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"Solitudine" di Maureen Ross

"Solitudine" di Maureen Ross

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"Solitudine" di Maureen Ross

L'uomo è sempre più solo, desolatamente solo,
isola tra isole, disperato tra disperati
in una umanità affannosamente in corsa,
abbagliata da miraggi e inganni,
indifferente e sempre più insofferente...
eppure il cenno di un sorriso...

maureen ross

Comentarios 24

  • Alessandro Rovelli 18/11/2009 21:33

    Un'immagine composta con molto gusto...sia dal punto di vista del taglio che da quello cromatico...
  • Luca Ciardiello 12/11/2009 22:18

    E' stata una bella discussione sulla fotografia, sulle sensazioni, emozioni e perchè no sulla tecnica intesa come mezzo di rappresentazione di uno stato d'animo.
    Solitudine, legami, luci, colori hanno una definizione univoca in un vocabolario .... questa discussione dimostra, qualora fosse ancora necessario, quanto ciascuno di noi reinterpreti la medesima realtà proposta con occhi e spirito talvolta anche diametealmente opposti ..... questa è una spendida e meravigliosa "diversità" ....
    Grazie
    Luca
  • Francesco Marino 11/11/2009 20:32

    Parole Sante,signor Autore/trice.......
    Agora' e' un patrimonio dell'umanita'.........
    Pochi ma buoni....questo e' essenziale.
    Un saluto
    Francesco Marino
  • Maricla Martiradonna 11/11/2009 20:05

    INTERVENTO DELL'AUTORE:

    "Alle amiche e amici che sono intervenuti per uno scambio di opinioni sulla mia proposta in Agorà, mi sia concessa una breve postilla non tanto al mio intervento, quanto ai vostri graditissimi commenti. Dirvi che è stata un’esperienza gratificante è poco: non solo mi sono arricchito/a io, ma anche quanti, fuori da FC, ho coinvolto nella stessa discussione … non dico quanto animata. La sorpresa è stata per tanti che in un forum di fotografia nascessero problematiche così interessanti e da non coinvolgere solo particolari tecnici o riservati agli addetti ai lavori.
    La nota più illuminante per me, anche se penso di non dire niente di nuovo giacché emerge talvolta in alcuni interventi molto appropriati, è stata che quando un qualsiasi lavoro esce dal privato per divenire pubblico, da quel momento ne perdiamo la paternità; mi spiego meglio:
    quando, restiamo al caso nostro, una foto relegata a un fatto del tutto personale è proposta ad altri, da quel momento siamo alla merce di costoro. Allora qualsiasi sia la nostra opinione sul lavoro, qualunque sia la nostra particolare visione, ebbene ci si dovrà inchinare alla visione di altri. Altri la vedranno in una luce diversa, ne daranno un’interpretazione diversa, perché diverso sarà l’approccio, diversa la sensibilità, diversa la cultura, diverso lo stato d’animo.
    Allora ben vengano tutte queste diversità … l’autore sarà sorpreso nel costatare che il suo lavoro, sia esso una foto, una poesia, una commedia, una canzone … ha generato una gamma d’interpretazioni, cui lui minimamente aveva pensato … e di questo dovrà sempre essere grato a quanti hanno tentato di entrare in sintonia con lui attraverso quella sua creazione.
    Ringrazio ancora una volta tutti".
  • Carlo Atzori 09/11/2009 12:56

    Ringrazio l'autore per la lunga disquisizione e le nutrite spigazioni, che hanno dato una luce diversa alla foto,,,,spero tutte queste chiacchere fotografiche non ti tolgano la voglia di continuare a postare foto quà su Agorà, sarebbe un peccato, perchè all fine è un gioco, è un mettersi allo sbaraglio, provare a capire se senza quel nome dell'autore sottto la foto arriva comnque un messaggio, parte o tutte le sensazioni avute al momento dello scatto.
    Un saluto.
    Carlo
  • laura fogazza 08/11/2009 21:58

    ....ringrazio l'autore per il suo intervento.....per quanto mi riguarda ha pienamente confermato le ipotesi da me fatte nel cercare di analizzare la sua immagine.....ne sono contenta in effetti......perché a volte è triste e dura essere 1/99......anche se si è abituati........ad ogni modo credo questo possa significare che l'immagine e la sua "sensazione".....arriva eccome!!
    laura
  • Francesco Torrisi 08/11/2009 20:22

    Carissimo autore...cosa ti fa pensare che importuni?...
    Non capovolgiamo i ruoli !!!!! quello tocca a noi di diritto ;o)
    Direi che il cerchio si chiude sempre e solo quando l'autore ci spiega e racconta lo scatto, le sue intenzioni, le emozioni e i limiti tecnici del momento..ed altro ancora...
    Il tuo intervento lo reputo piuttosto...necessario !
    un caro saluto...attendendo che salga il sipario sul tuo nome...a sto punto sono curioso.
  • Maricla Martiradonna 08/11/2009 19:45

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Mi pare giusto, visto che sono l’autore della proposta, entrare in … piazza per esternare il mio pensiero. Innanzitutto parto dal titolo “Solitudine”, non mi è stato facile sceglierlo, avrei preferito ometterlo oppure usare un termine più forte “Disperazione”, poi sono prevalse in me due considerazioni: suggerire una specie di fil-rouge per una maggiore sintonia con il mio pensiero, in secondo luogo la speranza che l’umanità sia meno indifferente e insofferente di quel che appare … Il commento è stato, forse con scelta molto opportuna, aggiunto dalla redattrice, mentre era riservato solo a lei … infatti, ritenevo che il messaggio (se di messaggio si vuol parlare) potesse travalicare quanto l’immagine proponeva e quindi non essere recepito … e pertanto sibillino, come poi i vari commenti hanno confermato.

    Ciò chiarito vengo all’immagine e faccio una banale osservazione, cui (non sorridete !) non avevo minimamente pensato: che rappresentasse un nodo, anche se è evidente che di … nodo si tratta; se ciò fosse, mi sarei guardato/a bene da presentarla in questa … piazza, ma le avrei riservato, supposto che lo meritasse, altro spazio. In questo caso, valgono tutte le considerazioni e le osservazioni fatte dagli amici: l’esposizione, il taglio, il colpo di flash … Ne faccio una breve genesi:

    Il sole sta tramontando; in questo periodo le acque della laguna sono trasparenti e restituiscono un caleidoscopio di colori inimmaginabili, caldi, con giochi di luci che variano continuamente giocando fra le prore delle barche, le reti e le corde stese tra palo e palo … il tempo per gli scatti è breve … fra poco tutta la magia scomparirà … non c’è tempo per riflettere, se non qualche veloce impostazione della macchina fotografica … variare lo zoom, la profondità di campo, l’esposizione … poi ti ritrovi con una quantità di scatti più o meno riusciti … la maggior parte da scartare … questo mi colpisce … (sono reduce dalla visione delle magie de “ il lago dei cigni” alla Fenice), e mi restituisce un’immagine che non c’è anche se l’avevo nel subconscio vista mentre la riprendevo … c’entra la psicanalisi, come suggerito ? questo non so dirlo …. Solo ora ascoltando i vari commenti ho tentato di … scendere nella realtà fotografica. A mia scusa vorrei aggiungere che avvenimenti che mi hanno toccato profondamente hanno acuito di molto la mia sensibilità, quasi a livello … patologico …

    Per capire ho approfondito la mia conoscenza sui … nodi , pur respirando aria di mare, non ne so nulla ; molto ho appreso dalle vostre dissertazioni, sul loro significato semantico nel collettivo comune e perché no? della cabala … mi son chiesto, visto che esiste una varietà di nodi, se il rappresentarli dà luogo sempre alla stessa interpretazione? un nodo può essere semplice, piano , a otto scorrevole, a gassa con parlato, a legatura, d’anguilla …. E poi variano di effetto secondo lo scopo che si ha di mira … fissare due corde, farle scorrere l’una sull’altra … ebbene sono rimasto con i miei dubbi …

    Allora mi son chiesto da dove è venuta la mia lettura? per farmi capire rivedo con altri occhi l’immagine: un nodo steso su una fune staccato su uno sfondo di colori … il prevalere delle tonalità calde fa intravvedere e pensare alla gioia, all’allegria anche se lontana impalpabile e intoccabile … ma rivedo un attimo il nodo … lo vedo abbandonato sulla fune tesa per sostenerlo (rossa, … rossa del suo sangue e delle sue lacrime ?), quasi chino, abbandonato con le due estremità sfilacciate aperte a implorare forse … ma può un nodo implorare nel suo grigiore quasi accentuato dalla esposizione corretta che mette tutto sullo stesso piano ? e le altre due estremità ? protese verso il basso con taglio che ne accentua la drammaticità … della scena … non voglio darne una lettura antropologica … è ciò ho visto e continuo a vedere …

    Scorgendola da lontano mia figlia mi ha sussurrato … Bella ! e non parlava di nodi … abbiamo forse la stessa anima ?

    Come non ringraziarvi per la vostra sentita partecipazione … ne esco arricchito/a e spero di non importunarvi più in questa bella … piazza. Grazie di cuore a voi tutti, con stima".
  • Carlo Atzori 07/11/2009 21:26

    Già, un nodo è una chiusura, da qualsiasi parte lo si guardi e con tutta la buona volontà del mondo, rimane comunque un nodo, stretto o largo che sia, ma un legame che stringe e toglie, spesso anche la vita stessa...
  • laura fogazza 07/11/2009 12:34

    P.S.:....per correttezza e precisione devo sottolineare che la relazione nodo=legame non l'ho eplicitata io.....è tutta di Massimo Fiore,cito:
    "Un nodo è un legame.
    Un legame è per sempre, a maggior ragione se inserito in un contesto di cromie che ricordano allegria, calore, serenità.
    Chi ha questa fortuna non è una persona sola."

    ....per me....un nodo è.....prima di tutto un nodo!!
    :-))))
    ciao, laura
  • laura fogazza 07/11/2009 12:18

    @Francesco Torrisi
    ....ti ringrazio per l'incipit....e concordo pienamente con il seguito....infatti noterai che pur parlando di nodi/legami e quant'altro.....sostanzialmente considero questa immagine non del tutto efficace .....o perlomeno piuttosto criptica....come ho ribadito più volte....
    è questo l'intento dell'autore/autrice oppure è un messaggio incompiuto come dice Carlo Atzori?
    ....solo l'autore/trice potrà "sciogliere questo nodo"!
    :-)))
  • laura fogazza 07/11/2009 12:06

    ....vorrei, prima di tutto, ringraziare Carlo Atzori per quello che ha detto sul bene che fa e può fare confrontarsi con rispetto e liberamente sulla fotografia (finalmente!) e solo su quella....un concetto che condivido pienamente e al quale tutti, con le nostre diversità ed i nostri limiti certamente, dovremmo cercare di contribuire...onestamente....
    Poi vorrei aggiungere che anch'io sono d'accordo "a metà" con la sua opinione sull'immagine su cui discutiamo....è vero...la solitudine è certamente un concetto/sensazione molto profondo e spesso doloroso....sicuramente un concetto non banale....e quindi richiederebbe un'immagine articolata....forse complessa....e si spera....non banale.....
    Quest'immagine, invece, prende un'altra strada....quella della semplicità.....forse dell'aforisma....forse della stilizzazione.....non so....ed in questo "non so" concordo pienamente con te Carlo.....evidentemente....se non so.....qualcosa per comprendere/sentire.....manca.....
    Dall'altra parte, invece, anche la tua interpretazione su nodo/legame/solitudine......non mi convince pienamente.....
    "se nel racconto fotografico isolo il nodo, quindi un qualcosa che stringe e toglie la libertà, la solitudine deve per forza essere dovuta alla rottura del legame, quindi il nodo non ha senso..."....francamente non capisco è mai possibile che i simboli vengano visti solo da un unico punto di vista.....penso in questo momento per esmpio al buddismo (di cui conosco molto poco in effetti....) ma penso che all'interno di quella filosofia/riflessione ci sia tutta un'ampia tematica su individualità vs universalità.....distanziazione/fusione.....se vogliamo....messa a fuoco/sfuocato......
    ....e quand'anche come dici "....il nodo, quindi un qualcosa che stringe e toglie la libertà, la solitudine deve per forza essere dovuta alla rottura del legame,quindi il nodo non ha senso"......cosa vuoi dire?
    francamente non capisco.....se si scioglierà o meno...se è una condizione negativa o positiva....se è legata all'umano o al divino......al materiale o all'immateriale.....non mi pare che dall'immagine possiamo capirlo!!!
    ....per cui parlare di "senso".....secondo me....non ha molto senso....
    Ecco ancora un'altra caratteristica di questa immagine: un limite? un aspetto positivo e voluto?.......questo dovrebbe dircelo l'autore/l'autrice....
    Grazie a tutti per la pazienza:-))
  • Francesco Torrisi 07/11/2009 11:47

    @Laura
    seguo sempre con piacere le tue letture...c'è sempre da imparare in quello che scrivi e per la tua sensibilità...anche se a volte "spingi" troppo il discorso che, pur mentendo un suo filo logico, finisce per discostarsi dalla realtà di fatto.
    Un nodo è un nodo...lega e blocca qualcosa...tiene unito...e qui non si discute.
    E' anche vero che, nella vita, il voler tenere unite due parti a tutti costi, può anche isolare...ma non stiamo più a parlare di nodi in questo caso ma di legami (affettivi o di apparenza)…ed un visual di un nodo...si deve saper gestire per dare un senso di legame ..e non di semplice nodo...e qui vedo soltanto un semplice nodo senza pretese.
    Permettimi di affermare che forse qui c'è da tenere conto dell'immediatezza del messaggio...e come ho sempre detto e come continuerò pedestremente ad ripetere...se uno scatto per essere compreso, deve essere spiegato, è uno scatto sbagliato !
    Il genio sta nella capacità di sintesi e immediatezza (non è farina del mio sacco, ma non mi ricordo chi l'ha scritto...)
    Se su 100 persone che guardano questo nodo, 99 vedono un nodo ed 1 sola persona ci legge un legame..si può ritenere questa foto uno scatto riuscito se l'autore voleva significare LEGAME e non NODO?
    ..poi noi, con il nostro cervello e la capacità di ragionamento possiamo anche dimostrare che il cerchio si può quadrare...ci arriverà un Nobel di sicuro.
    Francesco
  • laura fogazza 07/11/2009 10:45

    ...non per essere polemica....ma perché "un nodo è un legame e un legame è per sempre"?
    (sembra tanto la pubblicità dei diamanti.....)

    ....sono d'accordo sul fatto che un titolo da solo non può rappresentare/giustificare un' immagine e che quel concetto espresso verbalmente deve poter essere ritrovato/percepito nel linguaggio proprio del fatto fotografico....il linguaggio visivo cioè.....ma d'altro canto non possiamo scartare un'interpretazione visiva solo perché il suo concetto è diverso dai nostri chliché simbolici.....
    il nodo in questa foto è isolato....non c'è un contesto palese....se non quello del mare (sfondo) e quello del filo rosso cui si lega......possiamo dire che si tratta di un contesto marino...nulla più.....probabilmente non ha nessuna importanza il contesto (almeno per l'autore)......cosa è importante ....un nodo nulla più....no...un nodo ...."appeso ad un filo"....con alle spalle un mare fantasmagorico......secondo me può essere un modo un po' meno banale per parlare di solitudine ed anche di voluto/caratteriale "distanziamento", forse,.....ma qui entreremmo in un'analisi psicanalitica.....e non mi pare proprio il caso.....
    (soprattutto in fc....dove è già molto se si riesce a parlare di fotografia.....)
    laura
  • Massimo Fiore 06/11/2009 8:54

    L'Autore mi vorrà scusare se in prima battuta replico l'elogio di Carlo Atzori, che ringrazio a nome di tutti (immagino), includendo anche Lui tra coloro che "cercano" di più dalla Fotografua.
    Ciò detto, parto da un concetto molto generale, che spesso ho ribadito.
    I titoli, le spiegazioni, le didascalie distraggono chi "legge".
    Un quadro, una poesia, una fotografia hanno un loro linguaggio, una loro grmmatica che, secondo gli schemi di principio, adotta delle regole.
    Regole rispettate o trasgredite, volutamente, finalizzate ad una certa comunicazione, secondo forme e contenuti.
    In Fotografia mi piace rispondere a queste domande, d'impatto, senza subire influenze: CHI/COSA? DOVE? QUANDO? PERCHE'?
    Rappresenta un pò il must della fotografia giornalistica, ma è una regola che cerco in ogni frammento visivo.
    E veniamo al commento (last but not least): ho commesso un errore di partenza, nel leggere titolo e note di accompagnamento (sia ben chiaro che ne condivido ed apprezzo la sensibilià e, purtroppo, l'attualità); ho quindi "recepito" una chiave di lettura non mia, tuttavia non della foto in sè e che in essa non vedo.
    O che, forse, non voglio vedere, perchè il conscio/inconscio non gradisce condizionamenti.
    Questo è il "nodo" (per restare in tema) del mio approccio.
    Avrei visto qualcos'altro?
    Perchè?
    Emergono tutti i miei limiti; non riesco ad apprezzare i contenuti, perchè c'è un punto di riferimento che non coincide con ciò che vedo.
    Non mi spingo sulle valutazioni tecniche, per le quali cedo il passo a Chi tanto più di me può.
    (...)
    Un nodo è un legame.
    Un legame è per sempre, a maggior ragione se inserito in un contesto di cromie che ricordano allegria, calore, serenità.
    Chi ha questa fortuna non è una persona sola.
    Ottime cose