Progetto "Foto&Racconti": Alien Day (Glauco e Ambra - Gino Lom)

Progetto "Foto&Racconti": Alien Day (Glauco e Ambra - Gino Lom)

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Fotografia di Ambra Menichini
Racconto di gino lombardi
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Alien day

"Oggi è il 21 dicembre 2012 e il mondo c’è ancora, ma quante stupidaggini dicono, meno male che io sono un uomo superiore", pensò Glauco mentre si radeva, come faceva ogni mattina. Scese in garage, salì sulla sua auto e si avviò verso l’azienda dove lavorava, come faceva ogni mattina. "Però che strano, non c’è nessuno in giro, non ci sono né auto né gente a piedi, forse sono tutti chiusi in casa per paura della fine del mondo… Ahahahahah!", rideva da solo Glauco, anche per allontanare quella sottile inquietudine che cominciava ad impossessarsi della sua mente.
"Ma guarda, sono quasi arrivato in ditta e non si vede ancora anima viva, chissà perché...". L’inquietudine di Glauco aumentava e si trasformò in agitazione quando vide che il parcheggio era completamente vuoto e i cancelli della ditta chiusi. "Ma non può essere!", diceva a se stesso, con la fronte già imperlata di goccioline di sudore freddo.
Il cellulare sembrava danzare sulle mani ormai tremolanti, ma Glauco riuscì ugualmente a chiamare i suoi colleghi di lavoro: nessuno, non c’era nessuno! Si girò intorno, ancora alla disperata ricerca di un passante, di un negozio aperto, di un segno qualsiasi di vita: niente, niente di niente!
E cominciò a correre con tutto il fiato che aveva in corpo verso la casa di Ambra, la sua compagna, e, mentre correva, cercava di districarsi nei mille pensieri che gli aggrovigliavano la mente: i Maya avevano ragione, oggi è la fine del mondo. Sì, ma che cosa è successo? Forse ci ha colpito un’onda di plasma proveniente dal sole, oppure è caduto un meteorite, oppure si è invertita la polarità magnetica… No, non può essere, non si spiegherebbe perché sono spariti tutti… Ecco sì… ho capito: sono arrivati gli alieni… Ma certo che è così… hanno sterminato l’umanità con i raggi disintegratori e adesso mi stanno cercando!
Questo convincimento spinse Glauco a correre ancora più velocemente fino a che giunse alla casa di Ambra e bussò alla sua porta con forza una, due, dieci volte: il sospiro di sollievo nel vedere la porta che si stava aprendo gli morì in gola nel vedere, con gli occhi inzuppati di sudore, quella figura umanoide con i capelli come la criniera di un leone. "AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!", urlò Glauco terrorizzato.
"Glauco! Ma cosa ti è successo?", disse Ambra, spaventata nel vedere il suo Glauco in quelle condizioni. "Ma sei Ambra, non sei un alieno…! Oh, amore, come sono felice! Adesso sbrigati, fai presto, dobbiamo scappare!", parole concitate che Ambra interpretò nell’unico modo possibile: "Glauco, tu sei impazzito!". "No, amore, non sono impazzito! Sono arrivati gli alieni! Hanno ucciso tutti… In ditta non c’è nessuno… Non c’è nessuno in giro… I negozi sono chiusi…". "Ma sono ancora le 6,30 del mattino, chi vuoi che ci sia in giro a quest’ora!", osservò Ambra.
"Come hai detto? Le 6,30?!", esclamò Glauco, incredulo e fortemente imbarazzato nel rendersi conto che il suo orologio andava due ore avanti. Anche Ambra capì ciò che era successo e scoppiò in una sonora risata.