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...e adesso sono nel vento

...e adesso sono nel vento

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lucy franco


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...e adesso sono nel vento

museo ebraico - venezia

Comentarios 17

  • Alessandro Russo 28/07/2014 11:28

    ottima
  • sonia pennino 09/07/2014 2:38

    bella foto
  • RobyB. 08/07/2014 20:45

    *
  • silvanaW 07/07/2014 20:28

    *
  • Aldo Consani 07/07/2014 20:08

    Una scatto di chi sa vedere e che vede di più della semplice immagine. Complimenti. Aldo
  • isabella bertoldo 07/07/2014 9:14

    0ttimo documento ricordo..toccante..intenso..molto ben reso complimenti
  • cristian volpara 06/07/2014 14:21

    *
  • vog2 06/07/2014 10:18

    almeno 5 livelli ....
    la quinta in primo piano... il testo su vetro ... la figura ... la grata .... il fuori....
    il primo compete all'autore gli consente un certo distacco .... un sipario che teatralmente lo pone nella condizione di essere spettatore e non autore. il secondo lega entrambi , autore e soggettoo in un dialogo muto in cui la assenza del volto non permette neppure di instaurare un rapporto fatto anche solo di sguardi. gli ultimi due sono propri dell'osservatore esterno ossia sono nostri.
    il dialogo nella prima parte dell'immagine tra chi scatta e chi è "scattato" è mediato o posto in essere dal testo che, letto da noi a rovescio suggerisce varie interpretazioni tra cui quella più evidente, visto il luogo, è " l'errore della storia", quasi che questa si dovesse svolgere secondo una correttezza lessicale, ma come si sa ciò non accade sempre .
    però da questo livello nasce un busillis in quanto la scrittura ebraica va da destra verso sinistra a differenza di quella latina. Entrambi i testi hanno quindi un senso solo da una parte mentre il testo su vetro permette di leggere le parole, seppur a rovescio, anche dall'altra , così facendo sia chi legge da sinistra verso destra che nel modo opposto vedrà la propria lingua scritta correttamente solo da una parte e l'altra sebbene scritta in modo errato gli risulta corretta secondo il proprio modo di leggere. Quasi unrovesciamento di ciò che è per lui è naturale.
    A questo punto non si sa più cosa è giusto e cosa no.

    non a caso credo che Lucy si sia messa apposta lì, dalla parte " sbagliata" forse memore del ben noto aforisma di Brecht ( però si dice che non fosse suo ) :" mi son seduto dalla parte del torto perchè gli altri posti erano già tutti occupati" . E mai come in questo caso la posizione è da ritenersi corretta.
    la scritta da lato di Lucy è sempre e comunque "sbagliata" diventando così ( forse) solo segno grafico che costringe chi è da quella parte ad uno sforzo visivo per riconoscerne il senso compiuto ; sforzo che porta con se il concetto di attenzione .
    Poi ancora. una parte del testo è su fondo nero ,un'altra si sovrappone al reticolo della grata e diventa quasi incomprensibile.. una sorta di " quaderno a quadretti" dove le parole non seguono lo schema imposto ma si perdono sullo sfondo fortemente luminoso... saranno forse le parole che poi sono sinonimo di " ragione" ad essersi perse nel vento????
  • Alberto Orlandi 06/07/2014 8:14

    La storia di un popolo in un solo scatto
  • Roberto 1950 05/07/2014 21:36

    Molto suggestiva e significativa, perfetta in bn. Ciao
  • Nicoletta B. 05/07/2014 20:00

    grande!
  • Glo... 05/07/2014 17:39

    Intensa e ottima!
  • Stefano Cavazzini 05/07/2014 16:32

    +++
  • Francesco Fusco 05/07/2014 13:36

    *
  • Pietro de angelis 05/07/2014 11:46

    Ammiro!

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