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RobyB.


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Comentarios 4

  • ann mari cris aschieri 24/11/2019 22:18

    Mi piace l'interpretazione che Lei ha dato, Monsieur, dell'argomento sotteso.
    Di libri oggi ce ne sono per tutti i gusti, ma in pochi ormai leggono. Leggere è diventata un'occupazione ingrata, soprattutto nella nostra bella Italia dove il tempo lo si concede più volentieri ad altro: al food, all'apparenza, alla ricerca della visibilità come forma di assicurazione contro la Morte.
    Il processo di "democratizzazione" sta investendo anche il campo delle Arti. Alcune forme d'arte che sembravano cruciali fino a poco tempo fa appaiono invecchiate e legate ad altri secoli. Anche la narrativa di spessore non ha più molto richiamo sul pubblico contemporaneo e qualcosa di simile sta accadendo al Cinema e alla Musica.
    Leggere oggi può essere ancora piacevole sempre che non si oltrepassino le cinque righe d'ordinanza, consuetudine a cui ormai ci si sta conformando d'ufficio.
    Siccome io vado controcorrente e le cinque righe le ho già superate, senza offesa per me o per Lei, La dispenso  dall’andar oltre,  mentre io proseguo :).
    Chi parla di libri oggi non è più l'Uomo Sapiens, ma l'Uomo Economicus, che ha interesse al rilancio del mercato editoriale. Da questa esigenza commerciale partono iniziative encomiabili come festival locali, eventi, premiazioni, ma per incontrare il gradimento presso un più ampio pubblico, il tutto viene diretto verso una generalizzazione qualunquista che si rivela a scapito della qualità ... Nell'industria editoriale oggi confluisce di tutto: dall'oro (in piccola misura e spesso falso) alla spazzatura (che è sempre invece in eccesso).
    Persino il Nobel per la letteratura è entrato in forte crisi, e tra grandi polemiche l'Accademia si trova spesso in imbarazzo sulla selezione dei nominativi.
    Intanto le librerie chiudono, la figura del libraio competente è quasi scomparsa, Amazon smercia applicando sconti che non ripagano nemmeno il costo della carta utilizzata, ma comunque le vendite di libri con contenuti non di mero svago stentano a risalire.
    Chiediamoci allora se non siano i vari CEPU, i corsi di studio abbreviati, il linguaggio dei social, i programmi e il giornalismo televisivi, il fake diffuso sui canali d’informazione, i viaggi low cost, e una basilare mancanza di approfondimento ad aver contribuito all’ Inverno Epocale del postmoderno, alla scomparsa del pensiero critico, all’omologazione di una società che ormai si accontenta dell’ordinario quantitativo.
    Perchè tanto somme anche considerevoli e fama possono essere guadagnate con un misero background nozionistico, coi quiz televisivi, i talent show, le banali mansioni di influencer, i reality o le comparsate televisive dove più che agli argomenti ci si interessa agli scandali.
    Vabbè la chiudo qui perché questo genere di trattazioni sono estenuanti non solo per chi le legge ma sfiniscono anche chi le scrive.
    In fondo l’unico libro veramente possibile e importante è quello che riusciamo a scrivere noi stessi, durante la vita, con le nostre azioni e il contributo personale che lasceremo al mondo.
    Prometto che ai prossimi comizi sarò più breve :))
    Grazie per tutto  amc
  • lucy franco 24/11/2019 18:48

    Questa cosa non la sapevo, e mi piace.

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Carpeta Kazzarola bn
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Cámara E-M1
Objetivo OLYMPUS M.45mm F1.8
Diafragma 1.8
Tiempo de exposición 1/400
Distancia focal 45.0 mm
ISO 200

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