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Mostra online di Arnaldo Pettazzoni "Il tempo dello zucchero" fotocommunity.it
Lasciandomi lentamente coinvolgere nell'attuazione del progetto di Arnaldo, mi sono venute spontanee diverse riflessioni. Una è che come esistono miliardi di visioni del mondo, così ognuno di noi vede e sente e reagisce in maniera diversa, dando un connotato soggettivo a ciò che ci viene proposto. Questa è la mia interpretazione del lavoro di Arnaldo, che al di là della nascita, vita e morte di uno zuccherificio, di un progetto studiato realizzato e vissuto lavorativamente ed emozionalmente da molti uomini nel tempo, e della sua lenta morte, ci sia un racconto sotterraneo.
Un racconto che concerne il processo della vita in senso lato, dalla nascita con le sue aspettative, dallo scorrere del tempo nella costruzione di un progetto di vita, dal viverlo con tutti i suoi complessi risvolti, con il carico di pensieri, emozioni, azioni, fino al lento esaurimento della linfa vitale. Nelle cose cosidette inanimate il processo è solo materiale, molto più complesso quando ciò concerne esseri con un'anima.
Le immagini di grande pathos mi ricordano anche un campo di sterminio, o le immagini di distruzione di un villaggio dopo un terremoto..Vita e morte inesorabile e lacerante se visto solo con la mente limitata umana,
processi dolorosi da percorrere per andare oltre, se
visti più con l'intuizione che va oltre ai limiti delle mente concreta.
Mi scuso per la lungaggine e forse la poca chiarezza espositiva, ma per stringere posso affermare che il lavoro di Arnaldo lascia un grande segno, è per me un trattato filosofico..al di là delle immagini scelte, che sono comunque di grande ricchezza evocativa, di grande partecipazione mentale ed emozionale, scabre, di sintesi, con la tecnica che da molto ammiriamo in lui.
Con ammirazione, complimenti Arnaldo!
Adriana
Mi ripromettevo di trovare il giusto spazio ed il giusto spirito per farmi condurre in questo viaggio che pur parlando di zucchero ti lascia l'amaro in bocca.
Lo stile narrativo è di una bellezza struggente come il modo di vivere ed interpretare la fotografia di Arnaldo.
Uno stile che non piega mai neanche quando si passa dalle condizioni e dai contesti lavorativi di ieri all'abbandono odierno.
E' un racconto che fa riflettere sulla sorte che è toccata ad un pò tutta l'industria "storica" italiana.
Complimenti di cuore Arnaldo.
Un lavoro prezioso e di rara bellezza.
Luca
Un gran bel "documentario" sullo zucchero e sulla storia del paese...ad iniziare dal lavoro, dalla produzione, per finire allo sfacimento totale di cui siamo oggi testimoni.
Lo stile è puro, senza cercare fronzoli inutili, proprio come un documentario o un reportage fotografico.
Anche a me piacerebbe vedere il tutto su carta, sono certa che è ancora più bella.
Grande stima Arnaldo e complimenti sinceri.
Bodil
Grande lavoro ,un racconto ben strutturato, con immagini crude di un luogo deve la vita presente accompagna la fine di questa storia,
che nella nostra memoria non morirà mai!
complimenti!
fulvia
Si nota la tua mano, il tuo timbro nelle foto ti ammiro da tanto (e lo sai)...e soprattutto ammiro come riesci ad inserire l'uomo nella foto....è sempre soggetto principale e contemporaneamente spettatore di un qualch'cosa di più....ciao Mitja
Un lavoro fuori dal tempo...col tuo stile asciutto, documentativo...il mondo cambia e basta studiare il tuo modo di rappresentare per capirlo, fiero testimone di un periodo del vedere e del far vedere...Molto riuscito questo tuo racconto...temo penalizzato dalla trasposizione analogico/digitale.....uno dei motivi per cui posto poca roba analogica in BN è proprio per il peggioramento qualitativo dato dalla conversione...Mi piacebbe vedere questo tuo lavoro esposto e godere di una gamma tonale che certamente le tue stampe hanno e che qui vedo un po' sofferta....Un salutone carissimo e unico Arnaldo!
Un racconto, una storia che ne riunisce tante altre, lasciare una traccia importante, per non dimenticare, attraverso scatti sapienti, essenziali e con molta, molta poesia... e attraverso i quali c'è molto da imparare.
Grande stima.
elena
Foto-documenti...foto-racconti...il tutto gestito sapientemente e magistralmente...un piacere sfogliare queste immagini...!
Complimentissimi Maestro Arnaldo!
Dopo un periodo complesso rientro in punta di piedi in FC e quale migliore occasione che l'incontro con la mostra di un amico e un maestro.
Penso che lo sviluppo del racconto fotrografico trasmette il senso triste dell'abbandono di tempi passati ed emblematica è la foto n.10 che mi ha particolarmente colpito proprio per il nostagico sguardo che osserva la fine di una epoca.
Un grande racconto pieno di sensibiltà e tecnica fotografica.
Complimenti di cuore Arnaldo
un racconto....uno spaccato della nostra storia.....il senso di abbandono.....il tutto visto e narrato con grande sensibilita' attraverso immagini piene di emozione.
un caro saluto
marco
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Gero Merella 15/11/2009 17:17
Un racconto che va Oltre il tempo....Non faccio altro che riconfermare quello che di solito scrivo sotto le tue foto.
Grandi fotografie.
jurefotocommunity 08/11/2009 17:13
splendida mostra. nel quella storia e bianco soltanto il zucchero.lavoro sporco e pesante.
ciao jure
adriana lissandrini 06/11/2009 18:12
Lasciandomi lentamente coinvolgere nell'attuazione del progetto di Arnaldo, mi sono venute spontanee diverse riflessioni. Una è che come esistono miliardi di visioni del mondo, così ognuno di noi vede e sente e reagisce in maniera diversa, dando un connotato soggettivo a ciò che ci viene proposto. Questa è la mia interpretazione del lavoro di Arnaldo, che al di là della nascita, vita e morte di uno zuccherificio, di un progetto studiato realizzato e vissuto lavorativamente ed emozionalmente da molti uomini nel tempo, e della sua lenta morte, ci sia un racconto sotterraneo.Un racconto che concerne il processo della vita in senso lato, dalla nascita con le sue aspettative, dallo scorrere del tempo nella costruzione di un progetto di vita, dal viverlo con tutti i suoi complessi risvolti, con il carico di pensieri, emozioni, azioni, fino al lento esaurimento della linfa vitale. Nelle cose cosidette inanimate il processo è solo materiale, molto più complesso quando ciò concerne esseri con un'anima.
Le immagini di grande pathos mi ricordano anche un campo di sterminio, o le immagini di distruzione di un villaggio dopo un terremoto..Vita e morte inesorabile e lacerante se visto solo con la mente limitata umana,
processi dolorosi da percorrere per andare oltre, se
visti più con l'intuizione che va oltre ai limiti delle mente concreta.
Mi scuso per la lungaggine e forse la poca chiarezza espositiva, ma per stringere posso affermare che il lavoro di Arnaldo lascia un grande segno, è per me un trattato filosofico..al di là delle immagini scelte, che sono comunque di grande ricchezza evocativa, di grande partecipazione mentale ed emozionale, scabre, di sintesi, con la tecnica che da molto ammiriamo in lui.
Con ammirazione, complimenti Arnaldo!
Adriana
Luca Ciardiello 06/11/2009 11:38
Mi ripromettevo di trovare il giusto spazio ed il giusto spirito per farmi condurre in questo viaggio che pur parlando di zucchero ti lascia l'amaro in bocca.Lo stile narrativo è di una bellezza struggente come il modo di vivere ed interpretare la fotografia di Arnaldo.
Uno stile che non piega mai neanche quando si passa dalle condizioni e dai contesti lavorativi di ieri all'abbandono odierno.
E' un racconto che fa riflettere sulla sorte che è toccata ad un pò tutta l'industria "storica" italiana.
Complimenti di cuore Arnaldo.
Un lavoro prezioso e di rara bellezza.
Luca
Bodil Hegnby Larsen 05/11/2009 9:20
Un gran bel "documentario" sullo zucchero e sulla storia del paese...ad iniziare dal lavoro, dalla produzione, per finire allo sfacimento totale di cui siamo oggi testimoni.Lo stile è puro, senza cercare fronzoli inutili, proprio come un documentario o un reportage fotografico.
Anche a me piacerebbe vedere il tutto su carta, sono certa che è ancora più bella.
Grande stima Arnaldo e complimenti sinceri.
Bodil
laura fogazza 04/11/2009 16:51
una mostra veramente interessante....laura
Renato Orsini 04/11/2009 15:47
Un bel lavoro Arnaldo, semplice, lineare , senza fronzoli ed ammiccamenti,come questo tipo di reportage richiede!Complimenti
Renato
fulvia menghi 03/11/2009 20:15
Grande lavoro ,un racconto ben strutturato, con immagini crude di un luogo deve la vita presente accompagna la fine di questa storia,che nella nostra memoria non morirà mai!
complimenti!
fulvia
mitja bi 03/11/2009 12:39
Si nota la tua mano, il tuo timbro nelle foto ti ammiro da tanto (e lo sai)...e soprattutto ammiro come riesci ad inserire l'uomo nella foto....è sempre soggetto principale e contemporaneamente spettatore di un qualch'cosa di più....ciao MitjaAlessandro Rovelli 03/11/2009 10:56
Un lavoro fuori dal tempo...col tuo stile asciutto, documentativo...il mondo cambia e basta studiare il tuo modo di rappresentare per capirlo, fiero testimone di un periodo del vedere e del far vedere...Molto riuscito questo tuo racconto...temo penalizzato dalla trasposizione analogico/digitale.....uno dei motivi per cui posto poca roba analogica in BN è proprio per il peggioramento qualitativo dato dalla conversione...Mi piacebbe vedere questo tuo lavoro esposto e godere di una gamma tonale che certamente le tue stampe hanno e che qui vedo un po' sofferta....Un salutone carissimo e unico Arnaldo!Elena Calegari 03/11/2009 9:28
Un racconto, una storia che ne riunisce tante altre, lasciare una traccia importante, per non dimenticare, attraverso scatti sapienti, essenziali e con molta, molta poesia... e attraverso i quali c'è molto da imparare.Grande stima.
elena
Domenico Sedona 03/11/2009 8:34
Questa e' la musica che accompagna questo tuo magnifico lavoro,almeno questa io sento.http://www.youtube.com/watch?v=jMoVW-paT3w
Marco Boragine 02/11/2009 23:53
Foto-documenti...foto-racconti...il tutto gestito sapientemente e magistralmente...un piacere sfogliare queste immagini...!Complimentissimi Maestro Arnaldo!
Alberto Valente 02/11/2009 20:09
Dopo un periodo complesso rientro in punta di piedi in FC e quale migliore occasione che l'incontro con la mostra di un amico e un maestro.Penso che lo sviluppo del racconto fotrografico trasmette il senso triste dell'abbandono di tempi passati ed emblematica è la foto n.10 che mi ha particolarmente colpito proprio per il nostagico sguardo che osserva la fine di una epoca.
Un grande racconto pieno di sensibiltà e tecnica fotografica.
Complimenti di cuore Arnaldo
Marco Ciampani 02/11/2009 19:50
un racconto....uno spaccato della nostra storia.....il senso di abbandono.....il tutto visto e narrato con grande sensibilita' attraverso immagini piene di emozione.un caro saluto
marco