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Geo Portaluppi


Free Account, Vigevano

Effetto Zenone

Per l’appassionato di paradossi questa foto “è la morte sua”, per citare una celebre battuta di Totò. Parliamo di Zenone, un filosofo matematico del V secolo avanti Cristo, allievo di Parmenide (altro filosofo) che, per compiacere il maestro, si inventò l’inesistenza del moto. Secondo lui siamo tutti fermi, immobili. Forse credete di camminare, qualcuno avrà supposto di spostarsi, ma non è così, sono sensazioni illusorie, sostiene Zenone nel suo paradosso “Achille e la tartaruga”. La foto mostra la gara tra un uomo (la tartaruga) e un cane (Achille). Dall’altezza della prima panchina, a destra e dirimpettaia alla porta, parte il cane, mentre l’uomo ha il vantaggio di posizionarsi in testa alla seconda panchina. Si dimostrerà che il più veloce dei due, se muove da una posizione arretrata, non riuscirà mai a superare quello più lento. Al via il cane scatta come una saetta e in un battibaleno arriva alla seconda panchina dove l’uomo si sta alzando, mentre tiene sott’occhio l’animale. S T O P . Questo è il preciso istante dell’istantanea, il Punto Zero. Nel tempo impiegato dal cane per raggiunge l’uomo, quest’ultimo si alza, avanza di un passo e va al punto P1, distanziando l’animale che è appena arrivato al Punto Zero. Il cane prosegue la corsa e in un attimo raggiunge il punto P1, però nel frattempo l’uomo fa un altro passo avanti e va al punto P2. L’indomito cane, con la lingua penzoloni, dal punto P1 si porta al punto P2, ma ahimè, l’uomo ha raggiunto il punto P3. Ragionando in questo modo, di segmento in segmento, il povero cagnolino mai raggiungerà il suo antagonista poiché, a ogni suo avanzamento, corrisponde uno spostamento in avanti dell’altro. Tutti i quadrupedi del circondario si sono chiesti come ha potuto un cane perdere contro un uomo corpu…lento. Dopo l’avvenimento della foto per due settimane hanno ululato alla Luna, sgomenti. Per secoli, anzi per millenni, i paradossi di Zenone sono stati al centro degli studi di molti scienziati. La notizia dell’immobilismo zenoniano ebbe vasta eco e il panico si sparse nel mondo, i viaggi languirono e poi cessarono del tutto: furono gli anni più bui e statici del medioevo. Nel 1600 arrivò Galileo, pisano, andò sulla torre pendente con in mano un grosso sasso che buttò da basso. “E pur si muove” esclamò. È pur vero che accoppò un passante che transitava di sotto, un certo Berto Lumacone che non si mosse più, però così facendo incrinò la credibilità di Zenone. La gente, riavuta la capacità motoria, uscì dal portone giubilando: i trasporti rifiorirono, le comunicazioni si intensificarono e con il Rinascimento nacquero le prime gite parrocchiali a Gardaland. Il ricordo del paradosso di Zenone, di Achille, detto piè veloce, contrapposto alla tartaruga, detta zampina lenta, oggi sopravvive nelle pagine di qualche scrittore, come Lewis Carroll (l’autore di Alice nel paese delle meraviglie), o dell’argentino Borges o del poeta francese Paul Valery e recentemente anche del notissimo (non preoccupatevi se non lo conoscete) regista e attore nipponico Takeshi Kitano che ha intitolato il suo ultimo film “Achille e la tartaruga”, presentandolo alla Mostra del cinema di Venezia lo scorso anno.
Il film è un racconto crudele sull’arte e parla di un pittore maledetto che lotta invano affinché il suo talento venga riconosciuto.
Oh, oh, mi pare una storia già udita.
Recentemente ho conosciuto un bravo fotografo che mi ha raccontato di essere abbonato a FC dal 2005, ma di non avere mai conquistato una stellina. Pensando d’avere sbagliato strategia, in un momento in cui era adombrato (N.D.T. ha usato un altro linguaggio) ha cancellato tutte le foto su FC, circa 800 e oltre 2.000 commenti nel profilo, per ricominciare da zero: un bel coraggio! Non s’oppone se lo cito, ma preferisco assurgerlo a “Fotografo Ignoto” per avere, parimenti al patriottico Milite, una figura emblematica in cui, chi vuole, si può identificare.
Ecco Zenone che ritorna alla ribalta e questa volta la lettura della foto, scarna, essenziale, con due panchine, un cane e un orientale, ci mostra il paradosso di quei fotografi che sono bravi (alias veloci), ma che non riusciranno mai a raggiungere la comoda posizione di chi sta seduto, pasciuto e con le gambe distese, avanzando delle pretese senza fare la dovuta fatica con cui si innaffia una opera affinché cresca meritoria.
Correlato al discorso dell’impegno, che non sempre premia chi è degno, c’è l’interrogativo sul messaggio artistico, domanda che si è posta anche Kitano, dopo venti anni di carriera, nei suoi tre ultimi film. Me lo sono chiesto anch'io ed è risultato che le mie foto sono minimaliste, termine tratto dal movimento sorto negli anni Sessanta, una curiosa corrente artistica in cui non si riconobbe alcuno, e gli artisti vennero definiti tali dai critici e dalla stampa. A me invece calza a pennello perché le mie foto, scattate al volo, vere istantanee, povere e senza preparazione, sono un gioiello per esporre i concetti che mi interessano.
E l’interrogarsi è importante, non solo perché l’hanno fatto Kitano e il Fotografo Ignoto, che finalmente fa foto come piacciono a lui, alla ricerca dell'essenza stessa della fotografia, ma per evitare di scivolare, dal limbo degli ignoti, nell’inferno dei foto-desaparecidos. Sono quei fotografi che fino a ieri erano sul sito, belli, freschi e pimpanti, hanno partecipato ai raduni e poi tutto a un tratto sono spariti, foto-volatilizzati.
Incredibile ma è svanito anche un nostro concittadino, il cui ricordo aleggia come un fantasma in 14 residuali foto, fatte da gente che lo ha incontrato, stimato e collaborato con lui. Una di queste 14 foto è mia e sono contento di averne preservato la memoria e, fino a quando resterò su FC, anche lui starà con noi. Ohibò, e se dovessi sparire anch’io, un bel dì, nell’azzurro spazio? Sarebbe uno strazio.
Per ritrovarmi telefonate a Zenone, o a quelli che come lui sanno tante cose. Il prefisso varia da persona a persona, ma il numero è uguale per tutti, essendo quello di quei personaggi che si credono importanti senza esserlo: 610-610.

Comentarios 19

  • corallo giorgio 06/08/2010 0:36

    Mi ricorda , per accostamento ai presocratici,
    Democrito, colui che intuì l'atomo indivisibile,
    eterno ed immutabile e quindi esistente da sempre
    e per sempre Diverge (vado a braccio) dalla
    divisibilità dello spazio all'infinito sostenuta da Zenone,
    ( famoso il paradosso che hai così ben illustrato, di
    Achille e la tartaruga) e, l'indivisibilità dell'atomo
    di Democrito. Così si deduce da quest'ultimo, che
    l'universo è sempre esistito Concetto che fa
    smarrire i sensi !
    Pure il Buddha dice, su questo tema, una cosa
    apparentemente banale: La Materia è Vacuità (vuoto)
    ed il Vuoto è Materia "
    Tant'è vero che a tutt'oggi la materia dell'universo
    rivelabile con gli strumenti d'indagine è valutata
    circa il 2 o 3% ed il 97 % non è rivelabile.
    Siamo sicuri che il Vuoto(Vacuità) abbia massa zero?
    Sto con il Buddha ( e, un po' con Democrito) quando
    dice che " La storia (universo) comincia dal non
    inizio" e che il nostro attuale Big Bang non è
    altro che un'episodio dell'universo negli "eoni" del
    tempo. Concetti da vertigine, insolubili ma affascinanti!!
    Guara un po' Geo, quella tartaruga dove mi ha portato
    Qualche scansia del canterano resiste, e ogni tanto
    un po' di "olio" fa bene.
    Ecco perchè ritorna Giano; la mente fa affiorare
    ricordi, storia, eventi passati, e contemporaneamente
    li declina al presente ed al futuribile.
    Pe esempio la sequenza: Zenone- tartaruga- Democrito- atomo- bompa atomica- arsenali-
    paure future.
    Bel click. Dov'eri in Cina ?
    Un salutone Geo, alle prossime. Ciao
  • corallo giorgio 05/08/2010 23:56

    A prescindere dal tuo godibilissimo e ironico racconto:
    " Perchè il timer ha funzionato ?"
    Forse conosciamo poco il nostro cervello/memoria.
    100 miliardi di neuroni(circa) e le sinapsi che collegano i neuroni. Pensa Geo, che smisurato magazzino di informazioni e quante stade....in teoria infinite.
    Come dire 100miliardi elevato ad n potenza.
    Spaventoso numero....nemmeno l'universo.
    Son convinto che, stando all'episodio del dentista,
    hai detto che nella memoria ci sono degli
    "orologi" con dei "led" che ti avvisano dell'approssimarsi di una scadenza. Il cervello ha
    qualità uniche. Per esempio, non ti è mai accaduto
    Di essere solo in un ambiente, però ti "senti"
    guardato da qualcuno. Ti agiti ti volti e in effetti
    c'è..... avremo mica un ricettore radar ? Misteri.
    Si, mi pare che siamo in sintonia.
    Mi è rimasto in mente quel tuo 2007, e la
    "cassaforte" dei tuoi pensieri.
    Ciao Geo, grazie per "l'olio"
    P.S
    Scusa le sgrammaticature, ma scrivo di rado
  • Carlo Pollaci 26/04/2009 8:59

    Parole & Fotografia.
    Accostamenti incisivi. Narrazioni che si intrecciano.
    Mi piacciono le tue storie, Geo. Sono comunicative, interessanti e coinvolgenti. E noto, con grande piacere, che altri ti sono compagni su questa strada.
    Dal punto di vista fotografico, in questa foto (perfettamente composta) il racconto c'è tutto.
    La mia natura è poco propensa all'archiviazione o alla catalogazione: ma per i tuoi testi devo fare eccezione, altrimenti finirò col perderne qualcuno.
    Un carissimo saluto,
    Carlo
  • gianmario ligas 19/04/2009 14:36

    Caro Geo , che piacere incontrare un personaggio come te su questi lidi (siti). A proposito di Zenone ricordo bene la critica un pò cruda ma efficace che mosse una mia compagna di liceo all'arcigno professore di filosofia che spiegava come mai la freccia di Zenone non raggiungeva mai il bersaglio, dovendo percorrere ogni volta la metà del residuo spazio, all'infinito. Linda gli disse: "professore, avrei proprio voluto vedere cosa avrebbe detto Zenone se quella freccia si fosse impiantata nel suo sedere". Il professore la prese maluccio, ma non ci furono ritorsioni perchè Linda era la più brava della classe. Il professore avrà ottanta e fischia anni ed è ancora vivo. Linda no, perchè viaggiava su un'auto che si muoveva eccome, e anche troppo, e il suo bersaglio mortale l'ha raggiunto ad una velocità almeno pari a quella della freccia di Zenone. Per quanto riguarda le stelline di fc, devo confessarti che anch'io non ne ho alcuna, e se all'inizio ci stavo male adesso proprio no. Ho avuto la fortuna di poter fare una mostra personale da poco, che è piaciuta molto. E' stato il mio modo (da lepre) di superare l'uomo, in barba al nostro amico Zenone. Per concludere, la tua presenza, le tue storie, nobilitano questo sito. Se passi da Torino, la mostra è ancora aperta... ciao
  • Vito Riggi 07/04/2009 21:27

    Zenone o non Zenone, questa è una gran foto.
    Complimenti davvero.
  • Marialbi 07/04/2009 9:10

    ho letto...un brano...un'ottima lezione...
    anche qui hai dato il meglio di te stesso...il tuo spirito e la la tua ricchezza dell'anima...
    l'immagine é perfetta
    bravooooooo
    maryte
  • Antonio Morri 03/04/2009 12:15

    A me serve una buona mezza giornata per mettere insieme qualche riflessione .. per ora plaudo alla tua cultura ed alla tua ironia!
    Ciao Geo, complimenti
    Antonio.
  • Antonella Piccoli 02/04/2009 15:13

    la foto nonriesco a vederla ...ma il testo mi lascia senza parole....credevo che Paolo scrivesse molto e poi Federico ancor di più ma qui cè una tesi intera! :-)))))))))))
  • Elvio Bartoli 28/03/2009 17:11

    Chissà chi arriverà per primo alla propria meta?
    Ciao Geo, bravissimo...
    Elvio :)
  • Franco Merlo 27/03/2009 20:26

    Caro Geo, la realtà è apparenza, è la sua interpretazione che sostanzia la verità (come ben hai dimostrato tu esemplificando la teoria zenoniana); poi però con la rivoluzione galileiana hai introdotto un'altra diversa e opposta interpretazione che smentisce la precedente: il tuo è stato un esercizio eristico-sofistico di alto livello per dirci che in campo umano/razionale nulla è definitivo, specialmente nella fotografia che come tentativo di copiare la realtà risulta essere "apparenza dell'apparenza" (con il fotoritocco poi siamo all'apparenza al terzo livello). Ecco perché alcuni fotografi, sconcertati dalle interpretazioni (o mancate interpretazioni) dei colleghi (apparenze al quarto livello), si sono volontariamente dileguati prima di rischiare di "volatilizzarsi".

    La tua qui presente mi "appare" un gioiello per poter esporre i concetti che ti ( e mi) interessano.
    Ciao
  • redfox-dream-art-photography 27/03/2009 15:55

    GENIALE foto!!!!!
    Fatto molto bene!!!!

    ciao, redfox
  • agnese52 27/03/2009 15:04

    sempre divertenti e ben scritti i tuoi raccontini, sei davvero bravo
  • Bodil Hegnby Larsen 24/03/2009 23:18

    Caro Geo, la mia cagnolina Bea non è d'accordo con ciò che scrivi e neppure con Zenone, - che facciamo?? Di solito il buon senso di Bea e di tutti gli altri cani mi è congeniale :-))
    Mi associo all'amico Renato, - anche io sono stracontenta di averti conosciuto, sei una fonte inesauribile di pensieri intelligenti e di simpatia.
    Ahhhhh dimenticavo, la foto mi piace!
    Un caro saluto
    Bodil

  • Anna Lisa Imperiali 24/03/2009 22:09

    Geo io non sono istruita come te per capire la tua lunga dissertazione, che sicuramente dice delle cose giuste, avendoti conosciuto qui. MI piace questa tua simpatica foto, ciao :-)
  • giancarlo abbati 24/03/2009 21:29

    molto difficile stavolta ...molto ..leggo e rileggo e trovo difficolta a seguirti,vorrei un colloquio a quatrocchi per delle delucidazioni ......sulla gara.....il resto e' tutto chiaro o quasi .l'stantanea come dici tu, e' ben riuscita ,ottimo il movimento del cane e lo sguardo dell'uomo che parte per il punto P2....famosa setta non saetta.carlo