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Asia

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: Asia

“Cominciò proprio così, gettando una cosa sporca che finiva in mare, spegnendo un cilindro di impazienza per accendere lo sguardo sulla proiezione di una storia senza sottotitoli. La baciai prima di dirle il mio nome, la desiderai prima di misurare le mie forze, la possedei prima di verificare se potevo permettermela. Tornammo nelle nostre abitazioni che, improvvisamente, erano piene di soprammobili e vuote dei nostri corpi surriscaldati, e riunimmo due solitudini per trasformarle nella delusione di una sconfitta finalmente a portata di mano. Durò un anno, seicento pugni nello stomaco sferrati dal destino che non temevano venti di maestrale.
La mia fine coincise con l'ultima gara e con la pressapochezza di un condannato a vivere. Fu la mia disfatta totale o, forse, il mio ennesimo inizio…
- Giugno 2005, la mia barca Asia arriva seconda al Trofeo Controvento, Lei decide di partire per Ibiza.
- Luglio 2005, non so cosa fare, sono in crisi, probabilmente disperato, mi trovo solo e senza allievi, il mio socio si ammala gravemente, lo sponsor non paga, non ho appoggi, sono a pezzi.
- Agosto 2005, decido di vendere Asia, trovo un acquirente che mi dà i soldi richiesti ma vuole la barca a Genova, tu mi lasci con la scusa che stai attraversando un periodo difficile, sono solo e non ho l'autopilota, perché è rimasto a casa tua! Non so ancora per quale motivo decidi di non restituirmelo, io parto in solitaria, porto la barca a Livorno, la vendo e incasso, per la prima volta in vita mia sono senza né arte né parte, mi sento un fallito.
- Settembre 2005, mi telefona un pezzo grosso, dice che ci siamo conosciuti durante una regata ma io non ricordo, mi fa un sacco di discorsi (lui qui lui là, i finanziamenti, gli sponsor), mi dice di trovare una barca veloce, ai soldi ci pensa lui,
arriva la tua foto mentre abbracci un altro.
- Ottobre 2005, trovo lo scafo, la compriamo a mezzo, ha un ottimo palmares, è stata settima agli europei e vice campione d'Italia minialtura, giudico la barca un missile, ma è disalberata col timone rotto ed è in fondo ad un cantiere.
- Novembre 2005, valuto 6 mesi di lavori ed almeno 6.000 euro di spese per farla risorgere, la prendiamo con poco ma bisogna lavorare duro (anzi “io” devo lavorare duro perchè lui non sa far nulla), un giorno mi stanco e lo mando a quel paese, per sparire mi dice che vuole indietro i soldi che ha investito, durante una partita a poker la fortuna gira dalla mia parte e risolvo la faccenda.
- Dicembre 2005, lui, ma già lo sospettavo da tempo, si rivela un bluff totale, i finanziamenti non arrivano, degli sponsor neanche l'ombra, l'ottimismo iniziale lascia il posto alla realtà, sono senza soldi, devo pagare il cantiere per una barca in secca che vale poco e non rende, è il momento più duro, la società per la quale lavoro da undici schifosi anni chiude i battenti, io vengo reinserito in una nuova agenzia, ed è l’ennesimo colpo basso per me.
- Gennaio/febbraio/marzo 2006, non ho una lira, devo risparmiare per finire i lavori e pagare il cantiere, tiro la cinghia e mi faccio un culo così, non chiedo niente a nessuno, dopo sei mesi di costi, di treni, di dormite in auto, di giorni del cazzo passati a Ostia, Asia è pronta per navigare.
- Settembre 2006, con due amici portiamo Asia a Marina di Pisa.
- Ottobre 2006, inizio i primi corsi-regata e scuola prima vela, Asia ha ancora tanti lavori da ricevere ma naviga, formo i primi allievi ed entrano i primi soldi (pochi a dire il vero).
- Gennaio 2007, mi metto a caccia di sponsor, parlo con diversi imprenditori, per caso incontro una ragazza bella, magra, dolcissima.
- Febbraio 2007, mi innamoro di lei ma non so nulla, poi scoprirò che si veste con classe e si muove come una dea, in barca è semplice, meravigliosa ... di te nessuna notizia.
- Marzo 2007, iniziamo a uscire, vedo che lei ricambia le mie attenzioni, mi parla di Punta Ala ... e del nostro futuro.
- Aprile 2007, i soldi ci sono, la dolce compagnia con la quale sono andato a convivere ha finanziato tutta l’operazione, è una velista provetta, insieme finiamo di formare il team e completo i lavori sulla barca, assetto, vele, albero, mi sento rinato, Asia vola sulle onde come non mai e lei, Tamara, mi dà una forza ed una gioia di vivere mai sentita prima, al Trofeo Cento Vele, Asia mette tutti dietro, solo la sfortuna ci nega il primo posto nell'ultima boa, è a Tamara che devo molto ma tu, scusa, che fine hai fatto in tutto questo tempo?”
"Andrè mi hai fatto morire dalle risate, ma che film hai visto? Guarda, se la metti così, ti chiedo di darmi notizie sulle prossime puntate della tua vita! Nei confronti della ricca e dolce donna (ma conoscendoti “soprattutto” ricca) che, non a caso, hai scelto come “dea del tuo futuro”, ti stai comportando maluccio visto che sei innamorato di lei e cerchi me! Il lupo perde il pelo ma non il vizio eh Andrè?:)
P.s. So esattamente come risvegliare in te certi istinti mio caro, solo che per le tue possibilità, io costo troppo, pretendo moltissimo e non ti mantengo:)......Bye…”.
Difficile non notare il carisma, egli, indipendentemente dal sesso, veste abiti raffinati di fattura fine e ricercata, è impalpabile, silenzioso e spumeggiante, quando arriva lo si avverte nell'aria, lo si percepisce in una foto, lo si intuisce in un gesto, difficile non rispondere al suo richiamo. Io, un uomo così, non l’ho mai incontrato nella mia vita. Il telefonino squilla come un ossesso, la barca che abbiamo preso, siamo in tre, ondeggia pericolosamente sul mare in burrasca come un aquilone sospinto da un forte maestrale. Lo skipper, ingaggiato per il week end, ha una ruga profonda che gli solca il viso, è al timone di Asia, una barca da regata caduta in disgrazia lo scorso anno, si chiama Andrè. Noi siamo un numero dispari di gente che, a turni di tre, cinque o sette, scopa e condivide, nei fine settimana, tutto o quasi. Insomma, le classiche ammucchiate per alleggerire la noia sessuale. Sono le 4.43, non è pomeriggio, il sole è ancora nascosto dietro l'orizzonte, una petroliera appare in lontananza, la vedo dall’oblò che si trova di fronte al mio letto. Mauro sta scaldando il suo uccello, lo fa con discrezione nascondendo la mano complice poco sotto le lenzuola, nell’aria si sente solo un lieve fruscio che fa sù e giù. Giacomo allunga una mano sul mio seno, è eccitato, lo sento dal respiro veloce che gli alza il torace abbronzato, per un po’ mi scopa da Dio con il suo cazzo che, come impazzito, pompa sangue a più non posso. Il vento della notte che muore, gonfia le vele stanche di giocare con il vento, per mandare avanti una barca timonata da un uomo che, lo si intuisce, è troppo solo. Il caffè starnutisce e implora di essere salvato dalle fiamme infernali ed inutili di un fornello che danza con le vibrazioni forti delle onde provocando, in continuazione, rigurgiti di liquido. Giacomo, dopo i primi quindici minuti, mi è crollato addosso. Nuda, divertita, immobile, aspetto l'alba di domani per evitare di riflettere sul tramonto di ieri. Sarebbe stato un bel giorno per essere felici ed invece, Andrè, con il suo perbenismo falso, ha rovinato tutto, il suo comportamento da guardone di basso livello è stato degno compare dei miei finti gemiti di piacere, lo stavamo facendo in tre. Piccola orgia, gesti ripetitivi, battute scontate. Andrè guardava dallo spiraglio della porta semiaperta della cabina dove ci eravamo organizzati. Mauro, davanti alla mia cosina agghindata aveva fatto cilecca e, amareggiato, per consolarsi aveva preso ad armeggiare su di lui, sotto di me, con uno di quegli stupidi giocattoli erotici. Quando ci siamo accorti della presenza di Andrè, lo abbiamo invitato ad entrare per guardare meglio. Lui ha avuto una reazione violenta, è tornato al timone bestemmiando e non c’è stato verso di fargli cambiare né idea, né umore. Probabilmente sul conto di Andrè ci sbagliavamo tutti e tre ma che bisogno c'e’ di scoprirlo? Asia è ormeggiata al largo dell’Isola d’Elba. Mauro è andato a terra per vedere di trovare un giocattolo nuovo per la sera. Andrè, incuriosito, lo ha accompagnato. La notte porterà consiglio e chissà quali sorprese erotiche ci riserverà.

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