"Confessioni - Luca Forno incontra Sant' Agostino" # 2
mostra personale al Museo di Sant'Agostino di Genova
dal 21.03 al 18.04 . 2015
testo alla fotografia # 1
testo critico " le sculture del Museo di Ssant'Agostino alla luce delle fotografie di Luca Forno" di Leo Lecci alla fotografia # 6
testo critico " le confessioni della variabile umana "di Glauco Tiengo alla fotografia # 10
da Le Confessioni - capitolo IV - Il problema del bello
Composizione del trattato Sulla bellezza e la convenienza
"13. 20. Ignaro di tutto ciò, e innamorato delle bellezze terrene, io allora camminavo verso l'abisso e dicevo ai miei amici: "Noi non amiamo che il bello. Cos'è il bello? e cos'è la bellezza? Cosa ci attrae e ci avvince agli oggetti del nostro amore? La convenienza e la grazia, perché se ne fossero privi non ci attirerebbero affatto". Avvertivo cioè e notavo che nei corpi altra cosa è la bellezza, per così dire, complessiva, in quanto sono un complesso, e altra la convenienza, ossia l'armonia con altri corpi, come una parte del nostro corpo si armonizza col tutto, o un calzare col piede e così via. Questa considerazione scaturì nella mia mente dall'intimo del mio cuore, per cui scrissi alcuni libri sulla bellezza e la convenienza, credo due o tre: tu sai, Dio, io ne ho perso il ricordo, né più li possiedo. Per noi sono smarriti, chissà come."
BELLEZZA VS SPLENDORE
La fotografia può, talvolta, stimolare i neuroni che sovrintendono la capacità intellettive dell'osservatore, e ciò vale soprattutto per alcuni “ generi”, ma a mio parere il suo compito si ferma lì. Sta a chi osserva poi ciò che gli è dato di guardare e dall'attività che si svolge talvolta inconsapevolmente nel proprio cervello non trarre delle conclusioni ma avere degli stimoli per elaborare proprie teorie, formulare ipotesi ed in generale poter argomentare lasciando da parte valutazioni personali che in quanto tali risultano soggettive e quindi parziali. Tutto ciò può essere riferito al concetto di bello in fotografia.
sempre a mio parere però l'idea della bellezza non dovrebbe essere propria della fotografia in quanto tale definizione è troppo ampia, indefinibile e molto spesso, proprio attraverso l'atto del guardare, legittima un errore grossolano : individuare nella bellezza del soggetto ripreso la bellezza di una fotografia. Errore oltre che grossolano anche un po' stupido perchè se questa equazione fosse valida tutte le fotografie che riprendono eventi o situazioni orribili non potrebbero essere ritenute belle.
Naturalmente poi possono intervenire infiniti altri aggettivi che legittimano un'immagine: interessante, documentaria, necessaria, quieta etc. Ma qui cerco di dire due parole solo sul concetto di bellezza.
la mia opinione elaborata, anche alla luce di alcuni scritti che ho letto recentemente, è che l'aggettivo " bello" in fotografia dovrebbe essere sempre sostituito da " splendente". Lo splendore infatti definisce per definizione è la capacità di un oggetto qualunque esso sia di emettere una quantità di energia luminosa per unità di superficie che in fotometria viene definita luminanza ma allo stesso tempo è sinonimo di bellezza eccezionale. Proprio perché tale capacità è di tutti gli oggetti siano essi animati che non , la bellezza del soggetto è ininfluente. Allora in questa accezione le fotografie di Irving penn di venezia che riprendono i rifiuti che galleggiano sui canali non fornendo altre informazioni possono essere ritenute splendide … solo per fare il primo esempio che mi viene in mente
quindi definire una fotografia splendida significa riconoscerne la sua bellezza riconoscere attraverso la capacità che il fotografo è riuscito ad ottenere utilizzando la luce nel restituire all'osservatore la visione di cosa egli ha fotografato. Il traguardo della definizione appare evidente che si allunga un po’ facendo entrare in campo un ulteriore , se non il principale, attore: quello che ha schiacciato il pulsantino dell’otturatore
A mo avviso quindi l'aggettivo splendido se utilizzato a dovere va a toccare i fondamenti della fotografia che per esprimersi utilizza la luce e restituisce un’idea di bellezza che trae origine proprio dalla legge che sovrintende il fotografare: esporre un corpo sensibile alla luce, una pellicola o un sensore poco importa.
La totale assenza di luce o il suo esatto opposto, come ben chiaro nella Scala Zonale di Adams fanno sì che la fotografia non esista: o è tutta nera o tutta bianca anche se il fotografo ha ripreso un qualcosa. In entrambi i casi il problema è lo stesso non si può vedere e ciò che non si vede in una fotografia non esiste in " quella " fotografia . Da ciò si desume che la fotografia in bn non esiste in quanto i due estremi in senso assoluto non sono capaci di restituire le informazioni. Definire in bn la fotografia è solo una convenzione come tra l’altro è dire che un’immagine è a colori in quanto pare che noi recepiamo in bianconero e solo dopo il nostro cervello elabora il colore … purtroppo non essendo un neuroscenziato mi devo fermare qui anche se mi piacerebbe approfondire l’argomento.
Il problema si complica quando nella fotografia compare volutamente il nero assoluto scrivo volutamente in quanto questo,usato ad arte perchè comunque in un qualche modo presente in sede di ripresa, si contrappone ad una parte dell’immagine contenente informazioni visive. allora in questo caso il nero pur non “definendo” alcunché è prodromico a sottolineare o ad accentuare quello che è manifesto. Non considero il fatto se tal nero viene invece ottenuto con manipolazioni siano esse chimiche o elettroniche in quanto il mio ragionamento non esplora questo campo. Tale facoltà di inserimebto può essere esercitata in svariati modi una volta che si è in grado di vederla e restituirla: per contrapposizione, per digressione , per taglio netto. Può inoltre suggerire un’idea di infinito oltre i confini dettati dalla stampa ossia dalla cornice e qui si potrebbero riprendere le tesi di Cartier Bresson sulla cornice e di Ghirri sul limite fisico della immagine fotografica. Argomenti che ritengo fondamentali dal punto di vista compositivo Comunque una cosa è certa: una fotografia è capace di dire molto più di ciò che espone.
EraS Perani 07/03/2015 13:06
era Ghirri che sosteneva:"una bella fotografia non è la fotografia di qualcosa di bello"
riassunto conciso ma efficace di quanto scritto qui sopra, non per nulla lo sosteneva Ghirri.
Cristian, passami gli appunti.
EraS
Arnaldo Pettazzoni 20/02/2015 15:35
Passavo volutamente e non per caso.....ti lascio due righe NON per Sant 'Agostino, non so nulla di lui, non lo conosco, sono troppi da ricordare …...mi limito alla cosa terrena e reale , il campione di scatti che hai pubblicato sono un INVITO sia per fattura tecnica e senso comunicativo a vedere quelli che sono rimasti appesi ….è tutto Luca , mancano solo i miei complimenti .Fernando Anzani 19/02/2015 21:58
Impressionante!vog2 10/02/2015 20:02
X GINO e per chi vorràin primis mi piace il tuo " sommessamente " vorrei capire quando decidi di farti sentire :)... detto questo passiamo ad altro.
nonostante i miei studi classici entrambi i Signori, Kant e Platone, da te citati purtropponon mi sono così familiari e la cosa non mi fa molto piacere perchè ritengo che bisognerebbe iniziare a studiare passato "il tempo delle mele"; oltre che più produttivo alcuni argomenti risulterebbero più interessanti. naturalmente parlo per me e non per te che dimostri l'esatto contrario della mia affermazione .
comunque la cosa mi rallegra: trovare sì alti Pensatori riferiti al misero scrivente in termini fotografici sarebbe come trovare una mia foto nell'archivio di Stieglitz..
tu hai allargato, molto correttamente il concetto accostando al mo aggettivo " splendente" il termine " verità" ... non ci ero arrivato ( ma intanto ci sei tu a sopperire le mie lacune). naturalmente ciò mi piace molto reputando che la fotografia dovrebbe essere strumento, talvolta, di verità soprattutto per chi, come me, crede poco nella contraffazione sia intellettuale che formale e pratica che sembra predominare. Dico " dovrebbe" perchè penso che abbia ragione Franco Pinna quando scriveva che " la fotografia non è mai una verità, o è una mezza verità o una verità e mezza" a mio avviso riconoscendo che non è propria degli umani la capacità di affermare il vero assoluto.
per finire ti ringrazio, come sempre , per i tuoi interventi che mi danno la conferma che interessarsi di fotografia non significa avere un dito indice agile .
Un' ultima cosa prima di congedarmi: non concordo con il buon HCB quando afferma , in un suo strabusato aforisma, che la fotografia si fa con gli occhi, il cuore e la mente .... secondo il mio modesto parere il cuore non serve a molto ...
se ad esso esso si fa , comunemente ed in senso figurato riferimento all'aspetto emotivo trovo che la similitudine cuore - emozione , sia assolutamente sbagliata perché questa appartiene in modo indissolubile alla alla sfera della mente.
gino lombardi 10/02/2015 15:19
X LucaHo letto con grande interesse quello che hai scritto in didascalia sulla bellezza in fotografia e vorrei – molto sommessamente – ampliare il discorso. Dunque, se ho ben compreso, non si dovrebbe parlare di bellezza in fotografia perché – in via principale – c’è identità tra la fotografia in sé e il soggetto ritratto, per cui non può essere “bella” una fotografia che ritrae, per esempio, un’uccisione. Ciò è condivisibile, essendo il concetto di bello in funzione del giudizio che lo esprime, a sua volta determinato – mi riporto al pensiero di Kant - dall’intuito che, non essendo condizionato da fattori mutabili (come quelli culturali, sociali, ecc) ha una valenza più o meno assoluta, e con l’intuito si dovrebbe universalmente giudicare non bella un’uccisione. C’è però un fatto e cioè che la fotografia di un’uccisione è anche la fotografia di una verità, e la verità contiene una sua bellezza intrinseca (per il fatto stesso che è la verità) che necessita di essere conciliata con l’universale percezione non bella di un’uccisione. E allora come definire una bella fotografia di un brutto fatto vero? Ecco l’aggettivo “splendente”. Un aggettivo che indica appunto la “capacità di un oggetto qualunque esso sia di emettere una quantità di energia luminosa per unità di superficie”, capacità, questa, che attiene all’essenza dell’oggetto, alla sua intrinseca forza di manifestarsi all’esterno e che prescinde da un giudizio di bellezza e/o bruttezza. Ciò riassunto (spero correttamente), non posso che congratularmi per questa attualizzazione di un concetto elaborato nell’antica Grecia da Platone, il quale per definire il nucleo profondo delle cose, disse che “la bellezza è lo splendore del vero”. E, dunque, nell’attualizzazione del concetto e in riferimento all’esempio succitato, sembra corretto dire che la fotografia di un’uccisione non è bella, ma è splendidamente vera, ovvero non c’è un giudizio estetico, ma un giudizio sul significato e sul messaggio insito nella fotografia, per questo concordo sul fatto che “una fotografia è capace di dire molto più di ciò che espone”.
cristian volpara 09/02/2015 13:09
Interessante...quoto il concetto che una fotografia è capace di dire molto più di ciò che espone....infatti, secondo me la Fotografia può essere anche altro da sé.....Nel frattempo prendo appunti pur io :)
Carlo Rigoglioso 09/02/2015 10:47
Bella luce!vog2 08/02/2015 18:29
prendo spunto dagli interventi di Gino e Vincenzo e da questa mia foto per scrivere nella didascalia alcune cosette in merito all'idea di bellezza ... speriamo che possano interessarvi . Se così non fosse ... pazienza.Vincenzo Galluccio 08/02/2015 12:37
....."o un calzare nel piede....", insomma per S.Agostino la bellezza è una "armonia", non ciò che si cela nel buio, ma l'altro, la nostra relazione con l'altro...al quale ci apriamo facendo entrare la luce...dal buio chiuso....in un gioco di contrasti tra bianco e nero, tra ombra e luce....in questo , ha ragione gino, la fotografia ci aiuta a capire..... se ci aiutasse anche a "sentire".....gino lombardi 07/02/2015 19:19
bella foto. facile da osservare, ma qui la foto vuole rappresentare proprio la bellezza che - trattandosi di sant'Agostino - non può che essere la bellezza spirituale, la quale è una parte e insieme l'essenza della bellezza naturale. Ma che cos'è la bellezza spirituale? La foto ci aiuta a trovare la risposta facendoci emergere dal fondo nero (che qui simboleggia l'ignoranza) alla luce dell'immagine scolpita, e dunque la bellezza spirituale è ciò che si cela nel buio, ovvero la verità.ossequi
Heinz Homatsch 07/02/2015 17:37
bel contrsto di luce e taglio