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"Vita" di Danilo Bruzzone

"Vita" di Danilo Bruzzone

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"Vita" di Danilo Bruzzone

Danilo Bruzzone

Comentarios 22

  • Agim Zeqiri 10/03/2012 17:20

    Bella idea e foto ciao Danilo
  • Guglielmo Rispoli 05/07/2010 14:35

    è vero
    in Italia la manutenzione delle strade
    è lasciata molto all'iniziativa di
    rari efficienti tecnici
  • Maricla Martiradonna 03/07/2010 18:32

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Certamente, quando ho fatto la foto in questione, mai avrei pensato a questo tipo di dibattito e neppure quando mi venne l’idea di elaborarla come la vedete
    ora. Debbo dire che neppure mi venne in mente di farla per Agorà, fu un semplice tentativo di espressione un po’ diverso dal solito e pensavo di ottenere un effetto che mi stimolasse e interpretasse uno stato d’animo di quel momento.
    Poi ho visto i primi commenti e pensai di aver fallito completamente o quasi, anche se – visto che mi occupo d’arte da anni – ben conosco che la
    trasmissione dei significati profondi è estremamente difficile se non impossibile (ho pubblicato anche saggi su questo argomento: processo poietico
    ed estetico) attraverso l’espressione artistica.
    Ad un tratto è comparso l’intervento di Eugenio Sinatra e mi sono illuminato, addirittura incredulo a
    leggere una definizione che io stesso non sarei riuscito a dare in modo così netto e preciso e che rispecchiava molto del mio progetto, se non tutto e anche
    oltre.
    A questo punto sono giunti anche altri commenti più freddi, di colleghi che non percepivano il messaggio, anzi si stupivano che qualcuno lo percepisse.
    Questo fatto è estremamente importante, perché mi riporta nella mia convinzione, che cioè l’arte, se da un canto possa talvolta riuscire ad esprimere la profondità dei nostri sentimenti, dall’altro non riesce a veicolarla facilmente ad altri e rimane un fatto personale.
    Poi è stato tutto un contraltare di opinioni e spiegazioni ulteriori ed è nata una bellissima discussione, che ha anche travalicato il significato della foto ed è diventata
    veramente Agorà.
    Ringrazio tutti perché ho molto imparato e spero ancora molto di imparare".
  • Raul Pitis 03/07/2010 12:45

    la fotografia intesa nel senso stretto intendo quella da cartolina quella perfetta che rispecchia perfettamente la regola dei terzi priva di mosso o sfocature.
    questo è quello che intendo per fotografia in senso stretto.
    Immagini belle da vedere ma che trasmettono ben poco (almeno a me).
    uscire dagli schemi cambiando inquadratura dando libero sfogo alla propria creatività da un senso a provare nuove tecniche e nuove emozioni sia a chi si impegna a scattare e appaga gli occhi ed il cuore di chi guarda.
    Quindi ribadisco che la foto a me piace perchè mi ricorda qualcosa di mio che rimarrà sempre mio ma non è una fotoper una cartolina (non si venderebbe).
    se paragoniamo (e sopero mi venga concesso) una fotografi ad una tela di un pittore ogniuno di questi ha la propria tecnica e prorpia arte quindi abbiamo il quadro classico (definizione mia)in cui ritratti di principi del medioevo per poi passare ai quadri più o meno comprensibili dell'arte moderna (la chiamano arte).
    Io giudico la foto non per la tecnica con cui è stata scattata (ogniuno è libero di proporre qualsiasi cosa) ma se mi trasmette qualcosa o meno
    questa si
    Saluti raul
  • Maricla Martiradonna 02/07/2010 22:06

    RISPOSTA DELL'AUTORE A RAUL PITIS:
    "Ho letto le affermazioni di Raul Pitis, che ritengo interessanti, ma desidererei qualche dettaglio in più, in particolare su questa frase: “Chi vede la foto come una rappresentazione pura e semplice della realtà definirebbe questa foto priva di ogni dettame fotografico quindi troverebbe da ridire su inquadratura post produzione temperatura e quant'altro".
    Mi spiego meglio, vorrei che Raul mi definisse perché ritiene che l’immagine sia priva di ogni dettame fotografico (sia in fase di scatto che di post), altrimenti non posso effettuare quelle correzioni che si rendono necessarie. Dopo le competenti dissertazioni di Eugenio Sinatra, credevo non occorresse aggiungere altro alla spiegazione dell’immagine, ma a questo punto mi occorre precisare che la foto è stata scattata dal centro della via con la macchina appoggiata sul selciato, unico punto che potesse permettermi di rilevare la fenditura tra le mattonelle che mi interessava. La temperatura colore è stata smorzata nei toni dagli interventi stratificati di progressive sfocature e sfumature, tendenti a creare una sorta di nebbia luminosa che ci accompagna in questa vita e che oltre il colonnato ci consegna al mistero, che per noi è luminoso, seppur misterioso. L’ immagine conserva le luminanze e le differenti temperature colore dell’originale, che era in presenza di sole. Mi farebbe molto piacere una replica in tal senso che mi indicasse modalità più efficaci di realizzare lo scatto e il
    post. Ringrazio Raul in anticipo della sua cortese replica".
  • Raul Pitis 02/07/2010 18:27

    Mi sono dedicato ad una lettura approfondita dell'intera discussione e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle varie tesi di chi dice bene e chi dice male.
    Il punto di divisione delle due correnti di pensiero (permettetemi questo altosonante termine) stà a mio modesto e piccolo parere da come vediamo la foto.
    cerco nei limiti delle mie possibilità di esser chiaro.
    Chi vede la foto come una rappresentazione pura e semplice della realtà definirebbe questa foto priva di ogni dettame fotografico quindi troverebbe da ridire su inquadratura post produzione temperatura e quant'altro.
    Ma se una fotografia deve trasmettere una emozione una sensazione allora ci troveremo (per fortuna dico io) a a chi per proprie esperienze di vita vissuta a emozioni o alla mancanza di queste.
    Il riferimento a Laura che citava il terremoto per chi l'ha provato sulla pelle (friuli 1976) allora ci sono emozioni per chi l'ha sentito solo nominare è un po difficile.
    Rappresentare un'emozione è arte ma non a tutti piace la stessa opera (per fortuna ribadisco) e mi piace citare una cara persona che mi diceva sempre "L'arte è ciò che guardi con il cuore non con la mente".
    Quindi concludo dicendo che se guardiamo l'immagine con la mente beh caro autore/autrice devi migliorare ma se la guardiamo con il cuore possiamo solo dire mi dice qualcosa oppure non sa di niente.
    Divagazione sul tema ho partecipato a varie discussioni su analisi di fotografie in altri siti e questo è uno dei pochi dove qualunque sia la critica (positiva o negativa) i toni usati sono sempre cordiali e mai offensivi dimostrazioni che persone intelligenti ed educate esistono ancora complimenti a tutti.
  • Maricla Martiradonna 02/07/2010 17:19

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Dalla lettura dei vari commenti sono rimasto colpito dalla discussione dialettica che si è instaurata sulla mia immagine, soprattutto dalla contrapposizione di chi è a favore, mi riferisco a Eugenio Sinatra che ha
    descritto con precisione l’immagine (meglio di quanto non avrei potuto fare io), e chi è contro. Sono rimasto colpito perché le voci contro, tranne quella
    di Laura Fogazza (che però ha dichiarato di non aver letto tutti i commenti), si limitano a dire che l’immagine non li colpisce, ma senza darne motivazione,
    quasi si volesse più attenuare il giudizio altrui che veramente criticare l’immagine. Siccome io sono convinto che si possa imparare molto dalle critiche e
    dai commenti dei colleghi, mi farebbe molto piacere che mi si dettagliasse meglio quali siano i punti di debolezza, in modo da produrre in futuro immagini
    migliori, perché la sola affermazione di sorpresa sui commenti lusinghieri altrui non mi è sufficiente a gettare basi di miglioramento.
    Altra sorpresa è la visione apocalittica di Laura, che onestamente trovo assolutamente interessante, perché tutto avrei potuto immaginare - producendo quest’immagine - tranne che potesse suscitare simili effetti!
    Anche le osservazioni di Francesco Marino sono interessanti ed originate da acuta osservazione dI
    intenditore e tecnico.
    Ringrazio comunque tutti, nella speranza che alcuni
    colleghi vogliano intervenire ancora per aiutarmi meglio".
  • Francesco Torrisi 02/07/2010 16:00

    @ Autore, Eugenio ed a tutti gli altri...

    Intraprendere una strada che esula dal "conforme" è sempre un rischio: puoi trovare un'alternativa creativa così come proporre un qualcosa che piaccia solo a te...
    E' anche questione di indole: c'è chi, perseguendo la strada già nota, ne ricerca il continuo miglioramento e perfezione, c'è chi invece è portato a sperimentare strade mai percorse...
    Chi è il migliore dei due?...chi se la sente di giudicare?...

    Ho letto con interesse quanto ha scritto Eugenio e mi sento di condividere il pensiero aggiungendo però una personale puntualizzazione: il risultato dell'opera che tenta una strada non convenzionale, NON può essere considerata valida ed essere graziata nel giudizio solo perchè "sperimentale"...non basta, deve pur sempre piacere o avere una giustificata strumentalizzazione che ne spiega il concetto (vedi Fontana con la sua tela strappata) ;o)
    E' anche vero, che le sperimentazioni portano a nuove offerte stilistiche a cui, col tempo, si ci fa l'occhio e sempre col tempo entrano nel gusto e nei costumi dei più...ma le sperimentazioni che vanno a buon fine credo che alla fine sono una minima parte di quelle proposte e si contino sulle punte delle dita delle mani per ogni secolo della nostra storia...

    Aggiungo inoltre, siccome l'arte ha inevitabilmente un effetto economico ed il denaro diventa per i più un "metro" di valutazione dell'arte...(questo costa un patrimonio quindi è "arte")...quante di queste "nuove atri" sono state strumentalizzate a fini economici?...è vero che un artista se entra nelle grazie di un certo gallerista che fa mercato ha più successo di quando invece esponeva le sue opere in piazza per tirare a campare?...la stessa opera quanti risvolti "artistici" può avere?...lo stesso quadro esposto in piazza era ignorato, ma esposto in galleria...costa un botto.
    E' il luogo che interagisce con l'opera e ne definisce l'arte?

    Ho visto una volta una tela al Guggenheim di New York dove c'era un cerchio rosso su uno sfondo nero.
    Se l'avessi fatta io (e ne sarei capacissimo) forse veniva meglio, ma non sarebbe mai costata quanto quella lì esposta...in quella occasione mi sono domandato: cos'è l'Arte?...perchè quella lo è e la mia no?.. non sono riuscito a darmi una risposta per i miei grossi limiti culturali...pagare uno Sgarbi per colmarli...mi costerebbe più che comprare un Picasso...e poi Sgarbi non starebbe zitto e fermo appeso alla parete di casa mia...

    Mi scuso con l'autore se tutto questo ha poco a che fare con il suo scatto...ma approfitto del suo salotto solo per scambiare due piacevoli chiacchiere con gli astanti.
  • laura fogazza 02/07/2010 15:19

    @autore/autrice

    ...non ho letto tutti i commenti alla tua immagine, ma poiché mi sono espressa in maniera un po' criptica (più che altro per mancanza di tempo...)...mi sembra giusto chiarire il mio intervento....

    tu intitoli questa tua immagine..."vita"....e francamente non capisco proprio a cosa ti riferisci o volevi riferirti....
    ...la tua immagine (così come essa è realizzata) mi dà l'idea di una "scissura" di tipo.....catastrofico (un terremoto, un sisma)....e l'immaginazione corre veloce ai film in cui da un semplice solco si passa al terrificante aprirsi di baratri tellurici da cui emergono con impeto devastante fiumi di magma distruttori di tutto e tutti....

    ...intendiamoci...anhe questa è "vita"....la vita che distrugge e modifica....che elimina e ricrea....

    ...personalmente, però, se questo era il tuo intento,...non condivido il "tono" del tuo lavoro in post.......il colore, la "nebbiolina"....per un tema del genere avrei forse preferito l'utilizzo di un forte bn...oppure, al contrario, una visione altamente "iperrealista"....

    ...in sintesi, penso che l'idea che volevi comunicare non sia efficacemente espressa dall'immagine proposta...

    ...parere assolutamente personale...ovviamente...
    laura
  • Francesco Torrisi 02/07/2010 9:28

    Neanche io ho input positivi di primo getto...
    Tecnicamente e limitatamente alla "fotografia" in senso stretto trovo che il post più che esaltare l'intero scatto o parti di esso, ne limitano la fruibilità.
    Ottimo il concetto che il titolo suggerisce...ma mi domando: la resa finale ne è rappresentativa?
    In sintesi: questo scatto non mi affascina visivamente e concettualmente, nonostante i buoni propositi del titolo, mi comunica poco.
    Vedo (o meglio leggo) infatti che per tirare fuori qualcosa si ci deve mettere molto da parte di chi osserva, più di quanto lo scatto possegga.
  • Carlo Atzori 02/07/2010 1:33

    Per una vota mi allineo al pensiero di Carlo, questa foto non ha nulla che svegli il mio interesse, nemmeno minimo.....
    Giro e rigiro per trovarle una collocazione logica, ma non trovo il senso, questo è il problema principale, non comunica nulla più di quello che vedo e cioè quasi nulla.. Non me ne voglia l'autore/autrice.
  • Carlo Pollaci 01/07/2010 20:51

    Per il mio modo d'intendere la fotografia e solo ed unicamente dal mio (probabilmente angusto) punto di vista, sono molto sorpreso (per non dire altro) dai numerosi commenti lusinghieri che questa foto ha ricevuto.
    Col massimo rispetto e stima, per l'autore e per quanti mi hanno preceduto,
    NO COMMENT.
  • Francesco Marino 01/07/2010 20:28

    mentre scrivevo il commento sopra,e' apparso l'intervento dell'autore....annullo tutto
    ma rinnovo i complimenti
  • Francesco Marino 01/07/2010 20:26

    In risposta a Sinatra devo dire di non aver mai parlato di immagine inficiata
    Anzi,credo che si tratti di uno scatto lungi dall'essere un punta-scatta,come troppo spesso succede,e sia il frutto di precise scelte di fotoritocco complesso e profondo
    Solo da una attenta analisi mi sono accorto della differenza cromatica fra le arcate,forse l'unico indizio del ritocco a cui accennavo prima....sempre che di ritocco si sia fatto uso.....siamo nel campo delle ipotesi.... comunque un plauso all'autore,a prescindere.....
  • Maricla Martiradonna 01/07/2010 20:16

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Rispondendo alle osservazioni, che sono state fatte a proposito dell’immagine, debbo complimentarmi con Eugenio Sinatra per i suoi commenti. Non intendo
    farlo a motivo delle lusinghiere osservazioni sul mio lavoro, ma per le motivazioni circostanziate che sono state addotte, con acutezza e cultura raffinata, ma soprattutto con grandissima attenzione. Il mio ringraziamento va quindi alle modalità ed alla competenza e sarebbe stato rivolto a Eugenio anche
    in presenza di critiche, purché proposte con un’eguale quantità di ponderate affermazioni.
    Per quanto riguarda la domanda postami, circa la presenza di una serie fotografica, debbo dire che non esiste, questo lavoro, frutto di ore di tentativi per trovare il giusto rapporto (per me ovviamente) tra luce e nebbia, che mi permettesse di esprimere quanto magnificamente descritto da Eugenio: è
    opera unica. Mi riprometto di pensare al consiglio e decidere qualche cosa in tal senso.
    Ringrazio, dei loro appunti, Raul Pitis, Cédille, Mario Valentini, Laura Fogazza (della quale non ho inteso il commento) e Francesco Marino, che si chiede perché le arcate abbiano due temperature colore diverse e la risposta è che il lato sinistro era esposto ai raggi del sole".