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Il paradosso

Tratto dalla raccolta di poesia e narrativa
La porta Sull’infinito

Titolo: Il paradosso

Nel ricordo di una promessa fatta al diavolo con una stretta di mano, ho deciso di vivere un futuro senza speranza, e ho scelto per me un mestiere ingrato. In una stiva consumata traghetto profughi , senza apparenti affanni, sono uomini donne bambini demoni dai presenti liquefatti di una macabra triste realtà di vita . Ho un numero di sei cifre in testa, sono tutte uguali come i giorni che non passano mai, sento di essere scarno dentro perché patteggio con la mia esistenza che non conosce la differenza delle cose non conosce il dolore e non giudica il male. Mi nutro delle mie stesse lacrime e vesto solo l'abito plumbeo della circostanza, non ho fretta di pensare so che alla mia mente succede e tanto basta per arraffare, tutti i giorni, soldi e guadagni sporchi. Gli affari non mi prendono mai alla sprovvista, sono un mercante di corpi uno senza dignità uno che nella vita non ha nulla da perdere perché ha già perso tutto ma oggi qualcosa è cambiato, ho conosciuto lei che profuma di sole e di vita, devo seppellire me stesso le mie sigarette di carta o sarò soltanto il paradosso del mestiere che fino ad ora ho indossato.

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