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Se questo è un uomo

Se questo è un uomo

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Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no...
(Primo Levi)

Basta poco ad essere intolleranti, basta poco...basta esser solo un po' ignoranti (Vasco Rossi)

Il professor Jovine, docente di sociologia all'Università Federico II di Napoli, era seduto in sala, i gomiti sulla tavola e il viso fra le mani, il respiro pesante e le gambe che non volevano saperne di placare il proprio nervoso movimento. La televisione, monotona e suadente, recitava il rosario quotidiano, sgranando con cura le parole e soprattutto i numeri dell'ennesimo naufragio. Nella testa del professore rieccheggiavano parole come scafisti, carrette del mare, vergogna, strage, uomini, donne, bambini, e poi il conteggio del “bestiame” annegato, i motivi dell'esodo, chi abbia diritto di vivere e chi no in virtù di feudali suddivisioni, e chi possa sostituirsi a Dio nel decidere chi di quel diritto debba beneficiare. E in tutta questa psichedelia di stronzate date in pasto al pubblico belante con consumato mestiere, fuori dalla finestra il maestrale fischiava senza riuscire a spazzare le nubi nere di rabbia che annebbiavano gli orizzonti e i pensieri da bombarolo del professore, consapevole e impotente.
Duecento chilometri a nord, se anche quel vento di tempesta fosse spirato, nessuna delle aracnidi intente a tessere le proprie tele se ne sarebbe accorta, che un Transatlantico, specie se ormeggiato a Montecitorio, è ben altra imbarcazione rispetto ad un gommone. L'Ansa batte la notizia che è ormai un deja-vu, un'abitudine, un mero esercizio di copia e incolla da affrontare con mimiche da Actor's Studio e facce da culo che abbracciano, da una chiappa all'altra, l'intero arco costituzionale, in uno scarica barile che nemmeno Donkey Kong e Supermario nel mondo della Nintendo... (C. Zeno)

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