Sulla strada della poesia. (da Il lento passar delle stagioni)
In una giornata di metà inverno ho ripercorso " la strada della poesia ", così mi pace definire quel sentiero che conduce al colle di Cerreto, la in fondo una casa con la vigna inframmezzata da ulivi, poi peschi fino al fosso, tutti elementi che riportano al più classico paesaggio marchigiano.
Oltre questo percorso d'acqua, alla vegetazione palustre si innesta un campo di grano che scorre poco più sotto, come un mare in discesa, riferimenti nei quali riscontro analogie ai panorami che hanno accompagnato la mia infanzia!
E' questo un sentiero tortuoso della mia campagna, lo percorro ogni qual volta sento il richiamo di immergermi nel silenzio, è lo stesso posto che avevo già pubblicato il 04 gennaio 2015, allora tutto era coperto di neve, oggi invece l'erba incornicia la strada, ci sono le solite nuvole che coprono il cielo e tutto è ravvivato da un leggero venticello accarezza la faccia.
Come spesso capita, procedendo lungo i limiti dei campi, dove le strade non procedono mai diritte verso una destinazione precisa, ma possiedono sempre una loro "tortuosità", rispondenti a una loro logica, quindi perfettamente abbinate al contesto e ai paesaggi circostanti, nate sempre a ridosso di vecchi confini interpoderali.
La strada bianca di campagna, a mio parere, possiede un fascino particolare fatto da una miscela di sensazioni; date dal suono dei sassi sotto i piedi, il colore giallognolo della massicciata e la caratteristica striscia d'erba centrale che la percorre come una spina dorsale.
Ammirare questo paesaggio, ancora spoglio, ma di una bellezza ordinata, e per me come viaggiare nel tempo e tornare indietro di sessant'anni, quando la vita in campagna era si durissima, ma generosa; una realtà che era capace di forgiare "uomini veri"!
Il primo ricordo che mi cattura va a mio padre, che il contatto con la Natura lo rendeva particolarmente riflessivo; Lui conosceva la potenza di quei semi, sapeva che quel grano aveva tanta forza da perforare la terra e uscire come germoglio verso il cielo, per poi diventare spiga e pane per la famiglia.
E' dunque bastato un umile campo di grano per farmi tornare indietro nel tempo, questa Terra, bella e attraente in qualunque stagione e con qualsiasi tempo, ci offre sempre il suo aspetto migliore, indossando ogni volta l'abito più adatto per ogni stagione.
La vita nei campi è sempre stata dura, una volta più di oggi, fatiche che non tutti sono in grado di affrontare, una passione che comunque porta a grandi soddisfazioni, amo la Campagna, perché sono le emozioni che esse ci trasmette a far gonfiare le vele della vita!
Claudio Micheli 01/02/2015 17:48
Bella, veramente.Ciao
claudine capello 01/02/2015 12:50
una splendida pagine alla memoria della tua famiglia che conosceva il vero senso della vita !complimenti è bella come angolo di ripresa !clTeresaM 01/02/2015 9:40
Un titre qui s'accorde superbement avec la poésie de cette sereine vision de paysage !!!Bon dimanche, Giovanni !