Beira, Mozambico: ragazzo Imagen & Foto | persone Fotos de fotocommunity
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Luca (Vog2) scrive: “Chi anticipa o segue “il ragazzo” si manifesta nel modo a lui più congeniale o forse nell’unico possibile: attraverso il sorriso che esprime la speranza e la gioia dell'infanzia, di qualunque infanzia, almeno ai nostri occhi adusi alla vita di una civiltà differente .
qualsiasi bambino è capace di divertirsi con poco ed è sempre curioso … per farlo gli può bastare anche uno straniero stracarico di macchine fotografiche che, chissà per qual motivo, entra anche se per un attimo in contatto con lui (…)
Usate bene la fotografia può raccontare bugie o meglio " verità limitate" anche solamente perchè ci si è " dimenticati" di inserire una sola fotografia distonica. Proprio come affermava Pinna " la fotografia non dice mai la verità, dice o mezza verità o una verità e mezza"
In questo caso, la verità che dice la fotografia, o meglio le fotografie di questa serie, è una e mezza: Hic et Nunc.
Impossibile separare queste immagini, “oggettivizzarle” dalla loro
memoria fisica della particolare occasione spazio-temporale – un luogo, un momento, ciò che era
presente in quel luogo e in quel momento – in cui esse sono state fatte.
La domanda è se questa verità fisiologica della fotografia, da macchina di memoria,
possa in fondo “parlare da sola” senza aver bisogno di chiarire troppo gli aspetti riguardanti la sua verità connotata .
Il commento di Vog ai commenti sull'altra foto della serie mi sembra un corollario necessario quasi quanto la ripresa stessa, una sinossi alla più ampia lettura degli elementi puramente visivi dell’immagine, attraverso la quale scendere in profondità, oltre quelle ristate che quasi si possono udire e che illuminate dalla nostra pietas, vorremmo preveggenti un futuro privo di stenti.
Non sarà così, e gli occhi precocemente adulti di questo ragazzo ne sono struggente, dolorosa testimonianza.
Un ritratto distonico, portatore di una verità così ineluttabile, da incidersi profondamente negli occhi di chi guarda, e che zittisce all’istante qualsiasi eco di risata innocente, incosciente, di chi non - conosce ancora.
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lucy franco 22/12/2013 18:52
Luca (Vog2) scrive: “Chi anticipa o segue “il ragazzo” si manifesta nel modo a lui più congeniale o forse nell’unico possibile: attraverso il sorriso che esprime la speranza e la gioia dell'infanzia, di qualunque infanzia, almeno ai nostri occhi adusi alla vita di una civiltà differente .qualsiasi bambino è capace di divertirsi con poco ed è sempre curioso … per farlo gli può bastare anche uno straniero stracarico di macchine fotografiche che, chissà per qual motivo, entra anche se per un attimo in contatto con lui (…)
Usate bene la fotografia può raccontare bugie o meglio " verità limitate" anche solamente perchè ci si è " dimenticati" di inserire una sola fotografia distonica. Proprio come affermava Pinna " la fotografia non dice mai la verità, dice o mezza verità o una verità e mezza"
In questo caso, la verità che dice la fotografia, o meglio le fotografie di questa serie, è una e mezza: Hic et Nunc.
Impossibile separare queste immagini, “oggettivizzarle” dalla loro
memoria fisica della particolare occasione spazio-temporale – un luogo, un momento, ciò che era
presente in quel luogo e in quel momento – in cui esse sono state fatte.
La domanda è se questa verità fisiologica della fotografia, da macchina di memoria,
possa in fondo “parlare da sola” senza aver bisogno di chiarire troppo gli aspetti riguardanti la sua verità connotata .
Il commento di Vog ai commenti sull'altra foto della serie mi sembra un corollario necessario quasi quanto la ripresa stessa, una sinossi alla più ampia lettura degli elementi puramente visivi dell’immagine, attraverso la quale scendere in profondità, oltre quelle ristate che quasi si possono udire e che illuminate dalla nostra pietas, vorremmo preveggenti un futuro privo di stenti.
Non sarà così, e gli occhi precocemente adulti di questo ragazzo ne sono struggente, dolorosa testimonianza.
Un ritratto distonico, portatore di una verità così ineluttabile, da incidersi profondamente negli occhi di chi guarda, e che zittisce all’istante qualsiasi eco di risata innocente, incosciente, di chi non - conosce ancora.
ann mari cris aschieri 21/12/2013 22:03
In quegli occhi c'è tutta la consapevolezza del mondo.