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Oggi passeggiavo in corso Buenos Aires (Milano)
… sul marciapiede un signore abbracciato al suo cane.
Un cane bellissimo, un pastore tedesco più pastore tedesco del pastore tedesco.
Mi sono fermata per il cane: qui fa freddo,
il signore con un maglione,
il cane letteralmente sdraiato sulle sue ginocchia,
più coperto di lui.
Il cane più pulito di lui.
Il cane più in salute di lui, il cane grasso e lui pelle e ossa.
Allora gli ho regalato i 10 euro che avevo in tasca,
mentre lo facevo ho pensato al suo cane, e non a lui,
sapendo che probabilmente quei soldi li avrebbe spesi per il cane
e non per mangiare lui.
Mi sono resa conto di una cosa:
che quel cane non avrebbe voluto stare in altro posto se non là.
Che se lui non ci fosse più, quel cane non vorrebbe nessun altro.
Mi ha fatto vedere quanto, anche in quelle condizioni,
lui sia più felice di me, quanto abbia più di me anche se non ha niente.
Lo devo ritrovare per forza.
Devo trovare un modo per ringraziarlo, lui e il suo cane.
Forse solo chi non ha niente è capace di dare vero amore
e ricevere vero amore.
-Francesca-
lettera tratta da sito online ”Ti presento il cane”.
Marina Kaye - Homeless
https://www.youtube.com/watch?v=pwKkjLOHd7s
lucy franco 14/11/2024 23:34
C'è una tenerezza che sottende all' immagine e ai singoli particolari che la compongono. I colori caldi e netti accompagnano questa lettura, anche se il rovescio della medaglia, vero e drammatico è nel nostro retropensiero . Molto bellaMichela Scrivanti 14/11/2024 17:06
Gli homeless vivono condizioni di estremo disagio, ed essendo "rifiutati" dalla società, vuoi per scelta loro, vuoi perché condannati da un sistema che non tutela le fasce più deboli ripongono negli animali, nello specifico cani, l'unico vero sostentamento psicologico. Gli animali, a differenza dell'essere umano, non chiedono niente in cambio, non pretendono, si pongono dalla stessa parte, nella buona e cattiva sorte, sanno entrare in empatia facendosi spesso carico delle umane sventure. Peccato che molti di loro hanno sorte funesta. Però il tuo lavoro trasmette una certa positività, non vi è rappresentazione del brutto, quale invece è la realtà oggettiva. Cerchiamo sempre di vedere attraverso la lente dell'ottimismo, positività e speranza, ben consci che così non è.ann mari cris aschieri 14/11/2024 16:19
Bel lavoro: un elogio all'adattabilità e alla resilienza dell'essere umano che, messo di fronte al disagio e alle difficoltà, è capace di convertirsi a nuovi sistemi di sussistenza.Un'immagine positiva che genera " calore ".
CIAo!
Fausto Mugnai 14/11/2024 0:02
Ho letto la lettera di Francesca: ci lascia un messaggio positivo, ma estremamente triste al tempo stesso. La tua sensibilità ti ha portato a rappresentare quel mondo nello stesso modo, ovvero con i colori che trasmettono positività, ma con le espressioni dei protagonisti che ci ricordano che quel mondo che crediamo lontano da noi esiste davvero.