Regresar a la lista
Mostra online Lorenza Ceruti: "Le effimere nella fortezza"

Mostra online Lorenza Ceruti: "Le effimere nella fortezza"

5.119 7

Mostra online Lorenza Ceruti: "Le effimere nella fortezza"

lorenza ceruti presenta un lavoro davvero pregevole e originale, ispirato all'alta letteratura di Italo Calvino. "Le effimere nella fortezza" è un testo breve che inscena la dialettica tra due categorie esistenziali ed estetiche su cui spesso si è soffermato Calvino (nelle "Lezioni americane" in modo compiuto): la "pesantezza" e la "leggerezza", intese l'una come forza, stabilità, peso, immobilità e l'altra come possibilità di abitare il mondo nella libertà e nella molteplicità dell'essere.
Lorenza, con la collaborazione dell'amica/modella Stefania Borroni, ha realizzato una sequenza fotografica in un bianco e nero estremo, nutrito di picchi tonali espressivi e arditi, in cui una figura esile, leggera e volatile si contrappone consapevolmente alla fisicità robusta e imponente della fortezza di pietra, disegnando nell'aria moti arabescati o, semplicemente, "stando". E in questa alternanza di movimento e di sosta Lorenza esprime il senso di una opposizione esistenziale, in cui ciò che è effimero e passeggero risulta più incisivo e significativo. Perché più consapevole, più problematico.

Leggiamo le parole di Lorenza e, subito dopo, il testo di Calvino:
"Questa serie di foto è un omaggio ad uno scrittore, Italo Calvino, che è il mio forte punto di riferimento... per qualunque cosa io intraprenda :-)
è tratta da "Collezione di sabbia", una raccolta in cui i testi hanno come oggetto il "visibile" o l'atto stesso di vedere, compreso il vedere con l'immaginazione (Lorenza Ceruti)".
------------------------------------------------------------------------------------------------
Le effimere nella fortezza (di Italo Calvino)

Uno sciame di effimere volando in una fortezza si posò sui bastioni, prese d'assalto il mastio, invase il cammino di ronda ed i torrioni.
Le nervature delle ali trasparenti si libravano tra le muraglie di pietra
"Invano vi affannate a tendere le vostre membra filiformi" disse la fortezza
"solo chi è fatto per durare può pretendere di ESSERE. Io duro, dunque sono; voi no"
"Noi abitiamo lo spazio dell'aria, scandiamo il tempo col vibrare delle ali. Cos'altro vuol dire essere?" risposero quelle fragili creature
"Tu piuttosto sei soltanto una forma, messa li a segnare i limiti dello spazio e del tempo in cui noi siamo"
"Il tempo su di me scorre: io resto" insisteva la fortezza
"Voi sfiorate soltanto la superficie del divenire come il pelo dell'acqua dei ruscelli"
E le effimere: "Noi guizziamo nel vuoto così come la scrittura sul foglio bianco e le note del flauto nel silenzio"
"Senza di noi non resta che il vuoto onnipotente e onnipresente, così pesante che schiaccia il mondo, il vuoto il cui potere annientatore si riveste di fortezza compatta, il vuoto-pieno che può essere dissolto solo da ciò che è leggero, rapido e sottile".

Comentarios 7

  • Claudio Zambonin 08/08/2012 16:43

    Ti sto scoprendo un pò alla volta, ...... bisogna conoscerti per piccole dosi, ........ solo adesso mi sono approcciato a questo tuo lavoro, trovo che hai saputo dare corpo alle parole e ai concetti in modo mirabile e con una grande maestria fotografica, ..... devo ritornarci tra un po di tempo. Ciao
  • RobyB. 29/04/2012 21:07

    complimenti... che altro...
  • Marco Fiorentini 23/04/2012 8:59

    La vedo in stra-ritardo.....
    Complimenti Lorenza...è bellissima.
  • Massimo Carolla 05/04/2012 14:06

    Che sfrontate queste effimeri , prendersi gioco della fortezza, ma come si puo'....mi fa' venire in mente il gioco sasso forbice e carta.....certo il sasso schianta la forbice ma nulla puo' contro la carta ;-) Complimenti per la tua bravura nell'interpretare temi cosi' interessanti ed originali !!
  • Mauro Lattuada 03/04/2012 19:23

    Fantastica!
    Prima l'ho guardata in apnea, avevo fretta di vedere tutte le immagini, poi mi sono soffermato ad ogni immagine, e nel silenzio vedevo le immagni e sentivo la voce del narratore che scandiva le parole di Italo Calvino.
    Mi hai fatto sognare, grande Lorenza.
  • - René - 03/04/2012 18:59

    Molto bella l'idea e come l'hai sviluppata...
    Nel tuo ruolo di "fotografa/arbitro", dello scontro/opposizione esistenziale, sembri far prevalere la "leggerezza" (le effimere), a scapito della "pesantezza" (la fortezza)... le effimere si muovono a loro agio nella fortezza, non sembrano minimamente soggiogate, anzi, sembrano provocare, sfidare la fortezza... e la fortezza sembra subire, in un ruolo secondario, passivo la loro presenza... anzi, forse impotente, dinanzi a tanta sfrontatezza, sembra accoglierle e forse "gradire" la loro presenza...
    Inco o con-sapelvomente hai fatto "vincere", forse, chi è più in linea con la tua personalità (?).
    Complimenti, una mostra davvero godibile!
    :))
  • Rosalba Crosilla 02/04/2012 9:56

    Mostra che mi ha entusiasmato,Lorenza, davvero.
    La scelta dei cieli bianchi senza partcolari, dell'esasperazione (non so come definirla diversamente) nelle pietre che le rende quasi fuori fuoco, la vividezza ed il contrasto nel mosso dell'Effimera: tutto è "piegato" al concetto da esprimere che salta fuori evidente e leggibile come nel racconto di Calvino.
    Complimenti!