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lo Spasimo

La chiesa Santa Maria dello Spasimo (comunemente conosciuta come "Lo Spasimo'') si trova in quella parte della città storica detta la "Kalsa", fra piazza Magione e via Lincoln, nel mandamento dei Tribunali.

La storia dello Spasimo inizia attorno al 1506 quando il giureconsulto Giacomo Basilico diede ai monaci di Monte Olivete terreni e rustici per farvi chiesa e convento. Questa chiesa fu voluta , forse, da quest'uomo politico per la sua devozione verso la Madonna che soffre "spasima" dinanzi al Cristo in croce.

Nel corso degli anni questo edificio ha subito notevoli trasformazioni.

Dopo che il giureconsulto Basilico ebbe donato i rustici e i terreni ai monaci di Monte OliveU, la costruzione della chiesa venne autorizzata da Papa Giulio II il 18 Settembre del 1509. I lavori iniziarono a dicembre dello stesso anno e si sarebbero dovuti concludere entro i sei anni successivi, ma, non fu così. Infatti, anche se furono iniziati, grazie alle contribuzioni dei fedeli ai quali Papa Giulio II aveva promesso indulgenze e grazie, non poterono essere continuati a causa di gravi avvenimenti politici.

LE FORTIFICAZIONI CINQUECENTESCHE
Nel 1535 l'imperatore dei turchi Solimano II minacciava di assalire la città di Palermo.

Così il viceré di Sicilia don Ferrante Gonzaga pensò di cominciare a potenziare le difese militari dell'isola. Poiché con l'introduzione di nuove armi da fuoco e l'artiglieria il vecchio sistema di difesa non era più sufficiente a tenere al sicuro la città, vennero costruite cinte murarie, bastionate e baluardi. Inoltre, per rendere ancora più difficoltoso far avvicinare il nemico fu scavato un fossato intorno. L'ingegnere militare Antonio Ferramolino nel 1537 iniziò questi lavori nel fianco meridionale della chiesa. Ciò preoccupò molto i monaci olivetani che avevano programmato di realizzare, in quella zona, gli alloggi. Nel 1569 il Senato per esigenze militari acquistò chiesa e convento, i monaci così si trasferirono in altro luogo e il Papa diede al Senato di Palermo il permesso di usare quel luogo in modo profano.

IL TEATRO
Nel 1582 la chiesa divenne "teatro" della città e vi si tennero rappresentazioni di carattere storico, religioso e mitico.

LAZZARETTO, MAGAZZINO, OSPEDALE
Nel 1624 la grave epidemia di peste e la conseguente necessità di integrare gli spazi ospedalieri di Palermo impose la trasformazione di una parte del monumento in "lazzaretto" per gli ammalati. Cessata l'epidemia sorse la necessità di ambienti asciutti, ben ventilati e vicini al porto. Il Senato di Palermo decise, quindi, di trasformare molti degli ambienti dell'ex convento in magazzini di grano e cereali.

In seguito questi magazzini vennero trasformati in albergo dei poveri e "deposito di mendicità".

Nel 1855 una parte dell'ex convento fu trasformata in ospedale, ma, per questo uso venne sconvolto l'aspetto originario del luogo. Nella navata scoperchiata fu realizzato un giardino; sopra le cappelle laterali al primo piano vennero costruite le stanze ospedaliere; negli spazi delle cappelle fu realizzata una chiesa piccola dentro la chiesa grande.

Dopo l'Unità d'Italia parte dei magazzini che in precedenza erano stati utilizzati come granai vennero trasformati in deposito di merci varie, compresa la neve proveniente dalle montagne che veniva utilizzata per rinfrescare le bevande e per realizzare gelati.

LA FINE E L'ABBANDONO
L'alluvione del 1931 provoca i primi danni alla chiesa, c'è il rischio del crollo di un muro e di un arco. I terremoti del 1940 e del 1968 diedero il colpo mortale all'edificio che venne così irreparabilmente danneggiato.

LA RISCOPERTA
Solamente nel 1988 si iniziarono i lavori di ristrutturazione di questo edificio che venne consegnato così come lo vediamo oggi nel 1995.

Oggi lo Spasimo è uno dei più bei luoghi di risalto internazionale, ricco di magia che ospita innumerevoli rappresentazioni culturali di tipo teatrale, musicale e mostre

Comentarios 1

  • laura fogazza 02/07/2009 15:25

    Lo Spasimo è una struttura bellissima e piena di fascino. Non so se hai visto, tra le altre, anche la performance qui realizzata da Vanessa Beecroft che, nel confronto con i bianchissimi corpi delle sue performers, esaltava ancor di più il caldo colore delle pietre tufacee della chiesa.
    ...mi domando perché con tanto fascino e colore (il cielo siciliano intenso che si scorge tra gli squarci delle grandi arcate e del tetto crollato...il verde degli alberi cresciuti all'interno...) hai scelto questo bn e questa inquadratura che non fa capire bene, secondo me, il "respiro" e la magia di questo luogo...
    con simpatia, laura