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RobyB.


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Comentarios 4

  • ann mari cris aschieri 31/01/2021 21:49

    Manco è immaginabile il numero di cose che saranno state già dette e scritte su questa veduta, che dal Ponte della Paglia scorre lungo il Rio Palazzo col Ponte dei Sospiri che vi si affaccia con la sua forma di vaga maschera settecentesca.
    Dopo San Marco è l'icona più classica e inconfondibile perchè assume tutti gli elementi distintivi di Venezia: l'acqua che si addentra verso il cuore della città lambendo le facciate austere e i ponti in pietra, e il gondoliere che in equilibrio sullo scafo lavora di remo, dandoci l'impressione che " nessuna stanchezza potrà mai prevalere sul suo gusto di vivere..." (cit. Diego Valeri)
    Quello che maggiormente apprezzo della foto è quest'aria di calma indefinita,  senza tempo, quasi sospesa in un limbo di delicata eternità.
    Armonica e affascinante
    • RobyB. 01/02/2021 12:41

      Grazie , mi hai fatto ricordare le parole del Valeri ....     "città che pare un gioco di fata morgana".    che imparai a memoria  x recitarla penso a casa dei nonni....
    • ann mari cris aschieri 01/02/2021 18:01

      Non conoscevo questa poesia e sono andata a cercarla.
      Diego Valeri mi incanta; Lui riesce a mantenere la sua poetica anche scrivendo in prosa corrente.
      L’ho scoperto solo da poco con la sua “Guida sentimentale di Venezia”. Di tutti i libri e guide da me letti sulla Serenissima è quello che più mi ha entusiasmato e ogni tanto ne rileggo qualche pagina.
      Provo ora a immaginarmi il Bon piccolino che recita di fronte ai nonni… ;)
      Non ricordo se è capitato anche a me, a parte forse qualche filastrocca natalizia.
      Mi vergognavo a far uscire una sola sillaba….perchè mio fratello era stato mandato a scuola di dizione e sapeva declamare tutto con voce stentorea … Era impossibile reggere il confronto.
      Ricordo invece che ogni tanto mia Nonna, quella della fotografia per capirci, recitava "L'ultima ora di Venezia", scritta da un certo Fusinato, allorchè a metà ‘800 la città fu impegnata nella resistenza contro gli Austriaci.
      Poesia che aveva imparato anche lei a scuola con cui amava evidenziare a noi nipoti milanesi la fierezza delle sue origini veneziane.
      Le rime più note del “ pan ci manca” le conoscono tutti.
      Io trascrivo queste, mai tanto attuali:
      Sulle tue pagine scolpisci, o Storia, l'altrui nequizie e la Sua gloria,
      e grida ai posteri:  “Tre volte infame chi vuol Venezia morta di fame!”
  • Günter Roland 31/01/2021 16:18

    Venedig pur
    Ja, das gefällt mir richtig gut. Bleib gesund. Auf bald mal wieder …
    Herzliche Grüße
    und noch einen gemütlichen Sonntag-Abend wünscht Dir Günter

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