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I Mostri che abbiamo dentro

I Mostri che abbiamo dentro

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Daniele Ferrero


Free Account, Torino

I Mostri che abbiamo dentro

Prendendo in prestito il titolo di un testo di Giorgio Gaber, questa fotografia in bianco e nero mostra nel suo contrasto, un corpo femminile. La scelta è stata quella di posizionare il soggetto al centro della fotogriafia, cercando di creare simmetria. Il letto visto come luogo sicuro, come culla dei sogni e di abbandono di stress, in questa fotografia viene ritratto come il luogo del terrore, della cupezza e dell'angoscia. Il corpo della donna è seminudo, impotente, accovacciato e con la testa china, quasi come per proteggersi o arrendersi dinanzi alle sue paure, La mano sinistra stringe la cinghia attorno al collo, per porre fine alle sue sofferenze; quella destra stringe i capelli come per chiedere pietà. Le ossa e i muscoli della schiena, ben esposti e definiti, attraverso quella posizione assumono una conformazione mostruosa, come se quel corpo urlasse e volesse mostrare atutti, i mostri che ha dentro.

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