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Il mondo civilizzato di oggi produce, consuma e getta via.
L’immondizia, nei luoghi più progrediti, viene ritirata e portata in luoghi misteriosi, lontani dai nostri occhi e dal nostro olfatto, per essere scaricata nell' “oblio”.
Ma, al di là di una provvisoria dimenticanza, il problema dello smaltimento riemerge costantemente. https://www.noisiamofuturo.it/2017/08/11/un-ambiente-pericolo-inquinamento-discariche-abusive/
Nel racconto “La Città di Leonia” già dal 1972 Italo Calvino apriva un dialogo con le coscienze ben disposte, portando alla luce come i consumi su cui si basa l’economia dei paesi avanzati - ovverosia ricchi - cominci a presentare problemi di sostenibilità con scadenza finale a brevissimo termine.
Lo smaltimento corretto dei rifiuti è di fatto uno dei più gravi ostacoli da sormontare da parte delle amministrazioni locali e, per l’egoismo dei singoli, sta ora toccando livelli mondiali.
Tutti li producono, ma nessuno si vuole assumere responsabilità dal punto di vista etico…
Quasi miracolosamente ecco i Creativi prendere la palla al balzo e darsi da fare in questa direzione, iniziando a considerare il riciclo come una nuova possibile forma d’arte, attribuendo nuovi significati alla produzione artistica in cui la materia possa essere percepita anche nella sua dimensione intellettuale.
Basta col marmo, bronzo, metalli : gli scarti quotidiani si trasfigurano, passando dallo stato di immondizia a quello di creatività surreale e incantatrice.
Le bottiglie di plastica si trasformano in abiti femminili dalle forme maestose, le unghie finte costellano busti di veneri contemporanee, frammenti di plastica si tramutano in filamenti di corpi celesti o meduse. Mirabilia a cui si affiancano arazzi fatti di sacchetti, mosaici composti da fondi di bottiglia multicolore, come mostrato in questa bella foto di Roberto 1950 che ringrazio per lo spunto fornitomi.
Al Castello Visconteo di Novara si è da poco conclusa una mostra che come un fil rouge esibisce varie possibilità di riciclo artistico, particolarmente mirato alla decorativa femminile.
In contemporanea Treviso ha ospitato RE.USE, la mostra sul riciclo creativo, ovvero la sperimentazione ecologica dell’Arte Contemporanea che dalla discarica attinge ogni sorta di scarto: corde, stracci, tappi, persino cicche di sigaretta (che impiegano 100 anni a biodegradarsi), per dar vita a una nuova estetica che non si limiti solo all’osservazione, ma divenga parte attiva e propositiva del Mondo dei consumi.
La Mostra inizia dai gloriosi anni ’60-70 attingendo al Nouveau Réalisme a all’Arte Povera, in cui compaiono le firme di Duchamp, Burri, Pistoletto, Damien Hirst, e tante altre di autori rivoluzionari che hanno sfidato con armi non convenzionali la rigida mentalità borghese dell’epoca, per giungere oggi alla provocazione del Trash Creativo. Il quale punta a sensibilizzare le coscienze sull’urgenza di imporsi una riduzione drastica dei consumi superflui, limitando gli scarti che ne derivano, e ad incentivare un più rigoroso impegno nel riciclo, facendo sentire tutti coinvolti e nessuno esonerato.
Ti ringrazio molto per aver scelto questa mia immagine, l'ho scattata all'interno del Museo del Castello Visconteo di Novara, si tratta di una serie di composizioni realizzate con plastica da riciclare, molto interessante.
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ann mari cris aschieri 03/03/2019 11:12
SELEZIONATA PER L’ARCHIVIO DELLE MUSEhttp://www.fotocommunity.it/temi/archivio-delle-muse/20562
Il mondo civilizzato di oggi produce, consuma e getta via.
L’immondizia, nei luoghi più progrediti, viene ritirata e portata in luoghi misteriosi, lontani dai nostri occhi e dal nostro olfatto, per essere scaricata nell' “oblio”.
Ma, al di là di una provvisoria dimenticanza, il problema dello smaltimento riemerge costantemente.
https://www.noisiamofuturo.it/2017/08/11/un-ambiente-pericolo-inquinamento-discariche-abusive/
Nel racconto “La Città di Leonia” già dal 1972 Italo Calvino apriva un dialogo con le coscienze ben disposte, portando alla luce come i consumi su cui si basa l’economia dei paesi avanzati - ovverosia ricchi - cominci a presentare problemi di sostenibilità con scadenza finale a brevissimo termine.
Lo smaltimento corretto dei rifiuti è di fatto uno dei più gravi ostacoli da sormontare da parte delle amministrazioni locali e, per l’egoismo dei singoli, sta ora toccando livelli mondiali.
Tutti li producono, ma nessuno si vuole assumere responsabilità dal punto di vista etico…
Quasi miracolosamente ecco i Creativi prendere la palla al balzo e darsi da fare in questa direzione, iniziando a considerare il riciclo come una nuova possibile forma d’arte, attribuendo nuovi significati alla produzione artistica in cui la materia possa essere percepita anche nella sua dimensione intellettuale.
Basta col marmo, bronzo, metalli : gli scarti quotidiani si trasfigurano, passando dallo stato di immondizia a quello di creatività surreale e incantatrice.
Le bottiglie di plastica si trasformano in abiti femminili dalle forme maestose, le unghie finte costellano busti di veneri contemporanee, frammenti di plastica si tramutano in filamenti di corpi celesti o meduse. Mirabilia a cui si affiancano arazzi fatti di sacchetti, mosaici composti da fondi di bottiglia multicolore, come mostrato in questa bella foto di Roberto 1950 che ringrazio per lo spunto fornitomi.
Al Castello Visconteo di Novara si è da poco conclusa una mostra che come un fil rouge esibisce varie possibilità di riciclo artistico, particolarmente mirato alla decorativa femminile.
In contemporanea Treviso ha ospitato RE.USE, la mostra sul riciclo creativo, ovvero la sperimentazione ecologica dell’Arte Contemporanea che dalla discarica attinge ogni sorta di scarto: corde, stracci, tappi, persino cicche di sigaretta (che impiegano 100 anni a biodegradarsi), per dar vita a una nuova estetica che non si limiti solo all’osservazione, ma divenga parte attiva e propositiva del Mondo dei consumi.
La Mostra inizia dai gloriosi anni ’60-70 attingendo al Nouveau Réalisme a all’Arte Povera, in cui compaiono le firme di Duchamp, Burri, Pistoletto, Damien Hirst, e tante altre di autori rivoluzionari che hanno sfidato con armi non convenzionali la rigida mentalità borghese dell’epoca, per giungere oggi alla provocazione del Trash Creativo. Il quale punta a sensibilizzare le coscienze sull’urgenza di imporsi una riduzione drastica dei consumi superflui, limitando gli scarti che ne derivano, e ad incentivare un più rigoroso impegno nel riciclo, facendo sentire tutti coinvolti e nessuno esonerato.
Per chi volesse approfondire: https://www.touringclub.it/evento/treviso-mostra-reuse-scarti-oggetti-ecologia-nellarte-contemporanea
Grazie dell'attenzione ;)