diana, nel palermitano. Su tutto veleggia sovrano il colore viola. Il conte Oliviero Mazzucco entrò estasiato ispirando a pieni polmoni l'aria di effluvi salmastri ormai trascorsi e scomparsi nel tempo.
« Guarda che armonia, che pace, che serenità! Mira la perfezione di queste leggiadre strutture che si rincorrono le une appresso le altre fino a farti perdere la trebisonda...»
« La trebisonda la farò perdere io a te! - sacramentò Donna Ernesta Rigamonti che di malavoglia aveva seguito il conte in quel locale dove assolutamente non voleva entrare - È qui dove hai intenzione di farmi recitare: sei folle? Lo sanno tutti che il viola porta male agli attori, specialmente per un debutto! »
« Oh, vedrai - tentò di rassicurarla il conte - queste luci sono provvisorie, per il giorno del debutto cambieremo tutto. Metteremo una fila di faretti lungo quella parete, per le luci non c'è problema, possiamo farle del colore che vogliamo... E poi ci saranno tendoni, scenderanno dal soffitto arazzi pregiati, insomma, faremo tutto per accontentare il gusto tuo. ».
« Sarà, sarà - replicò prontamente la diva - ma non ci credo. In passato ho ricevuto troppe buggerature. Troppi improvvisati impresari mi hanno promesso mari e monti per poi rifilarmi stagni e collinette. Sarà, sarà, mi fino a quando non vedo non ci credo. Non si poteva scegliere un teatro, uno di quelli tradizionali. Non era meglio optare per il teatro lirico Giuseppe Verdi, un grande compositore, dal giusto colore, mica un Peppino Viola qualunque... »
Ma il conte Oliviero Mazzucco non era certo in grado di cogliere la sottile ironia della prima donna che da un po' di tempo lo stava tormentando con i suoi isterici capricci. Ora stava attraversando l’ampio salone procedendo inebriato come un ubriaco che si trovava in una cantina colma di sterminate fila di botti dal buon profumato vino. Il conte aveva scelto a ragion veduta l’ex pescheria centrale di Triste, in quanto quella costruzione del 1913, opera dell’architetto Giorgio Polli, possedeva al di sopra del tetto una torretta e, all’interno della torretta c’era….
« Cosa fai? Stai imitando il ballo degli zombi? » lo pungolò Donna Ernesta.
Il conte incassava e taceva, aveva un suo piano. Da donna dei suoi sogni, la Rigamonti era diventata la donna dei suoi incubi. Era pur vero che agli inizi aveva fatto i salti mortali per conoscere quella fascinosa donna che aveva visto recitare Pirandello sopra un palcoscenico di Palermo. Aveva dato mance a camerieri, a valletti, a inservienti fino ad arrivare alla porta del suo camerino.
Lì aveva sostato in religiosa attesa. Le nocche della mano ricoperte da un guanto di pekan, un guanto morbidissimo dal soffuso colore marrone ambrato venato di grigio, avevano leggermente ticchettato sull’uscio del camerino per chiedere udienza alla dea tanto vagheggiata. Accanto alla porta il conte aveva fatto deporre un cesto di rose rosse. « Chi è? » Una voce cristallina giunse attutita dall'interno. « Amici » sussurrò il conte, ma non troppo piano da non essere udito.
« A quest'ora? » fu la pronta risposta dell'attrice che si stava togliendo il cerone proprio in quel momento e pertanto non era presentabile. « Quando uno è amico, è amico a tutte le ore. » replicò il conte ricorrendo alla battuta di Nino Manfredi nel film “Rosolino Paternò, soldato”, sperando che, come era accaduto a Manfredi, gli venisse aperto. « Battuta vecchia, ripassa quando ne avrai una nuova. » Sfortuna volle che Donna Ernesta Rigamonti avesse visto il film del 1970 di Nanni Loy. Al conte cascarono le braccia e demoralizzato si allontanò in silenzio, lasciando però il cesto di rose accanto alla porta.
Sfortuna rivolle che nel cesto non ci fosse alcun biglietto: il conte aveva pensato di consegnare l’omaggio floreale di persona alla diva. Mentre scendeva gli scalini guardò il suo guanto di pekan, un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi. Il nome con cui è conosciuto il pregiato animaletto è “martora di Pennant”. Curiosa è la derivazione del termine “pekan” che in inglese si dice “fisher” e il conte, essendo dotto nelle lingue, sapeva che fisher significa pescatore e lui pertanto aveva assunto a suo simbolo quell’animaletto pensando che si procurasse il cibo pescando. Ma la martora di Pennant, pure vivendo lungo le rive dei fiumi, non è un animale che pesca. Poco male. Il conte non lo sapeva. D’altra parte il suo piano prevedeva il ricorso alla figura del pescatore ed ecco il perché della scelta della ex pescheria di Trieste, costruzione che nelle finestre interne, con la parte alta a cupola, gli ricordava le Terme arabe di Cefalà Diana, una cittadina a circa trenta chilometri da dove aveva conosciuto Donna Ernesta Rigamonti all’epoca in cui recitava “Sei personaggi in cerca d’autore”. E nelle Terme arabe era accaduto qualcosa che l’uomo non poteva dimenticare. Il conte Oliviero meditava da tempo un suo elaborato piano.

Ho appreso che sei scrittore e ho letto il tuo racconto posto a didascalia all’ultima foto di Enrico. Ho scritto l’incipit di un raccontino e, se ti va, per gioco, puoi proseguirlo tu.
Se ti aggrada, altrimenti lo finisco io. Ciao, Geo.
L'arca di Geò
de Geo Portaluppi
6.09.09, 23:58
3 Commentaires

Onorino Paluzzi, 7.09.2009 à 11:23 Heures
Bella geometria

Antonio Morri, 7.09.2009 à 11:40 Heures
Geometrie delicate ed affascinanti! Complimenti per la bella ripresa e l'ottimo taglio! Ciao
Antonio

Lunasole, 7.09.2009 à 12:29 Heures
Mi piacciono i giochi geometrici, architettonici, questa tua immagine in particolare è interessnte per la ripresa, taglio e le tonalità di colore.
Complimenti Roby, ottimo occhio!!!

Maryte, 7.09.2009 à 14:45 Heures
i colori sono super. Mi piace un sacco... ottimo lavoro. Ciao
maryte

Roberto L., 7.09.2009 à 15:28 Heures
@Geo: Delizioso, intrigante racconto, Geo! E ora mi hai posto un problema non da poco: se non lo continuo io, quel racconto, potrei sembrare scortese; se lo continuo, non saprò invece mai e poi mai quale sarebbe stato il "tuo" seguito.. :-(( ahi, ahi.. Ma quando non si vedono che due possibilità, è solo perché non si è ancora immaginata la terza.. E la terza c'è! Potresti finire tu questo, e io dedicartene uno sotto a una tua foto.. Perché sono troppo curioso di sapere cosa ci riservano, nella tua fantasia, questa Primadonna capricciosa e il suo imprenditore-spasimante! :-) Un abbraccio, e un grazie enorme, Geo!
PS: pensa solo alla magica cascata che miracolosamente potrebbe aprirsi sul palcoscenico, grazie a ciò che si nasconde in quella torretta! :-)

ferran petit, 7.09.2009 à 16:20 Heures
bravo pour le quadrage et la lumière, j´ai vu çà a Trieste, vraiment beau

Luigi (Gigi) Tarasca, 7.09.2009 à 19:18 Heures
Bellissima, nell'inquadratura, nella luce e nei colori!!!

Josiane Chevalier, 7.09.2009 à 21:17 Heures
Une architecture de toute beauté. Superbe en couleur et présentation. Amicalement
Josy

Francesco Liberti, 7.09.2009 à 23:19 Heures
l'hai resa delicatissima !!!!!!!!!

PMC91, 8.09.2009 à 12:03 Heures
Magnifique bâtiment pour la vente à la criée ! Tu l’as bien photographié, excellent cliché aux couleurs superbes !
Amitiés, Pascal

bombamo, 8.09.2009 à 16:57 Heures
les beautés de Trieste sont nombreuses.. belles couleurs!!
michele

adriana lissandrini, 8.09.2009 à 21:39 Heures
ma lascia qualcosa anche a tua moglie!!!!!!!!!!!!!!!
bravo Roby, ripresa e luce ottime!

jacquotte33, 8.09.2009 à 22:01 Heures
Très belle photo
Jacqueline

biagio donati, 8.09.2009 à 22:05 Heures
applauso... well done++++++ :-))

Majalis, 9.09.2009 à 19:10 Heures
Super beau et graphique , entre photo et dessin avec un équilibre parfait , j'aurais bien vu celle ci au centre de vote ;-))) Amitiés

Roberto Andreini, 10.09.2009 à 18:48 Heures
Grande Roby........mi piace tantissimo sia il taglio sia la prospettiva!!!!!
ciao Roberto

sanna2B, 10.09.2009 à 21:20 Heures
meraviliosa lumia. retranscription phonétique!

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