- No photo, please! -

- No photo, please! -

Firenze, Piazza della Repubblica,
interno del padiglione allestito per la mostra delle Nuove Tecnologie, 2012

Mi è sempre interessata l'interrelazione tra il reale e “il rappresentato”, considerando
la combinazione creativa che ne può derivare una vera e propria, precipua poetica della fotografia.
Riprodurla infatti in un disegno o in una pittura perderebbe quel nesso di coincidenza
casuale che dà appunto quel lustro particolare e fascinoso a certe immagini fotografiche.
Di solito però accade che si richieda di saper e poter cogliere solo l'attimo del reale,
perché “il rappresentato” è già lì pronto, fissato in un poster, un cartellone,
un murale, un quadro al museo, una statua o una vetrina.
In questo incredibile caso invece, entrambi le componenti stavano scorrendo,
e “il rappresentato” più fugacemente del reale, perché l'immagine alla parete,
che la signora stava fotografando, era emanata da uno schermo a led
dove veniva riprodotto un documentario sulla moda in videoclip ...
... Et voilà … ancora una volta, e più che mai
“la fotografia è una successione di coincidenze meravigliose”
come diceva H. Cartier-Bresson