Progetto "Foto&Racconti": Questa è la mia casa (Menghi-Orsini)

Progetto "Foto&Racconti": Questa è la mia casa (Menghi-Orsini)

Questa è la mia casa

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Fotografia di fulvia menghi
Racconto di Renato Orsini
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Terzo piano, scala C, interno sette.
Dopo anni di lista d’attesa avevano avuto un alloggio tutto loro, 55 mq in un palazzone di cemento che agli occhi di Giovanni sembrò subito una meraviglia. Niente più l’angusto bilocale dei nonni, dove per anni avevano vissuto accampati e dove la famiglia si era moltiplicata, così come si erano moltiplicati i litigi tra i suoi genitori.
Quella casa era diventata una polveriera.
Ora gli Esposito avevano una casa tutta loro, avevano persino la tivvù a schermo piatto e l’antenna parabolica, intorno alla quale mamma Rosa riusciva a stendere persino il bucato. E poi c’era il vialone, quel lungo polveroso vialone che serpeggiava tra i palazzoni del quartiere, così uguali che Giovanni ci mise qualche giorno a riconoscere il suo. E in sella alla sua sgangherata bicicletta, che un tempo era stata di suo fratello, Giovanni si sentiva libero, pedalava e sognava un futuro pieno di speranze.
Ogni tanto in lontananza vedeva una gazzella della polizia, qualche ragazzo grande era costretto ad entrarci dentro... Non lo vedeva più per mesi. Poi cominciava un altro giorno, altri calci al pallone ed altre corse in bicicletta...
Passava così le sue giornate ed in fondo Giovanni era felice, talmente felice che l’alveare in cui il Comune l’aveva rinchiuso gli pareva quasi il paese delle meraviglie... Era pur sempre la sua casa.