"oggi interroghiamo Gino Lom"

"Gulp"

Comentarios 7

  • gino lombardi 24/10/2017 21:18

    Certo che è una comodità dire che il commento piace solo premendo un tasto: ho detto a tutti che il commento mi piace in due secondi, ma non mi sembra giusto né rispettoso ringraziare in detto semplicistico modo chi ha speso tempo e neuroni per articolare un pensiero che gratifica il fotografo e conferisce pregio alla foto.
    Vado, quindi, a ringraziare uno per uno gli autori dei preziosi commenti alla mia fotina.

    @ Lucy
    Sono d'accordo, ciascuno di noi ha un banco virtuale sotto cui nascondersi...cambia solo - nel tempo - il nome del banco, oggi, per esempio, io mi nascondo sotto la scrivania:))
    Grazie, davvero.

    @ Rosalba
    Molto giusto quel che dici: la vita è tutta un'interrogazione, credo però che le domande più difficili sono quelle che poniamo a noi stessi.
    Merci beaucoup.

    @ Du49
    thank you

    @ Isabella
    Angoscia e incubi derivano dal non aver studiato...oggi ti becchi 2 e studia se non vuoi essere rimandata:))
    La G&G Ti ringrazia per i tuoi sempre preziosi interventi.

    @ Tonino
    Ecco, è proprio il caso che mi nasconda sotto il tavolo, causa imbarazzo per il tuo ultralusinghiero commento.
    Decisamente troppo buono.

    @ Cris
    Ti sei dimenticata di quelli che si sottraggono chinandosi per allacciarsi - per l'ennesima vota - le scarpe. E' vero che il livello di istruzione è in genere criticabile, ma non me la sento di "colpevolizzare" il sei assicurato né di lodare i docenti dei tempi passati: anche oggi, come ieri, ci sono ragazzi che studiano, e anche oggi, come ieri, oggi, ci sono docenti impreparati che continuano - di anno in anno - a salire in cattedra.
    La resa dei conti, già, quella attende anche la lettera elle, benché confusa nel fitto della boscaglia e con indosso le scarpe con i lacci.
    Ciao e grazie.
  • ann mari cris aschieri 24/10/2017 12:30

    GinoLom puoi ritenerti fortunato.
    Abitualmente i Prof. cercano i nomi sul registro, cominciando dall’alto o dal basso, a seconda dell’umore… il tuo cognome, iniziando con la lettera elle, si trova circa a metà strada, confondendosi meglio nel fitto della boscaglia.
    I Prof. che invece si divertono sadicamente a terrorizzare la scolaresca, guardando gli alunni in faccia, ad uno ad uno, interpretando dalle loro espressioni il grado di preparazione, favoriscono la reazione di quelli che si sottraggono, facendo cadere opportunamente la penna per restare chinati a raccoglierla o abbassando lo sguardo sul libro o fingendo di cercare qualcosa nella cartella, mentre tutti trattengono il fiato fintanto che non esce il nome del condannato…
    Ah ah ah aa
    Ma questo rispecchia i tempi ormai superati di De Amicis, in cui c’era ancora il rispetto dell’autorità preposta e la scuola dotata di insegnanti seri.
    Oggi i tempi sono cambiati e il sei è un "voto dovuto" in nome della conquistata “democrazia” che pretende (ideologicamente) l’uguaglianza di tutti, finendo quindi per uniformare lo standard dell’esigenza sociale ai livelli più bassi.
    Del resto quei poveri insegnanti idealisti che ancora credono nella loro missione , illusi che nella società d’oggi siano ancora indispensabili un buon livello d’istruzione e un minimo di autodisciplina, corrono seri rischi a distribuire eventuali insufficienze o - peggio ancora - a bocciare, per cui si guardano bene dal farlo… lasciano correre, assolvono a priori e di conseguenza lo spauracchio dell’interrogazione nessuno lo prova più e tantomeno l’istinto di nascondersi sotto il banco. Il sei politicamente corretto è ormai assicurato a tutti, e gli studenti lo sanno bene. Se per caso non lo sanno, ci pensano i genitori a reclamare per loro questo diritto, non rinunciando se occorre alle maniere forti:
    se un tempo l’alunno si prendeva una ramazzata a portare un brutto voto a casa, oggi la ramazzata se la piglia il docente.

    Questa tua creazione la trovo molto azzeccata, soprattutto il colore del banco che, nei miei appassiti ricordi, è in prevalenza verdognolo slavato, qui reso smeraldino per ovvie esigenze artistiche.
    Credo che l’immagine sia idonea ad essere interpretata in senso lato e intenda rappresentare una specie di paura della resa dei conti che tutti sappiamo, prima o poi, sarà lì ad attenderci.
    Molto bene, CIAo!
  • Tonino Di Marzio 23/10/2017 8:31

    Sono ammirato!!!!!!!!!!Quanto sei bravo!!
  • isabella bertoldo 22/10/2017 23:39

    certo che ci fai venire l'angoscia e gli incubi notturni....ma del resto,come diceva Eduardo..gli esami e le interrigazioni, aggiungo io,non finiscono Mai!!!!splendida interpretazione G&G..complimenti!
  • Dü49 22/10/2017 20:34

    And that with hat and shadow.
    Great scene.
    Regards
    Reiner
  • Rosalba Crosilla2 22/10/2017 20:21

    Oh mio dio .. mi fai venire l'angoscia a 40 e più anni di distanza!
    D'altra parte (e credo fosse qui che volevi arrivare), la vita è tutta un'interrogazione e noi ne siamo i costanti rotagonisti. Inutile tentar di nascondersi, Gino, ti beccano sempre e lo sappiamo bene ;-)
    (Mi hai fatto venir in mente il vecchio capo indiano del "PIccolo grande uomo", durante la battaglia finale di Sand Creek, che s'illuse di essere invisibile agli altri in quanto, cieco, lui non li vedeva ...)
  • lucy franco 22/10/2017 20:18

    Penso che ognuno di noi abbia un banco virtuale sotto cui nascondersi nel momento di paura, di imbarazzo, di disagio.
    La nota di colore sdrammatizza il concetto, e fa sorridere, nonostante tutto.
    Bel pensiero, bella storia....

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